X Fragile - Il Filo di Arianna
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Messaggio  Admin Ven Apr 09, 2010 4:36 pm

LA RICERCA-FORMAZIONE-AZIONE
Il professor Cuomo e la dottoressa Imola rispondono:


Carissima Laura,

ti ricordo che la ricerca-formazione-azione ha di base un protocollo che va seguito.
Il protocollo, lo sottolineo ancora, non è un "esercizio di potere" ma è un attenersi a delle regole rigorose in seguito ad un accordo multi e interdisciplinare. Pertanto l'atteggiamento di Mauro bizzarro, a dir poco, è sicuramente sintomatico di una modalità con cui qualcuno (questo collega del tutore di Mauro che è spuntato fuori dal nulla) ha informato Mauro sullo stipendio. Mauro andava preparato sullo stipendio in maniera adeguata ed attraverso un PIANO DI LAVORO.
Non dimentichiamoci che Mauro ha la x fragile e che le informazioni gli vanno fornite tenendo conto di questo suo stato, specialmente perchè è all'interno di un gruppo di ricerca. Sicuramente, se questo personaggio, amico del tutore di Mauro, ha detto: "ora tu sarai pagato, prenderai lo stipendio, dovrai partecipare alle spese di famiglia, ti renderai conto di quanto costa la luce, il gas, l'acqua, il mangiare, il condominio,....," questo dire, a ruota libera ed in maniera inappropriata allo stato di Mauro, ha potuto far nascere in lui delle paure, delle ansie tali da farlo comportare nella modalità paradossale che tu ci hai descritto. Pertanto va tenuto sotto controllo il sistema che informa Mauro.
Naturalmente tu non puoi incidere totalmente sul sistema che informa Mauro perchè dovresti essere sempre presente, però non puoi rimanere indifferente di fronte ad un atteggiamento paradossale di Mauro.
Pensa: tu vedi Mauro che si comporta in maniera paradossale, rimani indifferente? E' come se improvvisamente Mauro ti desse un pugno in testa e un calcio nel sedere dicendoti ecco il tuo premio!" E tu ci scrivessi"oggi Mauro si è comportato in modo un pò strano, mi ha dato un pugno in testa e un calcio nel sedere, cosa ne pensate?".
Non è possibile rimanere indifferenti, bisogna rispondere e immediatamente approfondire il perchè di un comportamento bizzarro per organizzarsi un piano di lavoro per contrastare le cause che l'hanno provocato. Pertanto tu ora devi far notare a Mauro che il suo comportamento è strano, analizzare le cause per fargli capire che avere lo stipendio significa partecipare attivamente alla vita domestica e ciò equivale ad avere più agi e comodità in quanto non è vero che avere lo stipendio significa poter usufruire di più disagi.
Naturalmente il discorso del risparmio va fatto indipendentemente dallo stipendio. Pertanto le tue riflessioni vanno riviste e da te più profondamente meditate in quanto possono rischiare di rinforzare un'inadeguata comprensione dei fatti (in questo caso dell'essere pagati e dell'uso del denaro) intorno all'esperienza di Mauro
La tua indifferenza strutturalmente è analoga agli errori commessi per le feste di compleanno.
Molto probabilmente, ne discuteremo a Roma, è un tuo modo personale di interpretare alcune situazioni che va mutato radicalmente almeno nei confronti di Mauro.
Nella tua vita sei libera di agire come vuoi, nella ricerca devi attenerti al protocollo

Per quanto riguarda il punto 2. hai visto come sono rigidi i responsabili del centro? A questa rigidità bisogna rispondere con il rigore della ricerca e non con un comportamento senza riferimenti rigorosi.
Se è complicato il progetto Lavanderia bisognerà pensare ad un altro progetto

Per quanto riguarda il concetto di ordine, questo deve essere il risultato di una funzionalità organizzativa e non di un procedimento arbitrario e consequenziale, pertanto l'ordine va vissuto e va fatto vivere come una grande comodità che da una parte si adatta alla propria personalità e dall'altra segue delle regole convenzionali.
Il pattuire insieme la convenzione è un percorso di relazione, di comunicazione, di aggiustamento reciproco, non è un eseguire un ordine tabellare altrimenti diventa un ordine unico e burocraticamente strutturale. Quindi l'ordine deve essere il risultato di una ricerca di possibilità per approdare insieme ad un'organizzazione funzionale degli spazi, degli oggetti, dei tempi (naturalmente l'esperienza di un "amico" aiuta).

