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Messaggio  Admin Ven Giu 03, 2011 12:33 am

Il 9 gennaio Giovanna scrive al prof. Cuomo e la dott.ssa Imola:

Carissima Alice, gentile prof. Cuomo
non ho video da mandare dell'incontro di ieri, Nereo era talmente su di giri che non ha fatto merenda e nemmeno attività. durante l'incontro ho puntato sul movimento, sulla comunicazione e sull'autonomia e ho ottenuto piccoli successi, il più rilevante è che è passato da dire solo "gianna" e "qui" ad una frase intera utilizzando parole diverse da quelle suggerite prima da me, poi ha fatto da solo delle cose che aveva chiesto a me di fare e io gli ho rimbalzato con la scusa che non le sapevo fare e lui doveva mostrarmi come.
Da solo ha sviluppato una competenza quasi circense: per non posare le palline (tre di dimensioni ping-pong in ogni mano) prende il bicchiere per bere con i polsi e non fa cadere una goccia d'acqua, non so se l'ha visto fare da qualcuno, però ogni novità a me sembra significativa.

Volevo chiederti se sarebbe opportuno introdurre piccoli compiti giornalieri da far svolgere a Nereo, perchè dalle 17 che rientra da scuola fino a cena è abituato a fare tutto ciò che vuole quando è in casa, magari organizzando un cartellone come promemoria delle attività (mettere via i panni puliti, asciugare le posate, cose del genere). vi ricordo che lui non ha compiti scolastici da risolvere a casa (le attività scolastiche sono molto ridotte ma di questo vi parlerà bene Cinzia).

Avete consigli su come contenere i suoi sprazzi d'affetto? si butta addosso si arrampica e mi morde sempre ridendo e giocando (in effetti non stringe i denti). io quando esagera ho sempre usato allontanarmi, con il risultato che si calma, ieri mi ha preso il giubbotto e mi ha salutata, ho dovuto ritrattare per restare in casa. altra nota dolente è che è abituato a scegliere da solo le attività da fare in casa e si divide tra palline, biglie, e cartoni, devo trovare il modo di ri-contrattare i tempi delle attività.

Ieri siamo riusciti ad aggiungere il titolo all'album, lui ha scelto il colore del pennarello e si è mostrato interessato, ma solo 1 minuto perchè poi ha realizzato che dalla poltrona gli era più facile tuffarsi addosso e ha ricominciato con la lotta libera. L'aggancio per l'album potrebbe essere stato dato dall'aver letto l'album ad alta voce alla mamma, lui sentiva ma faceva altro. durante la settimana quando vedeva l'album lo capovolgeva a testa in giù ma senza rovinarlo (gli altri libri o album sono tutti maltrattati)

martedì abbiamo un incontro, con la scusa che la scuola è appena iniziata e lui non frequenta da un mese prepariamo il calendario (e filmo), poi se vuole far merenda partiamo a far la spesa ( filmo ancora)

a presto
saluti
Giovanna

La dott.ssa Imola risponde a Giovanna

Carissima Giovanna,
dici di non aver video da mandare, che non ha fatto merende ne attività, ma allo stesso tempo dici che avete lavorato sul movimento, sulla comunicazione.... quindi avete svolto delle atitivtà. Perchè non le hai registrate? Non capisco. Ti ricordo che avevamo chiesto: "restiamo in attesa dei vostri progetti e di registrazioni video che permettano di riflettere insieme non tanto sulle piste di lavoro, ma sulle modalità con cui sono state messe in atto".
Fammi sapere
Ciao
Alice

Giovanna risponde alla dott.ssa Imola:

Cara Alice

insomma ci è capitata per caso la tastiera tra le mani, lui faceva casino e io stonavo sillabe a ritmo nel mentre ci agitavamo.... a portata di mano non avevo mezzi da ripresa (stavo organizzando il lavoretto in altra stanza) e le sue attività non si sa mai quanto durano, rischiavo di perdermi il momento intanto che prendevo la digitale, è durato abbastanza ma il video non sono riuscita a farlo

mi organizzerò meglio

saluti
Giovanna

Il 13 gennaio Giovanna scrive alla dott.ssa Imola:

Carissima Alice,

scrivo per chiederti un consiglio:
sarebbe opportuno coinvolgere un altro bambino per creare le condizioni adatte per stimolare in Nereo l'emozione di conoscere?
Ti spiego perchè a me e Cinzia è venuta questa idea. Nereo arriva da scuola alle 17, fino all'ora di cena passa il tempo a giocare con le palline o a guardare i cartoni animati. In altre attività è difficile coinvolgerlo, se lo togli da una cosa si mette sull'altra e non lascia neanche il tempo di argomentare perchè o come o cosa altro fare. Nelle sue attività è così coinvolto che non ascolta cos'altro gli viene detto. quando ci sono io mi chiede di seguirlo e fare come vuole lui, come voglio io no, piuttosto rinuncia alla mia compagnia invece di seguirmi. Ha funzionato quando mi sono messa a fare io delle cose nella stessa stanza dove lui faceva altro, ma come ti ho già detto dura poco. La presenza del cuginetto potrebbe essere un ponte per far nascere in lui la curiosità e l'imitazione?La mamma dice che hanno un bel rapporto e Nereo lo vive come un esempio, mentre verso tutti gli altri bambini prova solo gelosia se io dedico loro attenzione. Altra cosa che devi sapere è che l'attaccamento per le biglie e la tv lo manifesta solo a casa, fuori si può fare altro. Adesso che il clima sarà sempre più favorevole lo porterò sempre di più fuori, ma il timore è quello di passare il messaggio che fuori si fanno certe cose in certi modi e in casa si continua a giocare a biglie e a guardare la tv. Ormai l'impegno di sparecchiare e raccogliere le bricioline dopo cena è acquisito, adesso iniziamo anche con la preparazione della tavola, con le tovagliette con le immagini promemoria come guida e all'inizio, con il compito di terminare l'operazione (meglio se manca un posto che da aggiungere una cosa per tutti, confermi?)

Domani partecipiamo a una festa di compleanno, lunedì abbiamo comprato il regalo, martedì dovevamo preparare il biglietto, ma lui si è dedicato alla nuova tastiera (più professionale che giocattolo). Così abbiamo passato il tempo a suonare, cantare e ballare, non era finalizzato ma ogni occasione di stimolo della voce e del movimento...., senza contare che sono rare le volte in cui da solo si stacca dalle palline e trova altro da fare. Durante la settimana, ho speso molte parole per far nascere in lui il desiderio e la voglia e la curiosità verso la festa, cos'è come ci si comporta cosa si farà, ti racconterò poi come andrà

Dalla settimana prossima avremo dei cambiamenti, martedì ci vediamo presto e mettiamo su il laboratorio merenda/cucina (inizia logopedia, ma l'orario non permette il rientro a scuola)
poi nella settimana ci vediamo una o due volte, magari alternando lo stare a casa a fare cose con il cuginetto all'andare fuori, sempre con l'ottica di entrare nelle regole e nei processi.

allo stato attuale non manifesta dei bisogni sui quali lavorare e creare l'emozione di conoscere, non ha compiti scolastici da svolgere, passa da un'attività all'altra senza mai mostrare segni di indecisione, del coinvolgimento in quello che fa ti ho detto prima, non ha esigenze di ordine, pulizia, vanità, ecc
La mamma ha pure pensato di mettere in atto l'azione drastica di far sparire palline e tv, noi bisognerebbe dargli una regola, non essere magici e far sparire e apparire le cose come ci fa comodo...
Anche l'esigenza della merenda è saltata con il riprendere la scuola, la sua abitudine è mangiare il pane per strada da, appena varca il cancello. Mi sa che inizierò ad andare a prenderlo io così iniziamo a lavorare sul fare merenda fuori, scegliere comprare, come si mangia quando non si è al tavolo di casa ....

Domani mattina ci sarà una riunione a scuola con la preside, il suo maestro, la mamma e me, per capire come hanno organizzato il suo percorso educativo, come riescono a metterlo in pratica, quali difficoltà incontrano. Della presenza del Cesm a scuola ho saputo che loro fanno solo inserimento per i primi tre mesi del primo anno, per far seguire Nereo bisogna vedere quali difficoltà ci portano.

Tempo fa il prof Cuomo aveva confermato la possibilità di usare con Nereo il gioco dei cubi per costruire le frasi, mi dai le istruzioni per realizzarlo?


Credo di aver terminato

a presto
Giovanna

Il 14 gennaio la Dott.ssa Imola e il Professor Cuomo rispondono a Giovanna:

Carissima Giovanna,
certamente in casa si prendono delle abitudini che negli anni diventano consuetudine ed è quindi molto difficile per certi bambini cambiare rapidamente. Le cose da fare diventano routinarie, gli oggetti, la loro organizzazione, gli spazi, ci ricordano le nostre abitudini. Inoltre stare a casa propria significa poter agire secondo una propria volontà che spesso è coincidente con delle abitudini anche se queste sono sbagliate. Pertanto, in altre circostanze abbiamo fatto sì che il bambino andasse in altri contesti a lui estranei ed in questi contesti estranei si sono potute svolgere attività diverse. Pertanto ti consiglio di organizzarti in un altro contesto che può essere anche casa tua. Anche il fuori, come tu dici, può diventare un contesto diverso in cui agire diversamente. La tua preoccupazione che fuori casa si fanno certe cose e dentro casa altre pian piano scompare man mano che si riescono ad offrire al bambino alternative, modalità differenti di giocare, di imparare, di fare. Oggi Nereo conosce solo determinate attività ed ha concentrato i suoi interessi solo in quelle. Man mano che tu estenderai i suoi interessi (anche e specialmente in contesti fuori casa) questi nuovi interessi entreranno in casa ed andranno a sostituire le palline, il televisore e quant'altro oggi è per lui routinario. Puoi provare con l'espediente del cugino, osserva e fammi sapere
Ciao
Alice Imola
Nicola Cuomo

