X Fragile - Il Filo di Arianna
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SETTEMBRE 2010-APRILE 2011

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Messaggio  Admin Sab Mag 28, 2011 9:28 pm

Fulvio ha trent'anni e il suo operatore-amico è Yannick

Il 6 ottobre, la Famiglia Giudi, nuova nella ricerca, scrive al prof Cuomo per avere alcuni chiarimenti:

Buona sera Prof. Cuomo,
siamo i genitori di Fulvio Giudi e siamo reduci dalla riunione che si è tenuta a Bresso per programmare l'inizio del nuovo corso sull'autonomia:
Il presidente della fondazione Condivivere ha fatto presente che non vi è alcuna differenza tra il gruppo di Bologna e quello di Bresso in quanto entrambi vengono seguiti da Lei e da una sua docente.
Nella sua e-mail lei ci comunica che il gruppo di Bologna ha più specificità sull'x fragile e noi genitori non capiamo dove sarebbe piu opportuno dare la nostra adesione. BOLOGNA O BRESSO ?
Le chiediamo, per favore,ulterori chiarimenti in merito perchè quella che andiamo ad effettuare è una scelta importante per noi, e per nostro figlio.

Con i segni della nostra stima, le porgiamo cordiali saluti

Il 7 ottobre il professor Cuomo risponde:

Gentilissima famiglia Giudi,

io, nel distinguere i due gruppi che partecipano al percorso di formazione-ricerca-azione, non ho ASSOLUTAMENTE MAI parlato di un gruppo di Bologna, ma di due gruppi:
1 quello dell'Associazione Nazionale X Fragile (che ha come Presidente la signora Bertelli e che è già implicato nella ricerca-formazione-azione da più di un anno e che ha una Convenzione di tre anni con l'Università di Bologna);
2 il gruppo di Bresso che ha come riferimento l'Associazione AGORA' e la costituenda Fondazione CONDIVIVERE, gruppo che metterà in atto la Convenzione con l'Universita di Bologna per un itinerario di ricerca-formazione-azione - più o meno - sul modello di quello già attuato dall'Associazione Nazionale X Fragile.

Difatti, per testimoniare concretamente che non ho MAI ASSOLUTAMENTE parlato di un gruppo di Bologna, vi riporto tra virgolette quanto scrittovi nella mia e-mail di lunedì 4 ottobre 2010 15.34: "mi hanno informato che vi spostate dal gruppo dell'Associazione X Fragile a quello di Bresso. Francamente forse per voi era più conveniente rimanere in un gruppo specifico e con già un anno di esperienza organizzativa che in primo piano ha le problematiche sulla X Fragile."

I tempi storici dei due gruppi.

L'Associazione Nazionale X Fragile, che come ho sottolineato è già da più di un anno che partecipa all'itinerario di ricerca-formazione-azione in convenzione con l'Università di Bologna, ha come fuoco della ricerca la X Fragile (la vostra famiglia ha frequentato molti incontri, nell'anno scorso, e ha visto ed ascoltato le specificità) e pur aprendosi ad altri deficit, trova nascita in origine e percorre come itinerario principale quello di una patologia specifica ed originale: la X Fragile.

L'associazione AGORA di Bresso (che già da anni collabora con l'Insegnamento di Pedagogia Speciale di mia responsabilità) e la costituenda Fondazione CONDIVIVERE partono dal ricercare strategie ed opportunità per il superamento degli handicap che i deficit propongono e, pur rispondendo a specificità patologiche, aprono la ricerca-formazione-azione a differenti deficit.

Quindi.

Pertanto ci troviamo di fronte ad una metodologia di intervento che è da identificarsi nella formazione-ricerca-azione che va ad agire con presenze originali più omogenee nell'Associazione Nazionale X Fragile e più eterogenea nel gruppo che fa capo a Bresso all'Associazione AGORA' ed alla costituenda Fondazione CONDIVIVERE.

Alcuni eventi trattano di problematiche comuni e possono entrare in sinergia.