Il tuo lavoro di ordine in camera di Mauro mi sembra vada molto bene, devi enfatizzare il fatto che lo state costruendo insieme cercando di far emergere le categorie di ordine da Mauro. Lo sforzo di Mauro nel ritrovare categorie di ordine lo può aiutare a mantenere tali concetti a livello di competenza intima per quindi poter essere trasferita in altre situazioni.
Una categorizzazione di ordine venuta dall'esterno, da te, rischia di essere più una esecuzione e quindi non divenire una competenza propria da essere utilizzata in altre situazioni ed in specifico nelle situazioni lavorative come tu stessa hai scritto.

Anche il riordinare i propri abiti, l'organizzare la biancheria sporca, il saper utilizzare la lavatrice,... il conoscere il piccolo itinerario che i vestiti e la biancheria hanno nel contesto domestico è sicuramente utile per essere preparati ad un strutturalmente analogo percorso che si incontrerà in un'organizzazione più ampia, ma analoga nel contesto lavorativo.

ciao, ci vediamo a Roma e rifletti sul risparmio energetico.

Nicola Cuomo
Alice Imola

Dopo l’incontro con la dirigente del centro dove lavora Mauro, Laura scrive:
Salve a tutti!
oggi ho avuto l'incontro con una responsabile della casa di riposo.
Ho potuto fare il sopralluogo alla lavanderia. L'ho vista per la prima volta e ci sono 3 stanze:

1)la stireria, composta da 5 assi per stirare e vari carrelli nominativi composti da 3mensole
2)il guardaroba, dove all'interno vi è una macchina per cucire
3)un'altra stanza dove vi sono 3 lavatrici e un'asciugatrice

In questo reparto della struttura si respira, oltre che tanto vapore, fretta e dinamicità. E' molto stretto e non rispecchia le modalità di inserimento del protocollo. Innanzitutto perchè le stanze sono piccole, sono piene di ferri da stiro bollenti e c'è una gran confusione data sia dal rumore delle lavatrici, che dalle operatrici che vi lavorano. (Le donne all'interno lavorano con grande fretta in uno spazio molto ristretto e sono in 5).
Un'altro problema è il rischio contaminazione, dal passaggio panni sporchi a quelli puliti. Insomma tanti ostacoli che non permetterebbero a Mauro di sviluppare serenamente degli schemi consoni alle sue capacità.

C'era la possibilità della cucina, ma vi è lo stesso problema della lavanderia!
Quindi, studiando l'edificio, ho rilevato altri due ambienti che potrebbero essere utilizzati: LA SALA DA PRANZO e il reparto ANIMAZIONE.

PERCHE LA SALA DA PRANZO? Perchè essa potrebbe essere utilizzata da Mauro per il momento delle colazioni per preparare ciascun tavolo con le proprie tovagliette nominative e varie sequenze (che mi sono fatta spiegare dalla responsabile)* che potrebbero essere funzionali.
La sala da pranzo è composta da due grandi stanze all'interno delle quali vi sono 20 tavolini circa da 4 posti ciascuno. Pensavo al momento della colazione (orario lavorativo dalle 8 alle 11) perchè è il momento in cui i vari ospiti della struttura arrivano alla spicciolata e non tutti insieme (come potrebbe essere per il pranzo). Data questa caratteristica si può riscontrare un ambiente tranquillo e non rumoroso, come una lavanderia, in cui lui può concentrarsi sulle dinamiche di una sala da pranzo e nel contempo instaurare, a lungo andare, delle relazioni con poche persone alla volta. Questo gli permetterebbe "un'ordinare con tranquillità" .

*DINAMICA DELLA SALA DA PRANZO:

- Mettere le tovaglie
- Ad ogni posto assegnare una tovaglietta personale per ogni anziano (a cui corrisponde il nome)
- Mettere le tazze nei corrispettivi posti
- Servire il the/latte per ogni tavolo
- sparecchiare
- Pulire per terra e i tavoli e le sedie + il bancone della cucina
- 2 volte a settimana togliere le tovaglie sporche (portarle in lavanderia dentro a dei cesti) e rimettere quelle nuove.

E' UN AMBIENTE IN CUI VI SONO SOLO DUE PERSONE CHE RIMANGONO FISSE PER LA SALA DA PRANZO E IL CLIMA SEMBRA SERENO E TRANQUILLO.