Giovanna risponde alla dott.ssa Imola:

Cara Alice,
provo con il cambio di ambiente e di routine e ti faccio sapere

oggi siamo stati alla festa di compleanno, è andata abbastanza bene. C'era, nel locale della festa, un box con le palline colorate, questo gioco lo ha sovraeccitato ed è finita a guerra di palline con un compagno, poi tre maschietti contro una bimba, poi ancora guerra con lo stesso bambino. Nessun pianto e nessun dramma, comunque qualche pallina dolorosa è stata ricevuta da tutti i partecipanti, io temevo per il peggio... neanche subire una pallina nell'occhio ha permesso a Nereo di capire che non doveva tirare forte, con le spiegazioni mie e della mamma di sottofondo

poi i bambini si sono radunati intorno ad un tavolo, hanno mangiato patatine e pizza, Nereo si è comportato benissimo, ha preteso la pizza a pezzetti perchè non poteva mangiare con le mani (alla mensa della scuola non si è mai preoccupato di non usare la mani, usa regolarmente le posate, ma se è il caso si aiuta con le mani)

a questo punto la festa per noi è terminata, erano già le 18e30, rimanere comportava togliere il tempo al bambino di scaricare l'eccitazione in tempo per andare a dormire alla solita ora, sfalsando i suoi ritmi anche per domani

di tutta la festa è rimasta impressa la pizza

ci sentiamo al prossimo aggiornamento
saluti
Giovanna


Il 17 gennaio la mamma di Nereo scrive al professor Cuomo:


Buongiorno
alcuni aggiornamenti sulle attivita' di Nereo Cardelli

OPERATORE AMICO
Abbiamo cambiato operatore/amico e devo dire che va meglio, tra Nereo e Giovanna c'e' un rapporto molto affettuoso e naturalmente Nereo e' molto contento di questo


LOGOPEDIA
Nereo ha iniziato le sedute di logopedia
La specialista Vi contattera' quanto prima per avere dei ragguagli sul Progetto

SCUOLA
Ho avuto un colloquio con la Dirigente scolastica della scuola primaria frequentata da Nereo
Ho comunicato alla Dirigente che ho intenzione di sospendere le due mezze giornate al CESM
(lunedi pomeriggio e giovedi mattina)
e ho chiesto di far rientrare Nereo a scuola nell'orario :
dal lunedi al giovedi 8,30 16,30 e venerdi 8,30 14
La scuola non ha avuto nulla da obiettare; l'unico problema nasce dal fatto che nelle ore in cui Nereo non andra' piu' al CESM non avrebbe nessuno come sostegno
(la scuola mi riferisce che l'insegnante di sostegno ha gia' ottenuto il massimo di ore)
La Dirigente mi propone di far lavorare a scuola l'operatore amico di Nereo nelle due mezze giornate non piu' coperte dal CESM

Chiedo a Voi : ha senso tutto cio' ?

Puo' l'operatore amico lavorare in un contesto classe e poi magari anche in un contesto casa o tempo libero ??

Grazie per la gentile risposta

Saluti Cinzia

Il 20 gennaio la logopedista di Nereo scrive al professor Cuomo:

Buona sera,
i scrivo perché ho iniziato a seguire Cardelli Nereo e la mamma mi ha fornito copia del Vs. progetto.
Ho visto Nereo due volte ed ho provato a fare delle proposte ludiche con giochi per lui interessanti e vi riferisco quanto osservato:
- Nel primo incontro N. ha chiacchierato tutto il tempo anche se il linguaggio era poco funzionale e più ecolalico, talvolta era più un farfugliamento. Ha interagito con me su mia sollecitazione. Agganciava il mio sguardo allo scambio della palla e con le macchinine. Tendenzialmente ricercava solo le palle e non altri giochi, ma era disponibile se gli si proponeva un cambio. In mano teneva sempre qualche oggetto e se inattivo, partivano delle stereotipie (sfarfallamento, sbattimento di due oggetti l’uno contro l’altro, etc.). Sia entrando che uscendo ha salutato verbalmente. All’uscita ha imitato il gesto del bacio.
- Nel secondo incontro sia lo scambio verbale sia le proposte sono state più varie. Ha accettato di modificare le proposte (macchine, palle, gioco con la casetta, gioco con frutta e verdura finta). Giocava a nascondere oggetti sotto la scatola, verbalizzando “sotto”. Ripeteva quanto da me detto anche riproponendo alcune frasi in un contesto adeguato. Le stereotipie sono apparse notevolmente diminuite. Il contatto oculare spontaneo è stato molto più presente e su richiesta è stato sempre presente. Ha accettato il contatto fisico dopo mia richiesta quando mi ha detto “pancia”. Ha riproposto schemi di sequenze di gioco.
Pensavo di proporre attività motivanti a N. in modo da poter lavorare su uno scambio comunicativo più reale e, desideravo confrontarmi con Voi in modo da poter costruire una rete il più possibile funzionale alla crescita di Nereo.
Aspetto Vs. notizie.
Buona serata.
Beatrice Lamella