Tra gli eventi che l'Associazione Nazionale X Fragile e l'Associazione AGORA' e la Costituenda Fondazione di Bresso organizzano (Convegni, Tavole Rotonde,...Stage per la Vita Autonoma ed Indipendente...) ve ne sono alcune che toccano argomentazioni, percorsi operativi, tematiche,... che sono utili a tutti e propongono, se posti in sinergia, un notevole risparmio di risorse se condivise.

Due esempi imminenti.

Per esempio il prossimo evento in ottobre di giovedì, venerdì e sabato (come quello a Bari di metà novembre) sarebbe conveniente per tutti il potervi partecipare in quanto le tematiche:
- per il primo evento "l'inserimento lavorativo",
- per il secondo "il superamento degli handicap che i deficit propongono" nella ricerca multi ed interdisciplinare,
toccano aspetti trasversali.

Inoltre mentre i due rami principali proseguono 1 (l'Associazione Nazionale X Fragile) e 2 (l'Associazione AGORA' e la costituenda Fondazione CONDIVIVERE) vi sono nascite di iniziative che si diramano per promuovere in contesti territoriali diversi (con necessità, occasioni ed opportunità differenti) iniziative originali le quali nascono da un comune sforzo, maturano in iniziative specifiche e pongono la loro esperienza al servizio di tutti.
In questo spirito di libera iniziativa nei differenti territori è nata "Villa Lanza" di Genova e la Scuola di Vita Indipendente (VAIPROGETTOAMICO) in Bologna. Due iniziative che hanno lo scopo di fortificare attraverso il produrre esperienze concrete e operative i riferimenti che la ricerca-formazione-azione produce con l'aiuto di tutti.
Tutte le famiglie che stanno partecipando ai processi di cooperazione quindi partecipano a distribuire sui differenti territori le conoscenze ed i saperi che man mano si stanno traducendo in buone pratiche per il superamento degli handicap che i deficit propongono e per ipotizzare modelli di qualità per il futuro dei figli pensando prima al dopo di noi.

Pertanto, per quello che mi compete vi sono due gruppi chiamiamoli "Matrice", quello della X Fragile e quello di Bresso tutti gli altri sono gli auspicati risultati del progetto. Auspicati perchè, come ho cercato di sottoliniare, cercano di utilizzare le risorse emergenti nei differenti territori utilizzando saperi e conoscenze che la ricerca-formazione-azione vuole e tenta di provocare e far evolvere. Gli altri gruppi (e speriamo ne nascano molti) si spera siano il risultato di un contagio positivo, di una disseminazione prodotta da tutti Famiglie, Operatori, Ragazzi, Ricercatori,...

Cordiali saluti

Nicola Cuomo

Il 5 novembre il dottor Davolio scrive a Yannick gli argomenti e problemi affrontati in supervisione
:

Supervisione skype
30 ottobre
yannick – Fulvio

Yannick riconosce che l’atteggiamento da tenere per il progetto amico è molto diverso da quello che si tiene “normalmente” coi disabili quando si tende ad anticiparli continuamente.
Yannick riferisce che Fulvio mostra molta voglia di imitarlo e di lavorare per andare a vivere da solo (fare la spesa, cucinare, ecc…), tuttavia le descrizioni di yannick fanno pensare all’atteggiamento di Fulvio come molto ansioso e frenetico nel voler fare senza il piacere necessario ma come un dovere.
Il rischio, come al lavoro, è che Fulvio diventi un automa, non pensi e viva in stato di benessere le situazioni, pur non lamentandosi apertamente.
Il consiglio dato a Yannick è stato di far in modo che gli ambiti di:
casa,
lavoro
e tempo libero
si sviluppino in modo equilibrato e che gli incontri tra Fulvio e Yannick non si riducano soltanto a fare la spesa e a cucinare. Fulvio ha associato il fare la spesa e il cucinare alla vita indipendente e come in un lavoro vuole fare tutto in modo meccanico. Bisogna fargli scoprire il piacere di vivere, di esistere. L’impressione invece è quella che lui senta il dovere di vivere.
Yannick stesso riferisce che quando è capitato di uscire per altre attività (di ozio) che non siano fare la spesa e cucinare, l’ansia di Fulvio sembrava diminuita di molto.
Bisognerebbe pensare ad attività e hobby possano riempire il tempo libero di Fulvio e che gli consentano di “staccare” la spina dal lavoro e dalle responsabilità e rilassarsi. L’andare ad esempio in piscina, a giocare la schedina, al cinema, ecc… offrono all’interno del progetto amico, molte opportunità di sviluppo cognitivo e di autonomia: dal prende gli automezzi, il treno, all’ uso del denaro, allo sviluppo dell’iniziativa, ecc…
Quindi non solo fare la spesa e cucinare ma anche andare al bar, uscire con altri pretesti e trovare un hobby interessante per fulvio.
Yannick riferisce che nel tempo libero Fulvio si vede molto con altre persone con disabilità. Consiglio che quando escono insieme durante il progetto amico, yannick eviti di frequentare altre persone con disabilità e che si concentri sull’incontrare e frequentare ambienti dai quali Fulvio possa imparare con l’esempio positivo.

