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MAURO 2 -PRIMA PARTE-

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Messaggio  Admin Mar Giu 15, 2010 4:47 pm

Il 14 gennaio Laura scrive:

Salve a tutti e ancora Buon anno!
iniziamo a raccontare quello che è successo negli ultimi giorni del 2009.

Giorno 21 dicembre: preparazione cena di natale con gli amici.

NON è ANDATA COME DOVEVA ANDARE.
Quella sera ha nevicato e le strade si sono ghiacciate in brevissimo tempo, dimostrandosi effettivamente impraticabili. Le tre persone che dovevano venire non sono riuscite a raggiungerci....la delusione in Mauro era palese (anche mia). Purtroppo alcuni eventi non si possono prevedere, nonostante tutto siamo andati avanti nel nostro percorso, come vi avevo scritto nel progetto.

- Cena preparata da Mauro con me, seguendo il protocollo ( cucinare a specchio tenendo i ricettari davanti).
- Abbiamo preparato per tutta la famiglia, con il menù che avevamo scelto in precedenza.
- Abbiamo scattato foto e il giorno seguente mi sono presentata a casa sua con l'album diviso in vari ambiti, come mio regalo di Natale (che avevo concordato con voi).
- Seconda parte della serata cinema con camomilla per concludere la nostra serata.

All'inizio della serata, la reazione di Mauro alla mancata presenza degli amici, si stava presentando piuttosto critica con frasi del tipo "RAGAZZI DOVEVATE AVVISARE" in modo abbastanza scontroso ( purtroppo il tempo non è stato dalla nostra parte ) Ma dopo aver ricevuto le telefonate da parte degli amici con motivazioni valide (effettivamente due dei nostri amici sono rimasti bloccati sul treno e un'altra doveva fare 40 km di macchina) e un po' con la mia mediazione "Mauro guarda fuori c'è il ghiaccio per terra, io sono potuta venire perchè abitiamo vicino ma gli altri pensa che sono fuori al freddo e noi siamo qui al caldo...", il clima di sgomento e di rabbia si è placato e abbiamo continuato la nostra serata in famiglia con cinema.

LA CENA TRA AMICI è DA DESTINARSI.

QUESTA SETTIMANA, dall' 11 in poi


Ho presentato il progetto educativo di inserimento professionale alle responsabili della sala da pranzo.
Il lavoro sta procedendo e sto imparando le varie mansioni scritte nel progetto.


Questo è il riepilogo di fine 2009 e inizio 2010.

Per quanto riguarda l'utilizzo dei soldi con Mauro ho pensato di creare una tabella contenete le entrate e le uscite mese per mese (di colore verde le entrate e di colore rosso le uscite), con varie voci: LAVORO, PALESTRA, SPESE EXTRA ( negozi, uscite con amici, cinema), MANCE; ad ogni voce corrisponderà la data e i soldi che riceve e i soldi che spende. in modo tale da controllare ogni mese il bilancio.
Inizialmente pensavo di fissare un giorno (per esempio il venerdì, che è l'ultimo giorno in cui ci vediamo durante la settimana) per fare un sunto delle spese settimanali, per poi fare una somma complessiva a fine mese.

Cosa ne pensate?

aspetto un vostro riscontro, saluti Laura

Ps: ora Mauro ha un agenda settimanale!

Il 22 gennaio Laura scrive al prof. e Alice Imola:

SALVE A TUTTI!
VI MANDO LA TABELLA CHE STO FACENDO CON MAURO SULLE SPESE BILANCIO! da controllare ad ogni fine mese...e qualvolta che guadagna o spende denaro.
In vista del suo stipendio mensile lavorativo e delle spese quotidiane.

BILANCIO GENNAIO

LAVORO---> ENTRATE: 100 euro
JUDO---> USCITE: 30 euro (12 gennaio)
TEMPO LIBERO---> USCITE: 10 euro CINEMA (10 gennaio); 25 euro RICARICA (4 gennaio); 60 euro CRAVATTA (9 gennaio); 8 euro AGENDA
MANCE---> ENTRATE: 20 euro (10+10; nonne)

Il prof Cuomo risponde a Laura:risposta alla mail del 22 gennaio

Carissima Laura,

penso che complessivamente va bene la tua tabella (bisogna vedere poi nella pratica poi le risposte di Mauro). Sarebbe interessante immettere un grafico che lavori anche sulla percezione e non solo sul razional-numerico e quindi un grafico che faccia vedere alcune tendenze: "sto spendendo molto, sto risparmiando molto". Per tale organizzazione vi è la possibilità di realizzare grafici colorati con indicatori analogici-visivi per esempio a fine mese ci può essere la colonna del verde che proporzionalmente è superiore all'altra e viceversa. Pertanto la visione grafica della tendenza è molto intuitiva e sostiene anche la possibilità di entrare in un'analisi più dettagliata (ENTRATE ed USCITE divise per mese: un istogramma a colonne).. Se noi usiamo 1 euro come unità di misura cfr. grafico inserito nel tuo doc. in allegato.
Ciao