Il 21 gennaio il prof Cuomo e la dott.ssa Imola rispondono alla mamma di Nereo
:

Gentilissima signora Cardelli,
l'insegnante di sostegno ha un monte ore che non sempre copre la totalità delle ore di classe. Quando non è presente sono le insegnanti di classe che secondo il progetto di classe pattuito (PEI) realizzano attività/lezioni in classe tenendo conto della presenza del bambino Per cui, prima di decidere di mandare l'operatrice-amica, si informi su come intendono muoversi le insegnanti, qual'è la progettazione, il PEI.
ci faccia sapere
Nicola Cuomo
Alice Imola

Il 27 gennaio il prof . Cuomo e la dott.ssa Imola rispondono alla logopedista:

Gentilissima dott.ssa Lamella,

mi sembra che il bambino in pochi incontri stia entrando in relazione positiva con lei.
Naturalmente la relazione cresce e si fortica con il conoscersi e con l'affermarsi di una figura reciproca.
Il percorso del suo intervento potrebbe trovare motivazioni più forti se si integra nel vissuto e nelle esperienze del bambino. Pertanto uno scambio di esperienza con la famiglia e la scuola relativamente ai contenuti che il bambino affronta ed acquisisce certamente sarà di supporto anche al suo intervento.
Ci faccia sapere
Cordiali saluti
Nicola Cuomo

Il 2 febbraio la mamma di Nereo scrive le ultime notizie su suo figlio al prof Cuomo e alla dott.ssa Imola
:
Buongiorno
Ecco gli aggiornamenti sulla situazione scuola di Nereo Cardelli

Io (la mamma) Giovanna (operatore amico) e gli insegnanti di Nereo ci siamo riuniti per affrontare il discorso "sospensione CESM e rientro a tempo pieno a scuola " :

Gli insegnanti sono d'accordo (anzi considerano che le ore di CESM assegnate a Nereo siano eccessive) ma mi hanno fatto presente che Nereo lavora in classe sempre seguito da un insegnante (o da quello di sostegno o da quello di italiano); se Nereo rientra a tempo pieno a scuola non ci sarebbe un insegnante pronto a lavorare con lui

Vi chiedo : puo' l'operatore amico recarsi a scuola e lavorare nelle ore non piu' coperte dal CESM ?

Se posso dire la mia opinione, l'operatore amico lo manderei molto volentieri perche' Nereo a scuola non ci vuole andare (tutte le mattine protesta e piagnucola e chiede di andare da qualche altra parte tipo dai nonni, dalla psicomotricista, al supermercato) e mi piacerebbe capire il perche' !!

Gli insegnanti mi riferiscono che Nereo sta tranquillo in classe e solo ogni tanto protesta in maniera evidente (ride oppure piange)

Io personalmente credo che si annoi

Durante la riunione gli insegnanti hanno riferito che Nereo svolge un programma di attivita' che non sempre coincide con cio' che stanno facendo i compagni di classe

L'operatore amico in classe potrebbe riferire se gli insegnanti lavorano cosi' come gli stiamo chiedendo di fare ..

Resto in attesa di Vostre preziose indicazioni e Vi saluto cordialmente

Cinzia

Il prof Cuomo e la dott.ssa rispondono:

Gentilissima signora Cardelli,
mandi Giovanna a scuola per un periodo e poi vedremo strada facendo.
Attenzione a Giovanna di rimanere amica di Nereo e a non assumere l'atteggiamento didattico. Creare un cerimoniale per cui " questo mese non ho niente da fare, mi farebbe piacere vedere cosa fai a scuola..." Sottolineo l'attenzione che devi avere a non far vivere a Nereo un "assedio didattico
Ci faccia sapere
Cordiali saluti
Alice Imola
Nicola Cuomo

Il 3 febbraio la dott.ssa Imola scrive all’operatrice Giovanna dando alcuni progetti e indicazioni per il suo lavoro a scuola.:

Carissima Giovanna,

per quanto riguarda la scuola consigliamo di far seguire a Nereo il programma della classe il quale propone ambiti molto stimolanti e suscintanti interesse.
Il progetto raccoglitori potrà essere riferimento base per mantenere gli stessi argomenti della classe con itinerari facilitanti per Nereo.
Di seguito ti vinio il progetto, le modalità pratiche e didattiche

Fammi sapere
Ciao
CFR ALESSANDRO raccoglitori

PROGETTO LEGGERE A COLORI
DAL FUTURO:
UN APPROCCIO GLOBALE CHE NON E’ L’INSEGNARE A LEGGERE E SCRIVERE (MA E’ UN INVOGLIARE A FARLO, UN FAR NASCERE IL FORTE DESIDERIO DI SAPERLO E POTERLO FARE); UN APPROCCIO ALLA LETTURA CHE NON E’ “LEGGIAMO LE LETTERINE UNA PER UNA”, CHE NON E’ UN METODO ANALITICO MA GLOBALE, UN GLOBALE CHE NON SONO LE PAROLINE MA FRASI SENSATE PER COMUNICARE A QUALCUNO QUALCOSA.