Successivamente si potrebbe pensare all' ANIMAZIONE e inserire, nell'arco delle sue ore lavorative, 2 mansioni che potrebbero integrarsi (una volta assodata la prima): l'animazione e la sala da pranzo.

Che ne pensate?

Grazie per l'attenzione
a presto, Laura

Il professor Cuomo risponde:

Carissima Laura,

come hai potuto notare i sopraluoghi ci permettono di comprendere l'adeguatezza o l'inadeguatezza dei luoghi, dei contesti, delle atmosfere relazionali e la lavanderia, come è organizzata in questa struttura, non è assolutamente un luogo per Mauro.
La tua osservazione della sala da pranzo ed il momento della colazione presentano un ambiente estremamente adeguato e ricco di occasioni per le relazioni, per uno scambio che può diventare molto forte sul piano dei sentimenti e al contempo porrebbe Mauro in una situazione lavorativa reale che può maturarsi sempre più nel tempo in quanto il contesto piacevole funge da riferimento positivo.
Proprio perchè questo ambiente è estremamente positivo bisogna che tu lo analizzi bene senza la presenza di Mauro e per tale motivo ti conviene osservare per qualche mattina da sola cosa accade; questo per studiare la tipologia ed i caratteri delle persone che frequentano il momento della colazione.
Ciò ti potrà rivelare una signora estremamente disponibile, un signore estremamente chiacchierone, un signore burbero,...
Queste conoscenze ti possono essere utili per far si che Mauro non si soffermi a entrare in relazione proprio con l'unica persona sbagliata.
Altra attenzione che devi avere è quella di presentare le caratteristiche di Mauro (in sua assenza) agli altri inservienti la sala da pranzo ed i primi giorni andare con Mauro per far vedere loro come inter agire con lui ed a Mauro come interagire con i frequentanti la sala.
Inoltre, in assenza di Mauro, potresti spiegare alle persone che frequentano la sala di partecipare al progetto spiegando le caratteristiche di Mauro.
Nelle nostre ricerche è risultato estremamente importante informare ed in un certo senso formare i presenti al contesto in cui la persona con bisogni speciali andava inserito.
Pertanto risulta indispensabile:
- Un tuo più attento ed a lungo sopraluogo in sala da pranzo senza Mauro
- Una presentazione dei progetti agli inservienti
- Una presentazione del progetto ai frequentanti la sala da pranzo
- Un lavorare con Mauro per coadiuvarlo ed orientarlo a specchio (non dicendogli: fai così,...così,...così,...) ma in modo estremamente riservato dandogli dei consigli sia prima, che dopo(facendosi imitare durante).

Inizia quindi dalla sala da pranzo.

Laura scrive il progetto di inserimento lavoro per Mauro. Il professor Cuomo lo analizza e lo riporta per punti aggiungendo alcune riflessioni:

Carissima Laura,
i punti che hai inviato andrebbero più descritti in quanto hanno più il senso di un titolo di paragrafetto ed è come se dovessimo scrivere un romanzo solo attraverso i titoli dei paragrafetti. Forse riusciremmo a capire il senso generale, ma non leggeremmo un romanzo.
Pertanto li riprendiamo uno per uno sottolineandoti però che questo è un lavoro tuo e non nostro e che pertanto le prossime volte necessitiamo di un sia pur minimo ampliamento.

1. Lavoro:
tenendo presente le fasi datemi in precedenza, prendere visione del luogo lavorativo presentando il progetto al personale addetto alla sala da pranzo. In particolare sul “come” i pazienti e tutte le persone all’interno della sala devono comportarsi/agire con lui.

