X Fragile - Il Filo di Arianna
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Messaggio  Admin Mar Mar 30, 2010 12:47 pm

24 novembre 2009, la mamma di Filippo scrive:

Gentilissimo Prof. Cuomo La sua risposta alla docente di sostegno, è stata dir poco esplosiva. Ha fatto si che l’insegnante si mettesse in discussione e superata il momento di permalosità e di vittimismo, ha deciso di acquistare un libro guida sul metodo globale. Ho chiesto per l’ennesima volta all’insegnante di scrivere una relazione in cui spiega le osservazioni, i progressi e le difficoltà di Filippo in questi tre mesi di scuola. La Dott.ssa Parioli(stamattina al telefono) riferisce di non aver ricevuto la Sua risposta, che subito gli ho rispedito. Ci incontreremo comunque, venerdì 27 per definire il da farsi. In attesa che questo avvenga, ieri con la dirigente scolastica abbiamo concordato la modalità di collaborazione affinché a F non manchi il supporto didattico, confidando ( visto le loro dichiarazioni) negli insegnanti. Con la dirigente abbiamo cercato di evitare lo scontro, visto l’approccio iniziale e il tono con cui, non ha fatto altro che ribadire di non sapere, perché nessuno gli aveva detto, che il presupposto affinché F accedesse in questa scuola, fosse quello di individuare un insegnante che applicasse il metodo globale. Come avrà notato, motivi per scontrarsi ve ne sono a “bizzeffe”…( sappiamo entrambi che tutto era scritto nella documentazione da lei smarrita) perché nonostante a inizio anno scolastico tutta la documentazione è stata di nuovo consegnata alla dirigente via e-mail e agli insegnanti, ma nessuno dopo aver letto tutto ciò, ci ha mai negato che vi fossero i presupposti. Decisa la linea di atteggiamento con la dirigente, insegnanti e la scuola tutta, abbiamo ribadito che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità…: la dirigente, quello di controllo e di essere collante fra gli insegnanti l’insegnante curricolare, la decisione del metodo didattico, tenendo in considerazione le originalità di tutti i bambini l’insegnante di sostegno quello di supportare F con le attività didattiche che lo integrino con il programma della classe. Prima di lasciare l’ufficio della preside abbiamo voluto ribadire che , così come gli insegnanti fanno rispettare il loro diritto di scelta di metodo d’insegnamento, noi faremo rispettare i diritti di Filippo. Inoltre ieri ho avuto un incontro con la Dott.ssa che presiederà il PEI che si terrà il 2 dicembre alle ore 11°°. Un mese fa circa F è stato visto dalla Dott.ssa e in quella occasione gli ho ricordato dell’esistenza della documentazione del progetto “il filo di Arianna” raccomandandomi con lei dell’importanza della comprensione totale di esso. Ieri mattina infatti abbiamo parlato di come impostare il PEI considerando le difficoltà degli insegnanti a far conciliare il progetto con il programma della classe, trovandosi d’accordo con il progetto e avendo anche visto i risultati raggiunti da F , ha detto che rafforzerà con il PEI, il metodo globale.

Osservazioni
Sabato mattina appena svegliato Filippo mi ha chiesto novemila euro per fare la spesa, alla mia inevitabile domanda “cosa devi comprare con novemila euro?” ha appoggiato la mano sotto il mento, imitando il mio modo di fare pensieroso, ha iniziato ad elencare un lunga lista di tutto ciò che gli piace….la pizza ….le patatine….lo yogurt e tanto altro. F comincia a capire il valore ( + o - ) dei soldi, in quanto a differenza del “euro” che gli do alla mattina per la merenda, per un lista di molte cose ci vogliono tanti “euro”.

Correlazioni….: Attraverso l’agenda settimanale F dimostra maggiormente la capacità di destreggiarsi con il fattore spazio-tempo, e basta un ricordo “emotivo” es..: la sveglia che non suona il sabato mattina e la spesa che di solito si fà in quel giorno , gli permette di comprendere in quale giorno della settimana siamo.