Il 29 gennaio Laura scrive al Prof. Cuomo circa “il fattore tempo”

Salve a tutti!
il cammino con Mauro. sta proseguendo.
Stiamo lavorando, circa l'aspetto professionale ( a febbraio si inizierà con l'inserimento nel nuovo ambiente della sala da pranzo), in parallelo si sta procedendo con un'altro degli aspetti importanti che permea la quotidianità di Mauro e che spesso lo disorienta e lo mette in difficoltà: il fattore tempo.

Stiamo ricreando delle mappe/itinerari cronometrando il tempo che ci si impiega ad arrivare da un posto all'altro ( alla palestra, alla parrocchia, al lavoro..). Per ora lo stiamo facendo cartaceo aiutandoci con delle fotografie che ci aiutano a visualizzare la partenza e l'arrivo, con annessi i tempi di percorrenza.
Per quanto riguarda il "bilancio" che ho fatto con Mauro devo dire che sta funzionando. Abbiamo trovato una nostra dimensione e una tempistica per controllare le spese quotidiane. Tanto che, alla fine dei nostri incontri (quando andiamo ad acquistare qualcosa) la fine della giornata si conclude con "controllo le mie spese". Quasi COME un rito, un senso di responsabilità che M. aveva gia di per sè, ma che si sta ripercuotendo in positivo anche quando deve pagare qualcosa che lui acquista dando il valore esatto....ma quello che più colpisce è l'attesa del resto. Situazione molto pratica: entriamo in un bar. UN CAFFè COSTA 90 CENT. LUI Dà UN EURO E ATTENDE IL RESTO O GLI Dà L'IMPORTO ESATTO. FINO A QUALCHE MESE Fà QUESTO ERA IMPENSABILE.
MARTEDì SERA ho fatto una cena con i genitori di Mauro per vedere il punto della situazione del progetto nel particolare.
Come ben sapete il dialogo con la mamma è presente, parliamo molto, c'è confronto, io la correggo e così via. Con il padre ho cercato di fargli vedere il progetto "inserimento professionale" e quant'altro ma appena finita la cena si è alzato e se ne è andato in un altra stanza. E' stata una situazione abbastanza imbarazzante anche perchè qui si apre un altro varco: a lui non gli interessa nulla del progetto.

Lui è il padre e dovrebbe interessarsene, io la penso così (per quanto possa contare questa opinione). Non è la prima volta che cerco di avere un dialogo con lui infatti tutte le volte che si parla in merito del progetto c'è questo muro invisibile che viene a crearsi e rende difficile il dialogo e il confronto.
Cosa posso fare? di certo non mollo la presa e io, indipendentemente dalla sua fredda opinione, gli VOGLIO COMUNICARE I PROGRESSI E LE DIFFICOLTà CHE INCONTRA SUO FIGLIO NEL PROGETTO.
mi sento un pò in difficoltà riguardo a quest'ultimo aspetto. cosa ne pensate?

A presto, Laura

Il prof Cuomo risponde a Laura:

Carissima Laura,

stiamo procedendo quindi abbastanza bene e pensiamo che l'organizzazione poi del lavoro darà ulteriore forza all'intero progetto.
Per quanto riguarda i tempi, dovresti osservare attentamente in quanto i tempi precisi per persone con x fragile possono definire un ambito ritualistico il quale, nel caso di contrattempi (di facile possibilità) possono produrre ansia o rinuncia. Come tutti sappiamo è difficilissimo essere precisi in particolare per persone che hanno difficoltà ad orientarsi nel tempo, però le stesse persone che hanno difficoltà ad orientarsi nel tempo, se acquisiscono una precisione questa può divenire "maniacale" e i contrattempi probabili producono il rischio di o fanno rinunciare a quanto si doveva fare o a mettere un'allerta tale da produrre ansia.
Pertanto dobbiamo visto che è molto più funzionale entrare nella consapevolezza del tempo dalla porta del pressapoco in quanto questo produce, anche se lo critica profondamente. E' possibile che tu usi delle strategie in cui ti confronti con lui magari in assenza della moglie per evitare che la sua presa di posizione si leghi ad un partito preso e quindi non vuol cedere davanti alla moglie.