Questa fase va svolta, ci raccomandiamo, non in maniera tecnica e compilatoria, e deve essere specialmente rivolta al personale in quanto è questo che va informato. Il personale va informato delle modalità relazionali forti sul piano affettivo e nello stesso tempo rigoroso sulle regole e sul fare di cui Mauro ha bisogno. Il personale, in maniera molto affettiva non dovrà sostituirsi a Mauro, altrimenti lui non noterà né l'errore né apprenderà i concatenamenti, le sequenze corrette nello svolgere il proprio lavoro.
Vanno fatti notare gli errori in una dimensione relazionale sul tipo "ti consiglio in modo confidenziale, riservato, in modo che tu faccia bella figura con i pazienti". I pazienti vanno da te osservati per capirne la tipologia in modo che i primi giorni che tu dovrai lavorare insieme a Mauro lo orienti, a specchio, nel come comportarsi in maniera più appropriata. Tu osservando i pazienti, dovrai immaginarne una modalità relazionale adeguata che, a specchio, dovrai trasmettere a Mauro.
Sempre nella modalità a specchio, dovrai far capire al personale come comportarsi con Mauro.
Ti sconsigliamo di dare troppo consigli agli ospiti in quanto questi potrebbero capire al contrario o male e quindi si comporterebbero in maniera fortemente inadeguata con Mauro. Gli ospiti, che tu chiami pazienti, molto particolare hanno già dei problemi per conto lori e chi ha dei problemi è probabile che pensando di far meglio faccia peggio. E' bene quindi che loro si comportino naturalmente come sono. Al contrario sei tu che devi indicare a Mauro, tramite l'azione a specchio, il modo migliore di comportarsi ed avendo tu compreso qual' è la modalità più adeguata per ciascun ospite con il tuo comportamento insegnerai a Mauro il modo adeguato di relazionarsi con ciascuno.

2. Casa:
una mia più profonda professionalità nei confronti della famiglia (osservare).
In particolare lavorare sul momento “cucina” in modo più dettagliato poiché i comportamenti che ha in casa poi si ripercuotono nel lavoro.

Anche qui l'osservare va limitato nel tempo in quanto bisogna passare subito all'azione con un progetto e il progetto deve essere rivolto, anche qui a specchio, anche a far capire ai genitori come si devono comportare con Mauro. Bisogna anche insegnare a Mauro a non permettere che gli altri, in particolare in casa, intervenendo gli spezzettino un itinerario.
Dovrai quindi costruire con lui dei ricettari i quali hanno sequenze concatenate degli elementi forti delle procedure in cucina. Bisogna fare attenzione di non irrigidire molto il percorso nelle minuzie, ma devono essere i punti forti che devono essere evidenziati. Irrigidirsi nelle minuzie può portare a dei paradossi, per esempio se tu scrivi OLIO sullo scaffale e per caso l'olio è sul tavolo Mauro potrebbe bloccarsi. L'itinerario offerti dalle ricette deve offrire uno spazio preliminare di pianificazione. Successivamente alla PIANIFICAZIONE che dovrebbe condurre Mauro a organizzate la sua ATTENZIONE in maniera circostanziata a quanto vuol raggiungere (per esempio la preparazione della pizza). Mauro avendo avuto un momento di riflessione pianificando e orientando la sua attenzione all'obiettivo che vuol raggiungere ha messo in atto i presupposti per poter dare uno sguardo panoramico a tutti gli oggetti, a tutta l'organizzazione, a tutti quegli elementi che in SIMULTANEITA' concorrono alla organizzazione della pizza (che abbiamo preso per esempio). La procedura quindi, quella ce tu avrai organizzato sul ricettario, avendo avuto i presupposti di PIANIFICAZIONE, ATTENZIONE e SIMULTANEITA' può svolgersi secondo i concatenamenti della procedura di preparazione che sono in SUCCESSIONE.
Ci soffermiamo un attimo a delucidarti gli aspetti relativi alla PIANIFICAZIONE, ATTENZIONE, SIMULTANEITA' e SUCCESSIONE che sono riferimenti che traiamo dalle ipotesi di Lurija e di Vygotskij

LURIJA

PIANIFICAZIONE

La pianificazione è il processo mentale attraverso il quale l'individuo determina, seleziona, applica e valuta i problemi e le possibili soluzioni. Il processo di pianificazione permette di affrontare situazioni per le quali non sono immediatamente evidenti e disponibili vie di soluzione immediate. Questo processo viene applicato a compiti sia semplici sia complessi e può implicare altri processi come quelli di attenzione, simultaneità e successione. Bisogna stare molto attenti a tener conto che PIANIFICAZIONE, ATTENZIONE, SIMULTANEITA' non vanno interpretati in una modalità successiva ma che questi vanno considerati sistemici, integrati e seguono la regola dell'ologramma. Pertanto il nominarli ciascuno ci costringe a creare una successione perchè non è possibile fonderli nella parola parlata o scritta. In realtà questi vanno pensati come ti abbiamo sottolineato e cioè in modo sistemico ed ologrammatico.
Buone capacità nella pianificazione implicano lo sviluppo di un piano di azione, la valutazione del valore del metodo, il monitoraggio dell'efficacia, l'eventuale modifica o rifiuto di un piano quando il compito richiede un cambiamento e il controllo dell'impulso ad agire senza le opportune considerazioni. La pianificazione è presente in tutte le attività umane in cui si richiede di utilizzare un metodo per risolvere un problema sia in contesti scolastici sia nella vita quotidiana (in casa, al lavoro, tempo libero, gioco...)