Gli esempi riportati non trattano dell’argomento “Elisa” e del “futuro” per lasciare agli insegnanti e ai bambini lo spazio creativo per formulare le frasi coerenti al progetto. L’esempio è intenzionalmente calibrato sugli aspetti metodologici e per tale motivo si sono scelte frasi non aderenti al progetto ma qualsiasi.
Gli insegnanti dovranno usare frasi coerenti al progetto “Elisa”.
Le parole ci dicono tante cose, le parole sono corte, sono lunghe, sono allegre, sono tristi, ci fanno trovare oggetti, possiamo chiedere, possiamo scherzare, giocare, cantare,… Le parole possono diventare dei messaggi scritti che si possono inviare a qualcuno che li può leggere.
Come si può fare per DESIDERARE leggere e scrivere?
Vediamo!
Le parole indicano anche quello che fai o vorresti fare Tu, Io, Lui, noi, loro, …Per esempio:
“Io salto sul letto”.
- “Io” è una parola corta che indica me che faccio qualcosa,
- “salto” saltare è ciò che sto facendo,
- “sul letto” questa parola indica dove sto saltando.
“Gli uccellini fischiettano sui rami”.
- “Gli uccellini” sono i protagonisti di questa frase,
- “fischiettano” questa parola indica cosa fanno gli uccellini,
- “sui rami” questa parola ci dice dove gli uccellini fischiettano.

Potremmo organizzare tre bande (come una bandiera) su di un cartellone o su di un quadernone con tre colori:
- una banda rossa dove metteremo le parole (scritte su di un cartellino di cartoncino rosso) che ci dicono chi farà qualcosa in questo caso scriveremo sul cartoncino rosso “Gli uccellini”);
- una banda verde dove mettiamo le parole (scritte su di un cartellino verde) che ci dicono cosa si fa (in questo caso scriveremo sul cartoncino verde “fischiettano”;
- una banda gialla dove mettiamo le parole (scritte su di un cartellino giallo) che ci dicono dove si fa (in questo caso scriveremo sul cartoncino giallo “sui rami”.
Proviamo con un’altra frase:
“Il papà canta nel bagno”
In questo caso scriveremo:
- sul cartoncino rosso “Il papà”;
- sul cartoncino verde “canta”;
- su quello giallo “nel bagno”.

Bisogna ora riconoscere le parole perché la scrittura (sin quando non impareremo a leggere bene) non ci suggerisce facilmente ciò che c’è scritto: i segni della scrittura non sono dei disegni che ci fanno capire dalle loro forme di cosa si tratta.
Una cosa interessante a cui ci dobbiamo abituare è il senso, la direzione: si legge e si scrive da sinistra verso destra. Inoltre se capovolgiamo una parola è poi difficile capire il suo significato.
Possiamo aiutarci ponendo, sotto la parola, una freccia che ci orienta nel senso di lettura e, se la freccia la poniamo sempre sotto la parola, sapremo anche che questa è nel verso giusto (non è capovolta).
Un altro problema da risolvere è che saltare, cantare sono azioni che possono essere fatte da uno o da tanti e noi che non sappiamo ancora leggere bene né conosciamo bene la grammatica dobbiamo capirlo. Anche qui possiamo ricorrere a un trucco mettendo il segno + alle parole che ci indicano molti, e un segno - per quelle parole che indicano che chi fa qualcosa è uno solo.
Altro problema da risolvere è il femminile e il maschile, e per questo potremo disegnare una faccina da bimba o una da bimbo (una faccina come quelle che appaiono sul telefonino).
Come abbiamo visto se cerchiamo dei trucchi tutto ci diventa più facile.
Proviamo a pensare se riusciamo a trovare altri trucchi…
Se per esempio la striscia colorata la tagliamo in diverse lunghezze distingueremo le parole corte da quelle lunghe e se cercheremo la parola “uccellini” sicuramente non la confonderemo con la parola “papà” perché la striscia della parola “papà” sarà più corta di quella dove è scritta “uccellini”.
Se poi sulla parola uccellini attacchiamo un quadratino con tanti uccellini ritagliati dai giornali e incollati (collage), sino a quando non impareremo bene a leggere, il disegno degli uccellini ci aiuterà a trovare la parola corrispondente velocemente. Così potremmo fare con la parola “papà” (incollare un cappello che ci ricorda il papà, un cagnolino, un gattino, … e con le altre parole …
Tutti trucchi per imparare a leggere prima e divertendoci.
Facciamo un ripasso sui trucchi che ci aiutano e ci rendono più facile leggere:
Utilizzare i colori
Mettere i segni + e - per indicare se sono molti o uno
Disegnare le faccine maschi femmine
Mettere dei quadratini con i collage di uccellini, del cappello, del cane…
Disegnare una freccia per il verso sotto le paroline
Altri…
Basta pensare e chissà quanti trucchi potremo inventare per imparare a leggere divertendoci!
Naturalmente gli insegnanti inizieranno con quelle paroline che hanno una frequenza degli stessi articoli (+: i, gli, le; –: il, lo, la), i pronomi (io, tu, lei, lui, loro). Inoltre potranno accorpare alla parola gli articoli (paroline che per ora possono essere di ingombro) come si è fatto per “il papà”, “sui rami”. Accorpare quindi gli articoli per evitare complicazioni tipo:
“Il cane” “salta” “sulla sedia”
“Le galline” “corrono” “sul prato”.
“I cavalli” “saltano” “la staccionata”
“Il papà” “canta” “nel bagno”
“La mamma” “fischia” “mentre scopa”
“Gli uccellini” “volano” “sui rami”
“I gatti” “corrono” “velocissimi”
“Il cane” “abbaia” “al gatto”
“I genitori” “ballano” “molto veloci”
Le piccole frasi sopra riportate come esempio (naturalmente le frasi saranno calibrate al vissuto dei bambini e coerenti all’argomento che si vuol trattare) possono dar modo nel caso di scambi delle strisce negli stessi campi colorati, a errori e anche un errore diviene un motivo per apprendere a leggere divertendosi tipo:
“La mamma” “abbaia” “sui rami”
“Il cane” “fischia” “nel bagno”
“I genitori” “miagolano” “sulla sedia”
L’errore può far riflettere sulla paradossalità e che questa propone ilarità.