Ciao a domani

Alice Imola
Nicola Cuomo

15 febbraio Laura scrive al prof. Cuomo e Alice Imola, circa un imprevisto a lavoro:


Salve a tutti!
domani Mauro inizierà a lavorare nella sala da pranzo ( dalle 8.00 alle 11.00 inizialmente). Solo stamattina la responsabile mi ha dato una notizia che non mi aspettavo, o che, perlomeno non rientrava nel mio progetto mentale su Mauro!....QUANDO SI DICE CHE....GLI IMPREVISTI SONO ALL'ORDINE DEL GIORNO...

LA NOTIZIA è QUESTA:
ENTRO POCHE SETTIMANE CHIUDERANNO LA SALA DA PRANZO SOLO PER IL MOMENTO DELLA COLAZIONE PERCHè GLI OSPITI TENDONO A DIMINUIRE O PERCHè SI AMMALANO O PER ALTRE RAGIONI.
PER QUESTO MOTIVO LA COLAZIONE VERRà SPOSTATA AL 6° PIANO (INVECE CHE AL PRIMO) CHE HA TUTT' ALTRO AMBIENTE (è completamente aperto a ridosso delle camere degli ospiti ed è molto più stretto e piccolo).
La cosa positiva è che il pranzo rimane al primo piano (dove ho costruito il mio progetto) E IL PERSONALE è LO STESSO.

il rischio che si corre è quello di inserire una PERSONA in un posto (dove imparerà determinate mansioni) e spostarlo in un altro luogo entro poche settimane.

A questo punto LE MIE PROPOSTE SONO:
1) farlo cominciare domani seguendo il progetto (lui ormai si è fatto un'aspettativa) con le mansioni che comunque gli serviranno anche per dopo( il servire, l'apparecchiare tavoli, lavaggio stoviglie c'è sempre) e in queste settimane far notare a Mauro che i degenti nella sala da pranzo, al primo piano, sono pochi per una sala cosi grande e quindi ci si dovrà spostare , con il personale, al sesto....ma solo per la colazione. Per poi ritornare al primo per il pranzo.

2) SPOSTARE L'ORARIO LAVORATIVO DALLE 9.00 ALLE 13.00 (inizialmente partendo con le 3 ore) partendo direttamente con la preparazione del pranzo senza la colazione. PERò, E' CHIARO CHE IL PRANZO RICHIEDE UN'ALTRA PROCEDURA RISPETTO ALLA COLAZIONE (ci sono più persone, c'è un maggior numero di piatti.....ecc).

RESTO DELL'AVVISO CHE, IL MOMENTO DELLA COLAZIONE, è QUELLO PIù CONSONO SIA DAL PUNTO DI VISTA RELAZIONALE CHE PER I COMPITI DA SVOLGERE (non per questo più semplici), IN CUI SI POSSONO DETERMINARE SVILUPPI COGNITIVI-MANSIONALI-

L'ORGANIZZAZIONE DEL NUOVO SPAZIO PER LA COLAZIONE RICHIEDERA' UN MESE CIRCA.......QUINDI IN QUESTE SETTIMANE PENSEREI A DEI RINFORZI PER CAMBIARE LA PRIMA PARTE DELLA MATTINATA. per esempio facendogli notare che gli ospiti non sono cosi tanti e che hanno bisogno di spostarsi in un altro piano con gli altri inizialmente.


QUESTO è TUTTO PER ADESSO.
ASPETTO VOSTRE CONSIDERAZIONI AL PIù PRESTO.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE, LAURA

Il prof. Cuomo e Alice Imola rispondono a Laura:

Carissima Laura,
una delle competenze ed abilità che bisogna imparare a gestire nel percorso progettuale sta nel far divenire, trasformandoli opportunamente, per quanto è possibile, gli imprevisti in occasioni.
Questo non significa che tutti gli imprevisti vanno mutati in occasioni in quanto si verrebbe a creare una situazione estremamente instabile e caotica.
Bisognerebbe trasformare in occasioni solo e principalmente quegli eventi che potrebbero mettere in crisi il progetto.
Lo spostamento della sala tra qualche settimana sicuramente potrebbe mettere a rischio il progetto, non ne siamo certi, ma dobbiamo andare sul sicuro.
Pertanto potresti trasformare il tutto così:

Nei primi giorni che andrai con Mauro in sala potresti, chiacchierando confidenzialmente con lui, dire: "ma sai quella sala per così poca gente mi sembra dispersiva, le persone forse starebbero meglio più vicine tra loro che ne dici...?".
Naturalmente il tuo "...che ne dici...?" è per modo di dire, in realtà tu devi suggestionarlo e portarlo a dire di si.