I primi sviluppi ( post messaggio all'insegnante)
Questa mattina 24 novembre (stranamente con fare più del solito accomodante) a scuola l’insegnante curricolare mi informa di aver acquistato in edicola un mensile della Pimpa ( giochi e letture per bambini che crescono), che a suo dire verrà utilizzato per tutta la classe. Ovviamente ne ho comprato una copia anche io, scoprendo che all’interno vi è un opuscolo che spiega i diritti dei bambini ai bambini. Avrà voluto con questo, lanciare un messaggio ?! Cordiali saluti

25 novembre 2009 il professor Cuomo scrive alla mamma di Filippo:

Gentilissima signora,
qualora decida di trasferire suo figlio in un'altra scuola deve fare le richieste che formalmente le diranno di fare inoltre deve fare una segnalazione alla dott.ssa Parioli nel suo ruolo di Referente della Commissione di Vigilanza Provinciale per l'integrazione scolastica in cui motiva il perchè del trasferimento e la motivazione a mi avviso sta nel non poter aderire alla ricerca (di cui lei ha la nostra lettere in carta intestata) in quanto le hanno dichiarato:
1. che in classe vi sono 13 bambini dislessici e per questi, gli insegnanti hanno detto, si necessita di un metodo analitico
2. che l'insegnante di sostegno non è preparata per affrontare le problematiche di un bambino con X Fragile
Per quanto riguarda la preparazione degli insegnanti, in relazione alla legge 104/92, noi come Università abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a fornire supporti a tutti gli insegnanti (testimonianza sono le diverse lettere, consigli e piste di lavoro che già abbiamo inviato), ma loro hanno dichiarato di non voler alcun supporto. Pertanto lei segnali alla dott.ssa Parioli nel suo ruolo di Referente della Commissione di Vigilanza Provinciale per l'integrazione scolastica questa situazione a chieda una classe/scuola nel suo territorio con competenze idonee a rispondere ai bisogni di suo figlio e nello stesso tempo disponibili ad accettare i supporti da parte dell'Università ed in relazione alla legge 104. Queste sono le motivazioni che lei dovrebbe mettere nelle richieste anche di trasferimento. Per quanto riguarda le azioni legali e l'avvocato Nocera se lei non ha niente per iscritto tutti si possono rimangiare tutto, pertanto, in concreto, possono dirle "io maestro non è vero che ho detto che in classe ho 13 dislessici"; "io insegnante di sostegno non è vero che ho detto di non essere in grado di fare un progetto di integrazione in parallelo, collaborando con gli orientamenti dati dall'Università"; "noi insegnanti non è vero che abbiamo detto di non voler collaborare con l'Università"; "io sottoscritta non è vero che ho detto che sul territorio non ci sono scuole adeguate"; "io Dirigente scolastico dichiaro che i miei insegnanti sono disponibili e che la mia scuola tutte le attrezzature per poter rispondere ai bisogni di Filippo". Con queste probabilissime smentite lei non può fare nessuna azione. Pertanto cominci a scrivere alla la segnalazione alla dott.ssa Parioli e alla Commissione di Vigilanza Provinciale per l'integrazione di cui lei è referente e che ha proprio lo scopo di rilevare anomalie e di accettare le segnalazioni. Faccia la segnalazione e si vedrà. La dott.ssa Pariolimi sembra molto disponibile e coerentemente alla sua disponibilità penso che le darò una mano. Mi faccia sapere Cordiali saluti Nicola Cuomo

27 novembre 2009la Dott.ssa Rossi l'insegnante di sostegno di Filippo scrive:

"Gentilissimo" prof. Cuomo, ho trovato la Sua risposta ad una mia richiesta di chiarimenti e collaborazione piuttosto sgradevole, nonostante ciò, la mia professionalità, il rispetto nei confronti della sig.ra Cuomo e soprattutto il riguardo per il percorso didattico di Filippo, mi spingono a risponderle. Le spedirò una relazione riguardante l'inserimento dell'alunno a scuola, le attività fino ad ora svolte in classe e gli adattamenti che sono stati attuati per favorire l'integrazione. Ho inoltre deciso di registrare giornalmente le attività più significative svolte in classe e le osservazioni sul comportamento e le reazioni di Filippo, la documentazione verrà poi trasmessa alla famiglia. Ci tengo a precisare che le metodologie e le strategie didattiche attuate dalla nostra èquipe sono mirate all'integrazione/inclusione non solo di Filippo, ma di tutti gli alunni facenti parte del gruppo classe, ognuno dei quali presenta particolari esigenze e caratteristiche. La didattica messa in atto si fonda sicuramente su una dimensione attiva e laboratoriale e si caratterizza per la globalità intesa come approccio interdisciplinare. Non viene invece attuato il metodo globale puro per l'apprendimento della lettura e della scrittura, metodo peraltro superato e sconsigliato in presenza di alunni che presentino disturbi specifici dell'apprendimento. Quello attuato è un metodo fonematico che non esclude la presentazione della parola nella sua globalità, per procedere poi all'analisi della corrispondenza grafema-fonema e successivamente alla fusione dei suoni, quindi alla sintesi. Filippo, già al suo ingresso a scuola, è apparso molto interessato alle lettere dell'alfabeto, che, come ho già scritto precedentemente, conosce già quasi tutte, meglio degli altri bambini, si entusiasma quando le vede scritte alla lavagna o le riconosce in un libro di testo. Penso che questo sia un suo punto di forza da non sottovalutare e da cui partire. Nel corso della mia specializzazione per il sostegno, da Lei così spesso citata, ho imparato che ogni bambino è unico e non esistono due esseri umani identici, siano essi affetti da sindrome di Down, autistica o di x fragile, che l'unicità è una ricchezza che va coltivata, non uniformata, quindi le metodologie e le strategie vanno pensate e scelte partendo dagli interessi e dalle peculiarità dei bambini, non pensate a priori, preconfezionate ed incollate su ogni alunno classificato come affetto da una specifica sindrome. Detto ciò, se la mamma di Filippo ritiene così importante che il figlio segua il metodo globale, procederò con degli adattamenti del metodo seguito dalla classe (metodo che, ripeto, non esclude l'approccio globale). Il quesito che Le ho posto nel messaggio precedente si riferiva proprio a questo. Passo ora ad esprimerle alcune perplessità: nel corso dell'incontro da Lei citato, con la dott.ssa Parioli, la Sua assistente ha affermato di non essere competente riguardo alla didattica e mi ha consigliato di fare riferimento a Bologna, quindi, suppongo, a Lei. Ho quindi deciso di scriverle e Lei mi ha risposto in termini che definirei poco consoni ad una comunicazione costruttiva. Le chiedo a questo punto se, nella strutturazione del Vostro progetto ritenete che la comunicazione e la collaborazione con gli insegnanti di Filippo sia un elemento trascurabile? pensate che una serie di fotocopie con delle indicazioni che fanno riferimento a diverse fasce di età sia esaustiva per strutturare una programmazione che copre l'intero anno scolastico?
ritenete opportuno indire una riunione con gli insegnanti senza mandare qualcuno che si occupi della didattica nell'ambito del progetto?
ritenete che una presa di posizione prevenuta, polemica e sprezzante nei confronti del lavoro finora da noi svolto sia costruttiva per Filippo?
Lei afferma, e lo sottolinea anche, che i miglioramenti di Filippo sono da me solo "constatati", in quanto sono il risultato del lavoro svolto fuori scuola. Questa, se permette, è una Sua opinione, rispettabile quanto la mia e quella dei miei colleghi che la pensiamo diversamente. In caso contrario La prego di supportare le Sue affermazioni con prove concrete.
Riguardo alla Sua affermazione: "L'attenzione che Filippo pone circa le lettere dell'alfabeto che lei mi dice "riconosce quasi tutte", dimostra che siccome in classe la didattica dominante è quella analitica, lui dirigendo l'attenzione nel senso del desiderio degli altri, se gli altri imparano le letterine si sforzerà di apprenderle anche lui ed in tal modo il suo apprendere sarà spezzettato andando a rinforzare il suo deficit".
Nella strutturazione del Vostro progetto curate la comunicazione con la famiglia?
Se così fosse sapreste che Filippo conosceva tutte le lettere dell'alfabeto già prima dell'inizio della scuola, gli altri bambini infatti non le conoscono ancora.
Ci tengo inoltre a precisare che non è mai stata mia intenzione dare un giudizio svalutante sulle attività che Filippo svolge, mi sono semplicemente limitata a registrare un dato di fatto e in questo caso mi dispiace veramente molto di essere stata fraintesa.
Passo infine a considerare l'out out che viene posto al termine della Sua lettera: -o cambiare metodo e orientamenti didattici -o cambiare insegnanti
non sarebbe nemmeno necessario commentare queste affermazioni, mi auguro che sia consapevole di cosa significhi consigliare ad una famiglia di spostare il bambino a dicembre, dopo un inserimento che mi sembra sia stato portato a termine con successo e portarlo in un nuovo contesto con degli insegnanti che, mi sembra di capire, obbediscano senza discutere e seguano passivamente le Vostre direttive. Mi interrogo sulla professionalità di questo tipo di insegnanti ed ho anche in mente una risposta.
"Cordiali" saluti