L’importanza del bello e della qualità del prodotto realizzato

I cartellini, le paroline, i disegni devono essere belli esteticamente e di materiale piacevole tipo panno lenci, musgummi, carta crespa, bristol vellutati,… in quanto il bello, i materiali di qualità propongono la necessità dell’attenzione, del far bene, con precisione; il bello attrae è piacevole all’occhio, al tatto e fornisce valore alle attività. Un cartellone con i tre colori di bassa qualità, cartellini non belli esteticamente propongono meno emozioni.
I cartellini delle parole devono essere, come abbiamo detto, lunghi e corti in relazione alle lettere (spazi stampa) che compongono la parolina e/o l’insieme significante, pertanto bisogna decidere (è l’insegnante che lo deve fare non i bambini) che ogni lettera che compone la parola e/o l’unità significante (che deve scrivere l’insegnante: i bambini devono solo guardare e desiderar scrivere in questa fase ) deve occupare uno spazio uguale all’altra, in modo che una parola e/o un insieme significante di lettere-spazio-grafico sia più grande, uguale o più piccolo dell’altro(esempio delle misure: “IL CANE”=7 spazi-grafici, “GLI UCCELLINI”=14 spazi-grafici).
Come accade per le parole in stampa ciascuna lettera ha un suo spazio, ciascuna lettera quindi è un’unità spaziale di misura (e bisogna tener conto anche degli spazi tra le parole).
Non dimentichiamo che il nostro progetto è all’interno degli orientamenti della globalità i quali non prevedono né la lettura per letterine singole né per paroline singole ma la lettura intesa nella dimensione globale, quella della frase con senso e vissuta, concordata con i bambini .
Il progetto “Elisa” è la provocazione per piccole frasi con senso e la divisione a tre colori non è altro che una suddivisione per far riflettere spontaneamente i bambini sulla struttura della frase e non per imparare a leggere letterina per letterina.
Quello che a noi interessa è che il bambino componga una frase con senso (o paradossalmente errata e quindi che fa ridere) non assolutamente che sappia leggere letterina per letterina.
Lo ribadisco non letterina per letterina, né parolina per parolina, ma la frase. Ed è per tale motivo che vanno inseriti più elementi facilitanti: colori, disegnini, simboli,…
L’inserimento dei simboli, dei colori, dei collage, delle foto, … è una facilitazione che nello stesso tempo propone (nascosta tra le righe del leggere) lo scoprire in modo funzionale l’insiemistica, la categorizzazione, il verso, i segni + e -, le simmetrie, le ricorsività del linguaggio,… per tutto ciò è importante che le frasi siano vissute, coerenti alle finalità del progetto, con chiaro senso.
Le decorazioni, il bello, il senso estetico introduce anche al disegno o meglio al collage che è molto più semplice per i bambini piccoli. Pertanto i cartellini semplificanti, quelli che verranno incollati sulle paroline “gli uccellini”, “il cane”, “il cavallo”, “sulla sedia”, “la staccionata”… andranno ritagliate (aiutando i bambini che non lo sanno fare) da riviste colorate e incollate.
Le faccine potranno essere decorate con brillantini, paillettes o perline o bottoncini per gli occhi, pennarelli colorati, dorati, argentati, …
Un bello che deve essere altrettanto emozionante come l’avventura nel futuro che i bambini stanno vivendo. Un esteticamente piacevole ed emozionante che deve essere coerente al percorso.