ATTENZIONE

L'attenzione è un processo mentale attraverso il quale l'individuo si focalizza selettivamente su stimoli particolari inibendo quelle risposte a stimoli competitivi che vengono presentati nel tempo. Come puoi notare l'attenzione è all'interno del processo di pianificazione proprio perchè mentre si pianifica è necessario creare delle gerarchie, delle complementarietà e delle relazioni tra gli elementi che sono l'oggetto del problema e della pianificazione.
Buone capacità di attenzione richiedono che questa sia focalizzata e selettiva, impegnata e sostenuta. L'attenzione selettiva richiede l'inibizione delle risposte ad alcuni stimoli in favore di altri che possono risultare difficili da ignorare, mentre l'attenzione sostenuta si riferisce alle possibili variazioni della prestazione nel tempo che può essere influenzata dal variare dello sforzo richiesto per risolvere il problema ed eseguire il compito.

SIMULTANEITA'

Il processo di simultaneità è un processo mentale attraverso il quale l'individuo integra stimoli separati in un intero o in un gruppo. Come puoi notare la simultaneità pone nello stesso tempo e nella stessa dimensione progettuale e cognitiva la pianificazione e l'attenzione. Si parla di un tutt' uno in una forma organismica ed anche se alcuni degli aspetti momentaneamente risulta in primo piano, questa sua funzione di primo piano non è gerarchica e non trascura gli altri piani. Pertanto se l'attenzione in un momento ci porta a concentrarci su un elemento del sistema in cui stiamo intervenendo questo non significa che dobbiamo perdere la relazione con gli altri elementi, non dobbiamo uscire fuori dalla pianificazione né dobbiamo perdere la simultaneità degli eventi. E' come quando guidiamo l'automobile: l'attenzione di un momento su di un ostacolo che velocemente ci si pone davanti non ci deve far perdere il controllo del mezzo, non ci deve far distogliere dall'organizzazione complessiva pianificata nel sistema di guida in quanto il porre in secondo piano uno degli elementi ci fa perdere la simultaneità delle azioni occorrenti a controllare la nostra guida.
L'essenza del processo di simultaneità è che la persona deve interrelare gli elementi stimolo in un unico percettivo o insieme concettuale.

SUCCESSIONE

Il processo di successione è un processo mentale attraverso il quale l'individuo integra gli stimoli in uno specifico ordine seriale tale da formare una catena in progressione. Questo è il processo che porta all'organizzazione della ricerca che come ti abbiamo sottolineato va organizzato per punti forti rappresentati da immagini e didascalie. Come quindi puoi notare la successione non è altro che una forma organizzativa logico-funzionale che assume uno spessore forte sul piano del potenziale cognitivo solo e soltanto se ha avuto quelle premesse strettamente integrate di pianificazione, attenzione e simultaneità.
Senza tali premesse può diventare una forma meramente mnemonica, esecutiva, passiva, frutto di un condizionamento più o meno operante. Il processo di successione è necessario quando le cose devono susseguirsi l'un l'altra in un ordine strettamente definito: per es. l'acqua va nella pentola e non la pentola nell'acqua quando bisogna cucinare, quando bisogna lavarla può succedere il contrario oppure in una ricetta particolare va messa prima la cipolla e poi funghi, altrimenti pur rimanendo le due componenti presenti nella ricetta l'impalpabile ma caratteristico sapore che si vuol dare al piatto, alla sensibilità del palato, di un buongustaio, ne muta radicalmente il gusto e quindi il valore, quindi la successione comporta due scopi differenti in procedure differenti. La qualità distintiva del processo di successione è che ciascun elemento è legato solamente a quello che lo precede e che questi stimoli non sono interrelati.

Come hai potuto notare, la dimensione rigorosa di ricerca trasforma una semplice ricetta in una potente organizzazione per lo sviluppo cognitivo ed è a questo training che prima di tutto gli operatori devono sottoporsi ed il semplice preparare una macedonia assume la potenza di un'occasione per la trasformazione dell'architettura cognitiva.

