PRIMA PARTE
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PRIMA PARTE
Walter ha dodici anni e la sua operatrice-amica è Elisa B.
Il 29 settembre l’operatrice di Walter scrive una mial al professore Cuomo:
Buonasera,
Per quanto riguarda le domande da sottoporre via e-mail al Professor Cuomo, volevo chiedere se è possibile inviare, invece di specifiche domande, delle descrizioni di situazioni che ho vissuto con Walter, il ragazzino che seguo, nelle quali ho avuto particolari difficoltà e che si ripetono con frequenza.
Distinti saluti.
Elisa B. B.
Il 6 ottobre il prof Cuomo risponde ad Elisa B.:
Gentilissima dott.ssa Elisa B.,
lei chiede:
"...se è possibile inviare, invece di specifiche domande, delle descrizioni di situazioni che ho vissuto con Walter, il ragazzino che seguo, nelle quali ho avuto particolari difficoltà e che si ripetono con frequenza.".
Sicuramente non chiediamo specifiche domande circa le situazioni in cui lei interviene ma se lei ha specifiche domande da farci sulle metodologie ed i criteri della ricerca-formazione-azione che stiamo conducendo e se ha domande su specifici percorsi precedentemente consigliati visto che è subentrata da poco ed ha una formazione prettamente psicologica e non in ambito della Pedagogia Speciale.
Per quanto riguarda le relazioni certamente lei dovrà inviarci le descrizioni delle situazioni e dei comportamenti che lei considera problematici.
Come lei ha potuto analizzare visitando il nostro forum sulla x-fragile noi lavoriamo sui contesti, sulle situazioni, sulle atmosfere in quanto è in questi che si svolgono le relazioni e di conseguenza i comportamenti sia di W. che di chi è con lui .
A noi interessano, quindi, sia i contesti, sia le situazioni, dove si attuano i comportamenti di W. - che lei considera inadeguati - ma anche e specialmente i comportamenti di chi è con W. comprensivi anche dei suoi(gli Operatori-amici non li intendiamo fuori ma dentro i contesti secondo i criteri della osservazione etnografica, della osservazione partecipata).
Lei ci dice che "...ho avuto particolari difficoltà pertanto a noi interessa sapere quali sono le difficoltà che lei ha avuto e, visto che era presente, come ha reagito, risposto a questi comportamenti e per quale motivo ha dato quelle risposte e non altre.
Le motivazioni delle sue risposte sono per noi fondamentali.
La nostra ricerca-formazione-azione propone riflessioni sulle risposte degli Operatori-amici e di chi in quel momento particolare preso in considerazione era in relazione con W.
-LEI HA LETTO E STUDIATO LA METODOLOGIA CHE UTILIZZIAMO E LE RELAZIONI PRECEDENTI INVIATE ALLA FAMIGLIA?
HA RICEVUTO DALLA FAMIGLIA LA DOCUMENTAZIONE?
LE SONO CHIARI I COMPORTAMENTI E LE MODALITA' RELAZIONALI A CUI DEVE ATTENERSI L'OPERATORE AMICO?
Il nostro tipo di analisi è sistemico pertanto non consideriamo W. pregiudizialmente causa ma poniamo in più correlazioni le nostre osservazioni e le ipotesi.
Rimanendo in attesa della sua relazione con i riferimenti sopra tratteggiati le inviamo i nostri saluti.
Buon lavoro e ben venuta nel gruppo di ricerca-formazione-azione.
Nicola Cuomo
Il 20 ottobre Elisa B. scrive al prof Cuomo:
Gentile Prof. Cuomo,
ho letto la sua lettera e ha pienamente ragione nel dirmi che devo essere più decisa e risoluta quando Walter ha degli atteggiamenti violenti e che la violenza non deve essere tollerata mai. Il problema è che nemmeno davanti a minacce o a punizioni si ottiene molto. Le faccio un esempio. Una ventina di giorni fa non voleva spegnere il pc. Avevamo guardato delle cose insieme su internet poi, senza permesso, ha iniziato a giocare con i giochini del sito play house. Dirgli di spegnere non è servito a nulla, allora gli ho detto che non sarei stata in quella stanza con lui e che appena arrivato il papà gli avrei detto che non era stato alle regole pattuite, cioè che avrebbe giocato al pc quando non ci sarei stata io. Sono andata in cucina e lui ha preso una cornice con una foto è l’ha gettata a terra. Ha minacciato di buttare giù altri oggetti, per farmi tornare nella stanza ma gli ho intimato con la voce grossa di smetterla subito. Si è bloccato. Quando poco dopo è arrivato il padre lui ha iniziato ad abbracciarmi, a prendermi per mano per portarmi in camera per non farmi dire nulla. Io sono rimasta nell’entrata e ho detto tutto al papà che l’ha punito togliendogli la paghetta settimanale così con quei soldi avrebbe comprato una cornice nuova. W. ha accettato la punizione tant’è che quando è arrivato l’educatore ha preso un sacchettino e si è preparato la merenda al sacco per uscire. Le punizioni inflitte vengono accettate e rispettate. Quest’estate in seguito agli episodi dell’estate ragazzi che le sono stati riferiti, non ha toccato tv e pc per un mese. Diventa difficile punirlo o sgridarlo se nulla lo intimorisce. E la famiglia lo punisce se si comporta male, di questo ho avuto prova.