Il 15 novembre Yannick scrive al professor Cuomo:

Salve Prof,
Ho scoperto che Fulvio non si pulisce quando va in bagno,ho parlato con i suoi genitori e mi hanno confermato che è vero.
Io sono preoccupato di come affrontare questa situazione come suo amico.Non ho le idee chiare su questo caso.Potete auitarmi di come affrontare il caso?
Un saluto a tutti.
Grazie
YANNICK

Il prof. Cuomo e la dott.ssa Imola rispondono:

Carissimo Yannick,
per quanto riguarda l'igiene personale di Fulvio, risulta difficile intervenire direttamente sul pulirsi dopo l'andare in bagno. Si dovrebbe invece avere nei suoi confronti un atteggiamento orientato verso l'igiene personale in generale. Come emerso in supervisione e secondo quanto riportato nei testi circa l'atteggiamento dell'amico, non è utile intervenire direttamente dicendo a Fulvio cosa fare. Risulta adeguato invece indurlo a desiderare di essere pulito, profumato, ben vestito (e di conseguenza anche pulirsi quando va in bagno). Per poter desiderare di essere pulito e profumato deve desiderare e vivere con te delle situazioni sociali, l'andare al cinema, al ristorante, ad un concerto, situazioni in cui tu sottolineerai tutta la preparazione che precede l'evento "non vedo l'ora di andare al cinema sabato sera, prima di uscire mi faccio una bella doccia, mi sistemo barva e capelli"Doversi inoltre fargli notare, quando fa cattivo odore o è vestito male, che non ti fa piacere uscire con lui se non si cura, se non si lava....che non è piacevole stare in compagnia di una persona che puzza e che si trascura e che hai piacere di stare in sua compagnia se ha cura di sé. L'andare insieme a comprare prodotti per l'igiene personale, il dopo barba, il bagnoschiuma... Il bagnoschiuma in particolare risulta molto utile in quanto, a contrario del sapone, produce sul corpo uno strato di schiuma che mi da un'indicazione visiva delle parti che ho pulito, di quelle che devo sciacquare.... Sarebbe interessante richiedere ai genitori quali sono state le strategie messe in atto fino ad oggi per insegnare a Fulvio e gestire la sua persona, la sua igiene personale.
Un saluto
Alice Imola
Nicola Cuomo

Il 16 novembre Yannick risponde alla dott.ssa Imola e al professor Cuomo:

Ciao Alice!
Ho chiesto ai genitori di Fulvio quali sono le strategie messe in atto.Secondo il loro racconto non ci sono state delle strategie precise. Mi sa che si sono limitati a dare ordine a Fulvio di pulirsi. Delle volte la mamma lo chiedeva di lavare le sue mutande sporche,lo minaceva etc...
Un saluto
Yannick

Il 16 dicembre la mamma di Fulvio scrive al professor Cuomo per riportargli una richiesta fatta da suo figlio circa una sua difficoltà:

Gentile Prof.Cuomo,
sono ,la mamma di Fulvio Giudi.
Mi rivolgo a lei per Fulvio che vorrebbe telefonarle perchè dice che ogni volta che gli cambiano il lavoro in cooperativa sociale, lui va in ansia e , quasi sempre , chiede di uscire per venire a casa.
QUANDO è A CASA SI PENTE E DICE CHE LA PROSSIMA VOLTA SI FARA' CORAGGIO E SUPERERA' L'ANSIA
La realtà è che Fulvio il giorno dopo esegue tranquillamente quello stesso lavoro senza alcun problema.
Noi genitori abbiamo affrontato con lui questo argomento, dicendogli che i nuovi lavori ci sono sempre stati e ci saranno sempre.
Come lui ha saputo superare l'ansia per i lavori del passato,dovrebbe risultargli più facile superare e gestirsi queste problematiche per il futuro.
Ora lui vorrebbe parlarle di questo argomento.
E' possibile? Se si, la ringrazio
Quando e in quale fascia oraria?
(gli orari di Fulvio sono: dal lunedi' al venerdi' dalle 8.30 alle 17.30 con rientro a casa alle 18
La ringrazio per l'attenzione e, se possibile vorrei il suo parere se è consigliabile andare a parlare con i responsabili della cooperativa,o lasciare che sia Fulvio a gestirsi questo problema.
Grazie per l'attenzione.
Un saluto cordiale a lei ed ai suio collaboratori

Il 17 dicembre il prof Cuomo risponde alla richiesta della famiglia:

Gentilissima signora Giudi,
analizzare a tratti e a monadi le espressioni, le volontà, i problemi di Fulvio, può significare il contribuire a frammentare l'unità di senso di cui Fulvio necessita:
• il lavoro che cambia
• il desiderio di vivere da solo
• le problematiche relazionali
• le ansie,...
non possono essere affrontate in maniera isolata in quanto fanno parte di un sistema che ha una regia nell'ambito delle emozioni. Un sistema per cui ogni variazione anche in una sua più piccola parte produce effetti in tutte le altre sue parti.
Anche le spiegazioni razionali sul "i nuovi lavori ci sono sempre stati e ci saranno sempre" sicuramente non forniscono alcuna modificazione né in meglio né in peggio allo stato di malessere (forse frammentato anche con stati di benessere in una incostanza emozionale) che molto probabilmente Fulvio complessivamente sta vivendo.
Pertanto dovreste chiarire dove, con chi, quando e se Fulvio andrà a vivere da solo e dovremmo avere un incontro in presenza (assolutamente in questo caso non è utile la telefonata - forse dopo gli incontri sono possibili telefonate di aggiustamento).

Mi faccia sapere

Cordiali saluti

Nicola Cuomo

Il professor Cuomo suggerisce al dottor Davolio di informare la famiglia della necessità di un incontro a Bologna, per formulare un progetto dettagliato e personalizzato per la vita autonoma di Fulvio:

Il 20 febbraio il dottor Davolio, tutor dell’operatore amico di Fulvio, scrive alla famiglia:

Gentilissima Famiglia Giudi,

sono Davolio Andrea supervisore di Yannick nel progetto "amico".

Sto seguendo Yannick e Fulvio con molta attenzione e ritengo sia fondamentale un incontro della famiglia con Cuomo, me e l'Operatore-amico all'Università.

Fulvio si trova in un momento particolare della sua vita (il lavoro che cambia, il desiderio di vivere da solo, le problematiche relazionali, le ansie sue e della famiglia...), è una situazione molto delicata e bisogna affrontarla nel migliore dei modi.

In questo momento, l'intelligenza prevalentemente emotiva del ragazzo gli fa sicuramente percepire delle emozioni contrastanti intorno a lui. Se non ci dotiamo di una regia particolarmente attenta alla sua sensibilità, Fulvio potrebbe vivere/subire uno stato di malessere e di sofferenza seria a causa di una non altrettanto grande capacità da parte sua di decifrare correttamente e razionalmente quanto sta avvenendo intorno a lui.

Per queste ragioni, è estremamente importante avere un incontro in presenza a Bologna per decidere come proseguire e organizzarci di conseguenza.

Ci tengo a sottolineare che Fulvio ha un grande desiderio di avere una esperienza adulta con responsabilità proprie e che questo desiderio deve in qualche modo essere ascoltato prima che rinunci a desiderare...