Ipotesi progetto Natale:
una delle occasioni potrebbe essere preparare la cena per alcuni nostri amici per farci gli auguri e poi andare al cinema a vedere uno dei suoi film preferiti ( Natale a Beverly hills ).

La cena di Natale, il film, avendo come presupposti riferimenti progettuali deve divenire per te un qualcosa che nella sua semplicità e naturalezza diviene parte integrante di un progetto altrimenti è un qualcosa che Mauro ha sempre fatto e quindi perde la sua forza perchè è fuori da una progettualità e diventa una banalità.

Tempo libero:
stendere il progetto educativo degli scout in collaborazione con i capi di Mauro.

Quanto sopra ti abbiamo detto dovrà essere la matrice per far sì che un progetto tenga la forza che serve per lo sviluppo cognitivo ed affettivo di Mauro, altrimenti sono un insieme di azioni impostate all'impronta che possono anche rendere felice Mauro come il regalo del foulard , ma in realtà questa felicità non può essere considerata un risultato profondo scaturito da un progetto. Nella nostra ricerca emerge in particolare che interventi ritenuti adeguati perchè hanno avuto di risposta l'ilarità, la felicità, la gioia, in realtà non hanno prodotto alcuna maturazione e sviluppo cognitivo facendo permanere le persone con necessità speciali in una sorta di limbo concettuale eternamente infantile e senza capacità organizzative intenzionali, senza una volontà autentica, senza una capacità di progettare una vita autonoma e indipendente.
Siccome questa e-mail l'abbiamo costruita per poterla far circolare tra i diversi operatori amici cogliamo l'occasione per riferirsi allo schema inviato per rivedere alcuni progetti cucina, Natale, che ci sembrano molto deboli ed infantilizzanti.

Dopo aver letto le direttive del professor Cuomo, Laura scrive un Progetto “inserimento professionale” per Mauro e un Progetto Natale:

Salve a tutti!
vi invio un ipotesi di presentazione del progetto di "inserimento professionale" all'interno della struttura CASA DI RIPOSO _PER PRESENTARLO AL PERSONALE.
IN QUESTI GIORNI SONO ANDATA SUL POSTO (3 sopralluoghi per vedere meglio le dinamiche) E riporto la spiegazione della scelta della "sala da pranzo", con spiegati il ruolo dell'operatore e LA SCANSIONE DELLA MATTINATA (ORARIO DI LAVORO DI MAURO), Più le mansioni che ho ipotizzato per Mauro .

fatemi sapere.....

STASERA MI INCONTRO CON I CAPI SCOUT, ENTRO POCO TEMPO ARRIVERà PROGETTO.

grazie per l'attenzione, Laura

Progetto inserimento professionale all’interno della sala da pranzo in CASA DI RIPOSO per Mauro

La scelta della sala da pranzo è stata fatta per motivi di “contesto” in quanto, all’interno della struttura Casa di riposo, vi sono presenti alcuni ambienti non idonei allo sviluppo di mansioni possibili per sviluppare schemi mentali che possano essere utili ai fini di una vita indipendente.
Per questo motivo il progetto iniziale, “lavanderia”, è stato eliminato poiché non corrispondeva, dopo un accurato sopralluogo, alle dinamiche che sono necessarie in un contesto di inserimento lavorativo.
Gli aspetti che non devono mancare all’interno dell’ambiente sono: spazi abbastanza ampi per permettere movimenti chiari e studiati, tranquillità, situazione di benessere psico-fisico per apprendere nuove mansioni e rapporti tra il personale il più possibile sereno.



Il “progetto amico” si propone di avvalersi ad un protocollo di ricerca da seguire rigorosamente. Le fasi che l’operatore deve svolgere sono le seguenti:
1) Più sopralluoghi nell’ambiente preso in analisi
2) Osservare le dinamiche che vi sono nel luogo stabilito, compreso il personale e gli ospiti
3) Ipotizzare le possibili mansioni che Mauro potrebbe andare a svolgere
4) Inserimento attivo dell’operatore ad apprendere le mansioni “imparando facendo”
5) Presentare il progetto ai responsabili della sala da pranzo e ai frequentanti
6) Inserimento di Mauro nella sala, orientandolo a specchio (non dicendogli fai così … e poi così …) avendo precedentemente appreso le modalità di lavoro da parte dell’operatore.