Oggi gli ho proposto di fare insieme il foglio agenda. Glielo avevo già anticipato la volta precedente dicendogli che, dal momento che mi chiede sempre quando ci vedremo e siccome esce sia con me che con G., avremmo potuto fare un’agenda con su scritti i giorni della settimana dove poter segnare cosa si fa insieme e nei vari momenti della giornata, dalla colazione in poi e metterci foto o immagini. Ho tirato fuori da una busta dei cartoncini, lui ha scelto quello che gli piaceva di più poi gli ho fatto vedere una serie di immagini colorate con i simboli della colazione, pranzo, scuola, etc chiedendo se avesse voglia di aiutarmi a ritagliarli per fare una cartellone da appendere come avevamo progettato la volta scorsa.…la risposta è stata “non voglio ” e ha gettato il foglio e altro materiale per terra. Voleva andare agli aerei. Gli ho detto di no, che se si comporta male non si va. Quando ha capito che non avrei ceduto mi ha chiesto se me ne sarei andata a casa. Gli ho detto di no (anche se forse avrei dovuto farlo, con un amico che si comporta così lo avrei fatto e forse qui ho sbagliato ma avevo la sensazione che andandomene avrei accontentato il suo desiderio).
Eppure la giornata era iniziata bene perché mentre mangiavamo, al contrario delle altre volte era calmo e rilassato. Gli avevo chiesto di tenere il volume delle tv basso perché avevo mal di testa e lui l’ha fatto, preoccupato per la mia salute, più volte mi ha chiesto come stavo. In questo modo lui non ha né urlato né battuto sul televisore. Non ha nemmeno cercato di mangiare troppo cibo ma è rimasto a tavola seduto ad aspettare la pasta mangiando solo l’insalata…poi siamo andati in camera a fare un puzzle e dopo io gli ho proposto di costruire l’agenda di cui già la scorsa volta gli avevo parlato.
Sicuramente sbaglierò con il mio atteggiamento, vorrei tanto trovare il modo di fargli fare qualcosa di diverso che non sia andare agli aerei e comprare la merenda…vorrei riuscire coinvolgerlo e fargli sentire quanto io mi sia affezionata sinceramente a lui… Lunedì abbiamo trascorso una giornata molto piacevole. Dopo che ho detto di no alla sua richiesta di andare agli aerei perché aveva piovuto e ci saremmo sporcati di fango, lui mi ha chiesto di tornare a casa. Io gli ho proposto di accompagnarmi prima al supermercato a comprare il cibo al mio gatto (W. mi chiede sempre di lui). Ha accettato volentieri, in più il papà gli aveva chiesto di fare una commissione ed è andato tutto liscio:nessuna scenata per rientrare a casa, abbiamo giocato, riso e parlato tantissimo; lui così calmo aveva un eloquio fluido e organizzato…in questo caso siamo stati in piena armonia e bene insieme e non ci sono stati tentativi di accendere tv o pc.
Il papà mi ha detto e le ha scritto che chiede spesso dell’educatore Gianluca, non so cosa facciano insieme(nonostante le insistenze da parte mia e della famiglia per un incontro tra di noi per conoscerci non c’è stata la possibilità perché lui comunica solo tramite la sua referente ), ma se è vero che vanno solo agli aerei certo che preferisce uscire con lui che non lo contraddice!
Sempre leggendo la sua lettera ho visto che suggerisce di uscire in due. A tal proposito nutro gli stessi dubbi che le ha riportato il padre.
Brevemente le dico su cosa lavorerei nelle prossime settimane. Nella relazione che segue l’incontro del 22/09/2009 c’è scritto di lavorare su tempo, orologio e danaro. La creazione del foglio-agenda era un tentativo di lavorare in tal senso. Ho richiesto poi all’associazione x-fragile il cd per insegnare l’utilizzo del denaro per poter iniziare un lavoro anche su quello.
Avendo trovato una cucina vorrei avviare un laboratorio con W. Gliene ho parlato e lui mi ha detto che era molto contento di fare ricette insieme.