Il 7 febbraio Giovanna invia alla dott.ssa Imola e al prof Cuomo gli ultimi aggiornamenti:


Cara Alice,
la settimana scorsa per la prima volta Nereo è venuto a casa mia. Si è mostrato curioso, ha esplorato casa e ogni cassetto, poi siamo usciti, dovevamo comprare la frutta per fare la macedonia invece abbiamo girato per tutto il quartiere. Nereo ha dimostrato di possedere un grande orientamento, da queste parti non c'è mai stato e non si è perso, mi ha riportata sulla via di casa dopo due ore che si girava (io non mi ero resa conto che eravamo tornati indietro, abito qui da poco il quartiere non lo conosco e non ho orientamento). Poi abbiamo viaggiato sui mezzi pubblici, per il semplice gusto di farlo, me lo ha chiesto, so che gli piace e da tempo non li utilizzava.
L'incontro mi ha dato delle idee sulla prossima visita. Ho già detto a Nereo che anche sui miei cassetti metteremo le figure per ricordarci cosa c'è dentro. A casa sua Nereo io e la mamma abbiamo incollato le figure sul suo armadio a cubi, Nereo era presente ma non ha partecipato. A distanza di settimane, però, la mamma ha confermato che Nereo utilizza le immagini per orientarsi: prende gli oggetti e li rimette al loro posto, sempre se sollecitato (nell'armadio ci sono capi di abbigliamento e materiale scolastico). Perchè il bambino è sempre stato abituato ad apprendere con l'abitudine e l'esposizione, insomma lontano dai processi. Io sto cercando di aumentare il suo coinvolgimento verso i processi, ma anche di non perdere le occasioni per fargli imparare qualcosa di nuovo. L' altra idea è di preparare una semplice mappa per i mezzi pubblici in modo da rappresentare i collegamenti base (casa sua con la mia la scuola i nonni ecc). Magari iniziamo insieme a disegnare il percorso che abbiamo già fatto -casa mia e sua- e poi man mano che ne facciamo altri li aggiungiamo (o se programmiamo le uscite). Il progetto raccoglitori è stato consegnato ai maestri di Nereo, se hai altri progetti "scolastici" ce li mandi? vorrei leggere il progetto sui magneti e quello del minestrone di parole, come ti avevo già detto me ne hanno parlato e mi sembrano interessanti. Questo materiale lo vorrei utilizzare nelle ore che passerò a scuola, perchè pensavo di occuparmi di quelle attività del progetto amico che Nereo a casa non vuole fare, cioè tutto ciò che riguarda immagini fogli colori colla... tutto quello che puzza di scuola insomma. Il progetto raccoglitori risolve anche un altro dubbio che avevamo sulla scuola, Nereo sembra non avere quaderni ne compiti. In realtà ha dei quaderni (due e non so in che condizioni) ma questi rimangono sempre a scuola, non rispettano le attività degli altri bambini, nemmeno sull'identificazione delle materie con i colori (hanno tutti le copertine colorate organizzate tranne Nereo). Ora Nereo avrà un quaderno con i divisori dei colori giusti e questo quaderno resterà nella sua cartella perchè così avrà i "compiti" da fare, cioè riguardare il quaderno ogni giorno 5 min. Ho recuperato i miei album fotografici, li mostrerò a Nereo. Ho detto alla mamma di fare, insieme a Nereo, delle foto ai parenti così poi prepareremo l'album della famiglia e degli amici (forse un giorno l'album diventerà la sua rubrica del telefono). Vorrei un consiglio su come modificare un "atteggiamento" di Nereo. Lui non sembra avere comprensione degli altri, nel senso che le persone posso essere mezzo di interazione con lui ma non sono realtà simili a lui, entità con gli stessi bisogni e dei desideri propri. Provo a spiegarmi meglio: lui con me gioca, parla ecc mi cerca non devo sempre rincorrerlo per farmi notare, ma non ha mai dato segni di sapere che anche io ho bisogno di mangiare, dormire, andare in bagno, lavarmi, giocare ecc. Come posso orientarlo su tale comprensione? Io cerco sempre di comunicarlo e mostrarlo (mangio con lui, chiedo a lui pazienza perchè io ho da risolvere tale esigenza prima di tornare da lui) ma se c'è qualcosa di più efficace da fare si fa. Per quanto riguarda la comunicazione sta migliorando: mi ha risposto al citofono dicendo "pronto" e ha risposto per farsi aprire con "ciao" invece che con il proprio nome, ma non lo aveva mai fatto prima. Ha dei momenti in cui sta zitto o farfuglia ma spesso si dedica a ripetere quello che sente. In quei momenti io cerco di usare parole sempre nuove. La cosa sorprendente è che al momento giusto ha utilizzato parole diverse dalle mie per ripetere uno stesso concetto. Anche sulla comprensione ho avuto una bella sensazione: voleva a tutti i costi tenermi vicino a lui, quando gli ho detto che la mamma mi aspettava di sola per il caffè e ho sottolineato che la mamma era stata tanto gentile a prepararmelo mi ha lasciata andare (dopo 5 min in cui ogni altro tentativo era stato vano). La settimana scorsa è andato più volentieri a scuola, forse loro dopo la riunione con noi hanno cambiato atteggiamento, un pò la mamma ha cambiato modo di reagire alle sue scenate di protesta. A casa sua ha cambiato modo di fare con la sua libreria: ha preso solo un libro l'ha sfogliato e poi messo a posto senza tirare tutto per aria come ha fatto le volte precedenti. Giovedì andremo a scuola per organizzare il mio ingresso, il CESM ha proposto di tenersi il lunedì pomeriggio dove Nereo fa pranzo poi psicomotricità e piscina e lasciare alla scuola (quindi a me) il giovedì mattina. La scuola affermava che il problema era la non continuità nella frequenza di Nereo, da ora in poi l'orario scolastico di Nereo sarà: lunedì fino alle 11e 15, martedì esce per la visita dalla logopedista e poi rientra, mercoledì tutto il giorno, giovedì mattina io e pomeriggio scuola, venerdì esce alle 14 e da questa settimana inizia il corso di nuoto (lezione 1 a 1).
Al prossimo aggiornamento
saluti
Giovanna