Perché la sala da pranzo?
La sala da pranzo è il luogo, all’interno della struttura, che più si addice allo svolgimento di mansioni possibili per Mauro. Innanzitutto per il contesto ambientale che offre tranquillità e servizio.
Principalmente il significato “servizio” si addice alle peculiarità di Mauro, in quanto il servire e il rendersi utile lo induce alla gratificazione lavorativa. Questo gli permette di essere motivato per apprendere meglio nuove nozioni.
La “tranquillità” è la linea di fondo che deve caratterizzare il ragazzo ad imparare con i suoi tempi e le modalità che costruirà insieme all’operatore.

L’ambiente è ricco di persone con altre problematiche, sarà cura dell’operatore individuare i soggetti meno vulnerabili (anche grazie alle informazioni del personale) che, almeno inizialmente, permettano a Mauro di lavorare.
E’ un lungo percorso che permette prima all’operatore, successivamente all’educando, di mettersi in gioco tenendo presente gli imprevisti e i pericoli che ci sono all’ interno del contesto lavorativo.
Non meno importante è la presenza di regole che sono necessarie per vivere e per costruire una vita indipendente attraverso “script” che vanno a susseguirsi durante il cammino professionale.

Dinamiche sala da pranzo

Dopo un accurato riscontro con la famiglia e i supervisori si è ritenuto necessario un inserimento graduale sia per il nuovo impiego, sia per il contatto diretto con i pazienti.
In merito a quest’ultimo, la fascia orario di lavoro sarà compresa nella mattinata (orario colazione, dalle 8 alle 11), in quanto il contatto iniziale tra Mauro e pazienti sarà molto limitato, concentrando il nostro lavoro sulle mansioni da imparare.
Potrà essere che in futuro Mauro ci sorprenda con un rapporto più profondo con gli ospiti, che potrà instaurare cammin facendo.

La sala apre alle 8.20 ma è necessario essere presenti prima (per le 8 circa), per preparare le bevande nei recipienti con una macchinetta ( thè, caffè, latte ).
Le persone arrivano alla spicciolata e variano tra le 8 e 18 persone (dipende dai giorni).

La sala è composta da 10 tavoli, con quattro posti ciascuno.
Ogni ospite ha le proprie abitudini e il personale è al corrente dei loro gusti.
In ugual modo, con il carrello, si passa tra i tavoli a chiedere la bevanda che vogliono durante la mattina.
Succede raramente che cambino colazione, dato che sono anziani e le abitudini sono restie a modificarsi.

Mentre gli ospiti si accomodano uno del personale si stacca per chiedere il pranzo e la cena del giorno dopo, con una tabella sulla quale si segna il menù di ciascun ospite.
Ogni persona, che risiede nella casa di riposo, ha le proprie abitudini quindi è necessario rispettarle ( non tirare via la scodella fino a quando l’ospite non se ne va, mettere i numero di biscotti necessario per ogni piatto e altre regole per il pranzo … tutte regole che a Mauro saranno fatte presenti).

Dopo che tutti gli ospiti se ne sono andati, inizia la fase sparecchiamento per preparare per il pranzo.
Con il carrello si passa per ogni tavolo a riporre le tazze sporche e le posate, successivamente togliere la sovra tovaglia e riporre quella pulita per posizionare i piatti e le posate e i bicchieri. Tutto il necessario per il pasto successivo.

Successivamente si passa al lavaggio delle stoviglie con la lavastoviglie che precede il posizionamento dei piatti e delle tazze per il giorno dopo.
Dopo aver lavato tutto il reparto lavaggio (lavandino, bancone ) si passa alla pulizia dei bagni.

Mansioni progettuali

• Fare conoscere Mauro al personale e agli ospiti
• Spiegazione a Mauro di quello che andremo a fare (già iniziato nei mesi precedenti)
• Inserimento nella sala:
inizialmente fargli notare le persone che andremo a servire (già prese in considerazione dall’operatore che durante il suo lavoro avrà già conosciuto e informato) che potrebbero accogliere Mauro facendosi servire da lui.

• Riempire le teiere con le bevande per la colazione.

• Servire, conoscendo prima il tipo di bevanda che gli ospiti prenderanno.

• Una volta finita la colazione, passare col carrello per togliere le tazze e le posate sporche.