Mi dica se può andare bene, la prossima settimana ci sarà la supervisione via skype e ne parlerò anche con Andrea Davolio. Sto studiando il libro e il forum, sono veramente disposta a mettermi in gioco, ho voglia di fare, spero solo di trovare presto la chiave giusta per entrare in relazione. Purtroppo è la prima volta che fatico così, nei precedenti lavori con bambini e ragazzi con disabiltà diverse dall’x-fragile non avevo vissuto un’esperienza simile. Sarà un banco di prova.
Distinti saluti
Elisa B.
Il prof Cuomo risponde:
Gentilissima Elisa B.,
in una riguardata alla sua e-mail mi sono soffermato su questa sua frase:
"...è la prima volta che fatico così, nei precedenti lavori con bambini e ragazzi con disabilità diverse dall’x-fragile non avevo vissuto un’esperienza simile.".
Il comportamento del bambino non è legato alla x-fragile è il comportamento di W.
Non bisogna collegare assolutamente pregiudizialmente le risposte violente di W. alla x-fragile sarebbe un grave ingombro della mente che le potrebbe impedire di guardarsi intorno oggettivamente.
Nei casi con x-fragile come in quelli della trisomia 21, come in altre patologie e/o deficit possiamo trovare caratteristiche caratteriali totalmente differenti tra loro(con dominanze di carattere che vanno da calmi , sereni,... ad oppositivi, violenti,...).
I bambini con deficit sicuramente risentono molto di più di situazioni ambientali e relazionali(questo nella formazione del carattere) ma è anche vero che ci sono dei casi che il loro carattere è dovuto da inferenze che vanno valutate sul piano medico(non è solo la educazione, la pedagogia o la psicologia il riferimento da tenere presente).
Pertanto sottolineo ancora che la famiglia richieda con urgenza un confronto ad Albertini.
Lei inoltre parla di punizioni.
Io non ho parlato di punizioni ma di conseguenze coerenti ed evidenti a certi suoi comportamenti ed alle regole che ci si è dati e pattuite.
Conseguenze coerenti alle regole non punizioni!
Le conseguenze inoltre devono essere chiare ed inequivocabili.
Se lei dice a W. che si spegne il computer questo si spegne e basta! Le ragioni del perchè sono nell'adulto ed i bambini devono aver fiducia. Una fiducia che si realizza nell'obbedienza fondata nella convinzione che l'adulto gli vuole bene.
Lei se pensa che il computer è in quel momento dannoso alla relazione deve spegnere e basta(non vi è punizione ma scompare l'oggetto e la causa del contrasto).Come non deve portare W. in macchina da sola se pensa che può produrre incidenti(è molto meglio l'autobus).
Se W. vuole fare un giro sul cornicione fuori dalla finestra lei non deve dire soltanto "non lo devi fare", deve impedirglielo in quanto lei è la responsabile etica e legale delle conseguenze.
Conseguenze chiare!
E' sufficientemente chiara la conseguenza del fatto che non ha comprato la merendina e che si è preparato da solo la colazione al sacco?
Dove è la conseguenza della paghetta non data? W. Non se ne accorge assolutamente della non paghetta!
Uno dei problemi può risiedere nel fatto che per W. non sono sufficientemente chiare coerenti e sistematiche le regole concordate: l'operatore non si sa cosa fa nè come agisce con il bambino, la Scuola tanto meno, sarebbe di grandissima importanza ed utilità sapere il punto di vista della mamma..., W. mangia infilandosi a forza il cibo avidamente in bocca con entrambe le mani, ..., mangia disordinatamente,... gli umori del bambino sono eccessivamente altalenanti,... bisogna mettere ordine (subordinatamente al verificare gli aspetti medici e psicologici del bambino).
Inoltre anche i dati a me riportati sono altalenanti certe volte vengono presentati come gravi altre come scappatelline...
Per comprendere noi tutti abbiamo bisogno di dati più oggettivi e quindi un periodo di osservazione più sistematico.
Inoltre, a questo punto, ritengo più che mai indispensabile che l'intera famiglia abbia un referente psicologico, in loco, che con incontri periodici segua gli andamenti tenendo un filo coerente agli eventi(la sorellina di W. certamente risente degli accadimenti).
Riprendendo quanto le ho sottolineato nel precedente e-mail se W. si comporta in modo adeguato con l'Operatore è possibile che necessiti di un modello di riferimento maschile.
Inoltre in casa W. ha un pieno dominio contestuale, per tale motivo sarebbe molto, ma molto più opportuno che le attività il bambino le svolgesse in casa non sua.
Le piste di lavoro che lei propone certamente sono adeguate ma se non vi è una coerenza contestuale ....
Cerchi di concordare con la famiglia una linea ancor più coerente di quella sin ora messa in atto .
Nicola Cuomo
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