Il professore e Alice rispondono a Giovanna:

Carissima Giovanna,
mi pare che stia andando bene. L'attenzione che devi avere è quella di mantenere tu il filo e il senso del discorso perchè rischi di saltare da un argomento all'altro. Se si esce per comperare la frutta per fare la macedonia, sicuramente può succedere di fare un giro, ma non si può sempre passare da un'ipotesi ad un'altra ad un'altra ancora, altrimenti l'andamento non fornisce a Nereo la coerenza di un processo. Tieni conto che:
1. usciamo per andare a comprare la frutta per fare la macedonia
2. giriamo per due ore passeggiando (dov'è andata a finire la frutta?)
3. prendiamo i mezzi pubblici perchè ti piacciono (dov'è andata a finire la passeggiata e la frutta?)
Come vedi in questo percorso ci può essere molto divertimento ma è come ridere su una barzelletta che non si capisce solo perchè ridono gli altri.
Per quanto riguarda il progetto raccoglitori questo contiene un sistema per tutti i contenuti didattici perchè è trasversale.
La metodologia va applicata nelle diverse aree disciplinari. E' il progetto raccoglitori che diviene l'organizzazione visibile e tangibile dei processi. Da come mi scrivi sembra che il progetto raccoglitori termina nel momento in cui si sono acquistati i raccoglitori. Tale progetto è un sistema organizzativo visibile e tangibile trasversale ai contenuti. E' conveniente per te leggerlo bene e studiarlo. Il quaderno è importante che sia un raccoglitore ad anelli per i motivi sottolineati nel progetto. Fai bene come stai facendo a far capire i tuoi bisogni e ad evidenziarli sia con le parole che con le azioni ed i fatti. Per quanto riguarda la scuola anche in questo ambito mantenete unito e concatenato il percorso evitando il più possibile le frammentazioni. Sia quando sei tu in classe che quando non ci sei fai in modo che i raccoglitori siano l'elemento trasversale per le attività della classe. Le attività che tu richiedi per utilizzare colla, colori ecc... sono le normali attività che i compagni fanno in classe e che Nereo realizzerà attraverso il progetto raccoglitori. Ti ho mandato come esempio il progetto "leggere a colori". Le piste di lavoro rappresentano una struttura operativa, una metodologia, non una ricetta, pertanto prendi spunto da queste e realizza tu attività le più consone a Nereo e al suo contesto.
Ciao
Alice Imola
Nicola Cuomo

L’operatrice risponde:

Cara Alice,
grazie per aver risposto subito, so che il progetto raccoglitori è trasversale e non riguarda semplicemente il comprare il quaderno, solo che Cinzia vorrebbe che l'intervento maggiore su tale progetto sia fatto dalla scuola perchè teme che la scuola stessa si rilassi sulla nuova situazione, cioè che loro continuano a fare come sempre fatto e che visto che vado io io mi occupo del filo di Arianna. La mamma vorrebbe avere una scuola protagonista attiva del filo, quindi il progetto raccoglitori diventa una loro responsabilità, anche se me ne occupo anche io certo. Considera che come hai detto anche tu io a scuola andrò per un periodo non per sempre mentre Nereo dovrà frequentare quella scuola fino a giugno ma la scuola in genere per degli anni. La frequenza è a tempo pieno e il bambino torna a casa molto stanco, se le ore trascorse a scuola non sono fruttuose si perde una bella occasione di sviluppo, e il prezzo lo paga Nereo. Per quanto riguarda il saltare le attività sono consapevole ma non so come uscirne, nel senso che davanti al supermercato ha protestato per non entrare e ok facciamo prima un giro, al secondo tentativo, dopo il giro di nuovo proteste all'entrata, ho provato a calmarlo e a convincerlo sia trascinandolo appena che parlandogli e non ne ha voluto sapere. Al primo segno di crisi (iniziava a scalciare verso le macchine in entrara al garage/parcheggio) non ho potuto che rinunciare, anche perchè ha inizato a scappare. In questi casi come posso risolvere? La soluzione di forza non è ben accetta da nessuno di noi...
a presto
Giovanna

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