Il 30 novembre 2009 il professor Cuomo risponde:

Gentilissima Dott.ssa Rossi, maestra di Filippo, mi preme chiarire il ruolo mio e dell'Università in quanto credo che nel suo messaggio vi sia una complicazione di qualcosa di molto semplice. La Direzione della scuola ha ricevuto una lettera in cui si richiedeva la collaborazione per una ricerca multi ed interdisciplinare sulla X fragile in relazione ad un bambino iscritto che è Filippo. Nella lettera (che dovrebbe essere stata fornita anche a lei) veniva specificato che per la ricerca in oggetto andava seguito un preciso protocollo. Non è stato esposto da parte della scuola nessun ostacolo anzi la scuola dove lei insegna è stata consigliata ed ha accettato la collaborazione. Per quanto riguarda la ricerca, questa è multi ed interdisciplinare, ciò significa che vi un'area Neuroscientifca, un'area della Psicologia Clinica e un'area della Pedagogia Speciale che ne ha la responsabilità scientifica; Filippo quindi è stato osservato ed analizzato ed il protocollo della ricerca esige quanto a lei e ai suoi colleghi è stato richiesto nella documentazione. Pertanto non sono possibili variazioni, ma bisogna seguire il protocollo: queste sono le regole della ricerca scientifica.
Lei e i suoi colleghi potete aderire oppure dichiarare di non aderire, ma se aderite è necessario che seguiate il protocollo.
Quanto lei mi dice "Non viene invece attuato il metodo globale puro per l'apprendimento della lettura e della scrittura, metodo peraltro superato e sconsigliato in presenza di alunni che presentino disturbi specifici dell'apprendimento" non interessa alla ricerca in oggetto, in quanto questa ha stabilito che per la X Fragile e quindi per Filippo vanno messe in atto le pratiche secondo gli orientamenti stabiliti e pattuiti nella dimensione multi ed interdisciplinare. Per quanto mi riguarda, quando lei dice "superato" in realtà non capisco a quale ricerca lei si riferisca. In tutti i modi, lei non essendo ricercatrice non ha la responsabilità della scelta del metodo in sede di ricerca, lei però può scegliere di aderire oppure no alla ricerca. Per quanto riguarda gli allarmi che la famiglia, la signora, mamma di Filippo(e non Cuomo come lei scrive) sta vivendo, derivano da dichiarazioni che ha da voi ricevuto, una tra le tante è che in classe più della metà dei bambini sarebbero "dislessici". Una classe con tali difficoltà sicuramente non è adatta a Filippo , in quanto non essendo dislessico, ma avendo la X Fragile, necessita di tutt'altro intervento. Mi permetto anche di sottolinearle che classi con 13 dislessici, indipendentemente da Filippo, non dovrebbero essere costituite (quando lei parla di un buon inserimento di Filippo e nel contempo di una classe estremamente problematica credo che le due cose vadano fortemente in contraddizione).
Per quanto riguarda la presenza di personale che ausili voi insegnanti nella didattica, le ricordo che la dott.ssa Parioli si è resa disponibilissima a supportarvi nella pianificazione e nella progettazione del progetto didattico, è estremamente competente ed è:
-referente Commissione Vigilanza per l'Integrazione Scolastica della Provincia -referente per l'Integrazione all'USP Ufficio Scolastico Provinciale) della Provincia -tecnico esperto progettazione sui bisogni educativi speciali, anche in convenzione con la Facoltà di Scienze della Formazione
La dott.ssa Parioli è inoltre persona di grande sensibilità e disponibilità.
Per quanto riguarda noi della ricerca siamo disponibili alle richieste e vi abbiamo inviato non "fotocopie" come lei dice, ma i riferimenti relativi all'orientamento della didattica utile per Filippo, riferimenti che sono il risultato di osservazioni presso la Clinica San Raffaele sul piano logopedico, psicologico, oftalmologico, neurologico, .... Risultato di un Day Hospital e di colloqui e confronti tenuti con la famiglia nell'ambito della Psicologia Clinica e della Pedagogia Speciale. Pertanto mentre capisco che lei, non essendo ricercatrice, pensi a fotocopie che sono un'abitudine più della didattica che della ricerca, le assicuro che questo non è il caso. Per quanto riguarda la presenza di Cristina, il suo intervento non rientra nell'ambito della didattica, ma in quello dello sviluppo cognitivo. Rimane della scuola la responsabilità dell'ambito didattico. Qualora vi siano richieste di confronti lei e i suoi colleghi potete concretamente, sul posto, far riferimento alla dott.ssa Parioli oppure richiederli a noi, all'Università. Concludo sottolineando che noi non possiamo costringere nessuno a partecipare a una ricerca ma se si decide di partecipare bisogna attenersi al protocollo altrimenti è bene ed onesto dichiarare la propria non disponibilità. La famiglia, in relazione alle dichiarazioni ricevute, è libera di decidere se continuare con la ricerca avendo come spazio operativo anche la scuola oppure se partecipare alla ricerca limitatamente nell'ambito di casa e tempo libero.
Distinti saluti
Prof. Nicola Cuomo

Il 5 dicembre 2009 la Dott.ssa Parioli scrive al Professor Cuomo:

Gentilissimo professore, volevo informarla che sono riuscita a rientrare nel percorso scolastico di Filippo. Ho usato una strategia… garibaldina ma ha funzionato. Quando l’intelletto altrui collabora poco si usano mezzi vari purché funzionali al risultato che mi sembra alto: il successo formativo di un bambino la cui strada è sicuramente in salita. Sicuramente riceverà una lettera dalla dirigente; le ho infatti consigliato di gestire lei il tutto perché i suoi insegnanti mi sembrava utilizzassero una autonomia non buona (alias facevano ciò che pareva a loro).
Al di là di tutto adesso abbiamo concordato che la dirigente permette a me di lavorare mensilmente “quaderni alla mano” con i suoi docenti. Inizierò il 17 dicembre. Pensavo di proporre loro un sistema di rendicontazione in modo da mantenere il filo… di Arianna con la vostra equipe progettuale.
Cari saluti

Il 10 dicembre 2009 la mamma di Filippo scrive:


Gentilissimo Prof.Cuomo

Dall’ultimo incontro con gli insegnanti e la psicologa dell’ASUR per la formulazione del PEI ho avuto modo di intravedere alcuni cambiamenti degli insegnanti.
L’insegnante curricolare mi ha informato una settimana prima del programma che avrebbe svolto, fornendomi anche la musica e i testi della canzoni che canteranno a natale.
L’insegnante di sostegno mi invia tramite e-mail le fiabe che leggeranno a scuola, dandomi la possibilità così di lavorare a casa con Filippo.
Questa settimana lavorano sulla lettera “D” leggeranno la fiaba del elefantino Dumbo con F. ho gia letto la fiaba e visto anche il video.
Il bambino va a scuola sempre più volentieri ultimamente saltella per quasi tutto il percorso.
Tutti si accorgono dei progressi che fa, a cavallo ha imparato a tenere le redini, le tira a destra o a sinistra a secondo di dove gli viene chiesto di dirigere il cavallo, l’istruttrice visto le nuove capacità di F. ha inserito il trotto, attività che entusiasma e diverte molto F. alla fine della seduta ringrazia il cavallo (Cesare) gli dona una carota con le sue mani e prima che l’istruttrice gli chieda di lavare le mani , lui dice “adesso lavo le mani”.
Ultimamente rispetta le regole in maniera naturale non occorre più sollecitarlo, lava le mani prima dei pasti, i denti dopo mangiato, e rimette a posto le scarpe.

Correlazione..:
Filippo attraverso la narrazione ha imparato la differenza fra destra e sinistra e a metterlo in pratica.
Il nostro rigore nel rispettare le regole, ha permesso a F. di farle sue, diventando atteggiamento spontaneo.

I REGALI DI NATALE
Alcuni nostri familiari ci chiedono cosa possono regalare a Filippo per Natale, ho pensato di chiedere dei libri illustrati e un orologio da polso, non saprei cos’altro chiedere, vorrei evitare regali che finiscono nel fondo del baule…..cos’altro posso chiedere?

Gli Occhiali
Un anno e mezzo fa circa ad una visita oculistica è emerso che Filippo ha un lieve astigmatismo, ci consigliarono di mettere gli occhiali, li per lì abbiamo provato ma F. si è opposto con tutte le sue forze, non tollera di indossare niente di tutto ciò che interessa il capo, non ha mai messo un cappello, sin da piccolissimo lo toglieva tanto meno gli occhiali.
Ultimamente Cristina ha regalato a F. un cerchietto con le orecchie da topo e una maschera con il nasino, un pomeriggio abbiamo giocato indossando prima Cristina e poi io la maschera e le orecchie, F. si è divertito ma non ha voluto indossare nulla.
Da un mese a questa parte F, si fa lavare i capelli senza problemi a differenza di prima che era una dramma, penso che grazie a questa maturazione e al controllo dell’ansia ( quasi inesistente) il bambino possa superare questa difficoltà.
Professore come devo fare per aiutare F a mettere gli occhiali?

In attesa di Sue indicazioni preziosi

Le invio cordiali saluti

Il 12 dicembre 2009 professor Cuomo risponde:

Gentilissima signora,

sono contento che il clima con la scuola stia cambiando inoltre la dott.ssa Parioli, come abbiamo letto a Roma, presenzierà mensilmente per orientare gli insegnanti.
Indipendentemente dal fatto che loro continuano con le letterine lei faccia come ha fatto e presenti i personaggi in maniera globale in modo che Filippo superi questo affezionamento ad oltranza degli insegnanti alle letterine.
Per quanto riguarda gli occhiali faccia fare a Cristina che potrebbe lei stessa mettere degli occhiali (credo che li abbia da riposo) e pian piano influenzare Filippo: "gli occhiali, Filippo, ti danno un'aria da vero e proprio studentino" (questo e altro simile dovrà dirlo Cristina).
Per quanto riguarda i regali in relazione anche al cercare di potenziare l'osservazione di Filippo consiglio una lente di ingrandimento, un binocolo, dei libri di fiabe,..., anche dei saponi, shampoo, schiume da bagno a diversi odori, ve ne sono al cioccolato, alla vaniglia, manopole di forme divertenti, questo per far diventare il momento della pulizia un momento piacevole per i sensi... vi sono anche in commercio libri di ricette per bambini con relativo cd o videocassetta che potrebbero orientare verso le piste del cucinare.
Sia il binocolo che la lente di ingrandimento (assieme alla macchina fotografica) sono risultati utilissimi strumenti per l'osservazione di cui le allego una pista:

..da i modi dell’insegnare

“Il nastro adesivo


Si provò a ricoprire totalmente il vetro del poster con strisce di nastro adesivo colorato di diversa dimensione. Questa attività comportava per I. lo srotolare il nastro adesivo, il tagliarlo, lo stare attento a non attaccarselo sulle dita, stenderlo in modo che aderisse al vetro... Indirettamente, il ricoprire il poster, significava porre attenzione a non lasciare degli spazi vuoti per far sì che le immagini non si vedessero (I. per non far trasparire le immagini era indotto ad osservarle anche attentamente).
Successivamente si staccavano le strisce di nastro e si descriveva ciò che in quel pezzettino si vedeva.
I. fu molto attratto da questa attività specialmente quando la si provò per tutti. In classe si formarono tre gruppi, ogni gruppo ebbe un poster ricoperto che non conosceva, ciascuno descriveva quanto vedeva e (in una sorta di gara) cercava di indovinare la raffigurazione completa. Emerse un’attività sia di osservazione che linguistica.
I., pilotato dal percorso che lo incollare (per ricoprire) e lo staccare il nastro adesivo proponeva, cominciò a prestare più attenzione alle particolarità delle immagini ed al contesto globale in cui i particolari erano inseriti.
Si continuò tale attività prendendo una cornice con un vetro infrangibile ricoperto di nastro adesivo attraverso il quale, staccando il nastro, si guardava fuori dalla finestra (l’immagine fotografata del poster era sostituita dall’immagine vera del fuori) e man mano che si liberava il vetro I. osservava: un albero, un’automobile, un vaso, dei fiori....
I. tirava via il nastro adesivo e descriveva ciò che vedeva ed, al contrario di prima, si rendeva conto di molti particolari. L’avere dei riferimenti: cornice, bordo del nastro adesivo - che circondando l’immagine da osservare canalizzava la sua attenzione - pian piano, fu portato a guardarsi intorno. L’attività continuò con: guardiamo attraverso il buco della serratura, dall’occhio magico della porta...”

La lente
Successivamente, per far soffermare l’attenzione di I. sui particolari, l’uso di una lente di ingrandimento diede spunto a molte attività di osservazione.
I. fu attratto dai giornalini e con l’ausilio della lente si soffermava sui particolari, le insegnanti gli proposero di modificare le immagini e si incominciò a disegnare i baffi, la barba ai personaggi, attività che divertiva molto I. e, oltre che a sollecitare il suo osservare i particolari, gli forniva l’opportunità di raffinare i segni grafici. I. si esercitava a perfezionare le sue abilità oculo-manuali.
La lente di ingrandimento, fu regalata ad I., con un cerimoniale, dai compagni in occasione del suo onomastico; la portava sempre con sé e non perdeva occasione per farla vedere mostrandone l’uso che ne faceva.
I. aveva bisogno di potenziare la capacità di osservare, di memorizzare, riconoscere; tale capacità gli avrebbe dato autonomia.
Osservare per orientarsi: I. come un turista I. non sapeva spostarsi da solo in quanto, non osservando, non riconosceva i luoghi e non si orientava.
Man mano, anche se cominciava a distinguere un luogo da un altro non voleva assolutamente spostarsi da solo se non nella classe. Fuori dalla sua aula aveva paura di muoversi.
Evolvendo la pista di lavoro sull’osservare si introdusse la macchina fotografica.”.


Penso che stiamo procedendo molto bene e questo è il momento di puntare sulla qualità e non sulla quantità in quanto bisogna un po’ spingere da parte nostra Filippo e un po’ lasciarsi tirare da lui per vedere se ha compreso bene la direzione che gli abbiamo dato nella spinta.

Auguriamo prossime felici festività

Nicola Cuomo
Alice Imola

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