Potresti quindi continuare ad argomentare:
"sai Mauro ...io la mattina durante la colazione non voglio mai stare in posti grandi e dispersivi, mi sono appena svegliata e preferisco stare in locali piccoli ed accoglienti.".
Questo tuo chiacchierare con Mauro lo porterà man mano a essere accondiscendente con te o almeno ad essere disponibile a vedere il tutto da un altro punto di vista.
Certamente non è la grandezza di una sala a rendere piacevole la colazione ma il rapporto che si instaura tra i presenti e la vicinanza, nella maggior parte dei casi, favorisce la relazione.
Potresti anche dire dopo alcuni giorni che hai fatto maturare l'idea di una possibilità di un contesto più piccolo = a più accogliente:
"...sai quando sono in molti questa sala va molto bene ma in pochi, ritorno a dire, è dispersiva è vero...anzi, mi è venuta un’ idea, possiamo dire ai dirigenti che forse è meglio trovare per il mattino una saletta più piccola così le persone stanno meglio insieme, possono socializzare e chiacchierare? sai potrebbero apprezzare la nostra idea!!!".
Nello stesso tempo tu dovrai parlare con i responsabili della mensa i quali ti dovranno assecondare nel dirvi: "a...che bella idea che avete avuto... abbiamo appunto su, al sesto piano, una saletta piccola andate a vederla e diteci se può andare!!!".
Tu e Mauro potreste fare alcuni sopraluoghi , in tal modo Mauro prende confidenza con il nuovo spazio e la nuova organizzazione.
Fai così in quanto è stato da noi sperimentato in altre occasioni ed è stato potentissimo il risultato.

ciao

Alice Imola
Nicola Cuomo

Il 19 febbraio la signora Sartori scrive al Prof. Cuomo:

Buongiorno Professore,

casa nostra è diventata un'officina. Mercoledì i ragazzi e le operatrici hanno lavorato insieme per produrre un cartellone degli impegni che permetta di alternare chi fa la spesa e chi cucina.
La prima settimana di Mauro al lavoro, in un ambiente adeguato e preparato, è stata positiva a giudicare dal suo sguardo e dalla tranquillità.
A. ogni giorno sorprende per qualche elemento di novità.
Una cosa importante: il dott. Zametkin dell'Istituto di ricerca americano dà la sua disponibilità a partecipare ad un nostro convegno per portare risultati dall'analisi di 20 soggetti.
Chiede una programmazione a lunga distanza per impegnare la data, ecco che per me si fa importante l'ipotesi di prendere una decisione per l'autunno. Ritengo che aspettare ancora due mesi per parlarne ci possa far perdere questa importante opportunità di incontro. Penso alla sinergia che si creerebbe con i dati raccolti dal prof. Albertini e da un anno di attività dentro al progetto Amico.

Il 22 marzo la mamma di Mauro scrive:

Buongiorno Professore, buongiorno Alice
non ho scritto riflessioni sul lavoro di Laura perchè me ne è mancato il tempo ma devo dire che la prassi del parlarsi, prima e dopo, sia in presenza che al telefono per me è consolidata fin dall'inizio ben oltre la mezzora. Anzi, forse c'era il timore da parte di Arturo che io potessi influenzare il suo lavoro.
In realtà questa prassi ci ha aiutate e supportate e la stessa cosa è venuta spontanea con Ilaria che sta riuscendo anche a coinvolgere il padre, così come anche Laura per Mauro.
In alcune situazioni sono loro a correggere me perchè hanno una visione meno sottoposta alla emotività, soprattutto Ilaria che è partita da una situazione di assoluta estraneità con la nostra famiglia al contrario di Laura.
Quindi sembra che riusciamo ad amalgamare le nostre diversità ma anche a mettere in comune le riflessioni, le prassi, anche i successi.
Io sto pensando a loro, e anche agli altri operatori, come i nostri cavalli di Troia dentro la scuola o negli altri contesti che a volte si rivelano ostili.
Sono la nostra forza centrifuga e nello stesso tempo svolgono la funzione di rendere ben riconoscibile la serietà con cui affrontiamo il percorso.
Trovo che l'appuntamento su Skype per noi genitori sia un'altra grande opportunità di confronto, accorcia le distanze e abbrevia i tempi di "attesa".
Ne sono entusiasta.
Il tecnico che ci fa assistenza informatica a casa consiglia per la comunicazione di usare Google, è completamente gratuito e ha tutte le varie funzioni per audiovisivi ecc. Se interessa, posso farmi dire in modo più preciso.
Un cordialissimo saluto

Il Prof. Cuomo e la dott.ssa Imola rispondono:

Gentilissima signora Sartori,
ve benissimo.
Per quanto riguarda i contatti, oltre che in audio su skype visivi noi stiamo tentando di risolvere attraverso una ditta. Il tecnico a cui lei si riferisce le ha consigliato google, ci faccia sapere qual'è il programma a cui si riferisce tenendo conto che il nostro problema è tenere in rete, ascoltandoci e vedendoci, una decina di persone (e forse per il futuro di più).
Un saluto

Nicola Cuomo
Alice Imola








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