• Lavaggio stoviglie e sistemazione bancone
• Preparazione per il pranzo:
togliere le sovra-tovaglie, lasciando la tovaglia base. Ad ogni ospite corrisponderà un posto, grazie ad una busta nominativa posta di fianco al piatto di ognuno.

• Inizio apparecchiamento con le posate e i piatti nei posti assegnati.

• Distribuzione pane (tagliato o meno, a secondo dei gusti degli ospiti).

• Distribuzione frutta (mela, pera, banana, arancio a fette o intera)

• Distribuzione acqua frizzante e naturale nelle brocche (con riempimento brocche attraverso un distributore di acqua).

• Controllo dei tavoli per verificare che ogni cosa sia apparecchiato nella modalità corretta.

Queste sono le modalità, messe in ordine sequenziale, delle possibili mansioni di Mauro.
- Alla preparazione dei tavoli seguiranno “tabelle di lavoro” utili per la visualizzazione della successione del processo lavorativo.

Nei mesi lavorativi, oltre alla procedura, si instaureranno rapporti sia con il personale, sia con gli ospiti.
Relazioni che verranno valutate e discusse in sede di tutoraggio dell’operatore.

Avvisi al personale e agli ospiti

E’ importante per Mauro sentirsi a suo agio e utile agli altri. Per garantire questo è necessario:

- Dare tempo e spazio alle mansioni di Mauro
- Mai sostituirsi a lui (“poverino non ci riesce quindi ci penso io”) ma saperlo indirizzare portandolo all’obiettivo.
- Farlo sentire un collega come gli altri, se si ha bisogno di qualcosa coinvolgerlo, sempre che non stia facendo altro.
- Cercare di finire i compiti iniziati senza lasciarli a metà.
- Garantire (almeno nei primi tempi) la successione dei compiti sopra descritti.
- Gratificarlo anche con gesti semplici … “Grazie Mauro … che giornata piena di lavoro ci meritiamo un caffè … che ne dici?”.

PROGETTO NATALE 2009

Per Natale vogliamo cogliere l’occasione per invitare i nostri amici a casa di Mauro, preparando una cena per farci gli auguri (organizzata per lunedì 21 dicembre). Inoltre andremo a vedere tutti insieme il film di Natale che a Mauro piace molto (quasi un rito andare al cinema in questo periodo).
Ma per arrivare a vedere il film tanto desiderato passiamo, prima, per alcuni step:

• Innanzitutto chiamare gli amici e aspettare le conferme attraverso una telefonata. Abbiamo iniziato a chiamare la settimana scorsa, in modo tale da avere il tempo per organizzarci.
HO PENSATO DI CHIAMARE SOLO LE TRE PERSONE CHE MAURO AVEVA RICHIESTO, COSì DA NON CREARE ULTERIORI TENSIONI E DISORIENTAMENTI (come era successo al compleanno).

• Per far sì che ci sia una preparazione abbiamo scelto il menù dal suo ricettario (fatto da lui), riproducendolo su un cartellone (fatto dal Mauro) posto su un piedistallo costruito con degli scatoloni, per fare in modo che, al momento della cena, gli invitati vedano il menù (anche scherzoso e ironico).
Sull’agenda ci siamo segnati che il 21 mattina, giorno della cena pre-natalizia, andremo a fare la spesa, così che il cibo sia fresco.

• Per ringraziare i nostri amici abbiamo preparato dei ricordini molto semplici: scatoline colorate da noi con, all’interno, un augurio da parte di Mauro.
Particolarità del BIGLIETTINO di Natale è che riporta anche frasi diverse di film famosi che preferisce Mauro (da Sordi, a Totò, a De Sica..).

• Preparazione dell’albero di Natale e addobbi per la casa, anche per creare un po’ di atmosfera
( questo Venerdì).

• Il 21 sera, cena con cinema in cui lui sarà aiutato da me nella preparazione a “specchio” del cibo.

• Durante la serata scatteremo foto per poi fare un album di Natale, che gli regalerò.
L’album potrà essere suddiviso per momenti (AMICI, FAMIGLIA, SCOUT, LAVORO…) sarà iniziato con foto della serata del 21 (che metterò io) e poi lui potrà continuare con foto che farà o che faremo in futuro.
Potrebbe essere un’ idea per la riorganizzazione dei momenti della vita quotidiana e di momenti di convivialità.



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