In attesa di una vostra pronta risposta,

porgo cordiali saluti,

Andrea Davolio

La famiglia risponde:

Carissimo sig. Davolio,
la ringraziamo della sua lettera che condividiamo pienamente. ivi compreso che ogni decisione dovrà essere valutata con estrema attenzione sia per i pro che per i possibili contro.
Noi siamo disponibili per l'incontro a Bologna qualsiasi sabato il prof. Cuomo fosse libero, fatta eccezzione per sabato prox. 26.2 in cui saremo all'estero.
Cordiali saluti
Famiglia Giudi

Il 1 aprile la dott.ssa Imola invia la lettera-relazione alla famiglia di Fulvio, dopo l’incontro in università:

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE
“GIOVANNI MARIA BERTIN”

Gentilissima famiglia Giudi,

in relazione all’incontro del 31 marzo 2011, invio alcuni punti chiave emersi dal confronto.

Fulvio presenta il desiderio di andare a vivere da solo e tale aspirazione la si può utilizzare per organizzare una occasione per una proposta formativa (nell’ambito del progetto amico).
Una proposta formativa relativamente al potenziamento delle autonomie, delle capacità di socializzazione fornendo a Fulvio l’opportunità di ampliare e potenziare le competenze già in suo possesso attraverso nuovi apprendimenti.
La voglia di Fulvio di realizzare l’esperienza la dobbiamo immaginare come percorso che organizza degli obiettivi con degli step che procedono verso un itinerario formativo che si incardina su alcune competenze di base da far acquisire al ragazzo in un sistema che non perde di vista la necessità di un “accompagnamento-accudimento” sempre necessario e vigile al fine di tutelarlo sia sul piano emozionale che su quello relativo alle azioni della vita quotidiana.
Per il progetto dobbiamo immaginare come se Fulvio si fosse iscritto ad una Università, ad un Corso di Laurea che potremmo definire “Corso per una Vita Autonoma ed Indipendente”(che denomineremo quale “Corso VAI”).
Il percorso formativo prevederà quindi lo studiare (sia teoricamente che attraverso tirocini pratici) le materie per superare gli esami. Come tutti i Corsi ed Esami vi saranno di più affini alle competenze del ragazzo e quindi risulteranno più facili ed altri che risulteranno più difficili (questi ultimi avranno la necessità di supporti particolari e di essere approfonditi – anche ripetuti).
Sempre mantenendo un’analogia con un Corso Universitario Fulvio avrà un Tutor (che sarà “l’amico” Yannick), il Tutor avrà un “Supervisore”(che sarà il dott. Andrea Davolio) ed il tutto farà capo all’Insegnamento di Pedagogia Speciale dell’Università di Bologna di mia responsabilità.
Gli ambienti, i contesti in cui si svolgerà il percorso formativo avranno la caratteristica di non essere aule (come solitamente sono organizzate le Università) ma saranno:
Casa (sia l’attuale che quella dove andrà a svolgere l’esperienza del vivere fuori da quella dei genitori), Tempo Libero e Lavoro.
Altri contesti saranno luoghi appositamente scelti per le ore di tirocinio.
Tutto il percorso va organizzato in un processo formativo con verifiche intermedie che, in relazione alle attitudini dello “Studente Fulvio” si svolgerà. Un percorso formativo quindi che anche se si svolge concretamente risulta una grande simulazione che è provvisoria sino a quando lo “studente Fulvio” non avrà superato gli esami ed ottenuto il “titolo finale che gli riconosce i gradi per cui potrà vivere in autonomia ed in indipendenza”.
Il “titolo finale” fornirà dei gradi che avranno quali riferimenti gli ausili necessari per poter svolgere la vita autonoma ed indipendente. Pertanto il “Corso di Laurea” presume anche dei livelli che si possono perfezionare nel tempo con “Corsi di Aggiornamento” (che prevedono un mantenimento e rinforzo dei livelli raggiunti nel “Corso di Laurea VAI”) o “ Corsi di Riqualificazione” (che prevedono una crescita delle competenze e delle abilità).
Le “prove di esame” saranno calendarizzate ed avranno due ambiti di giudizio:
- quello dei Tutor e dei Supervisori,
- quello direttamente dell’Università.

Le prove avranno una documentazione audiovisiva delle abilità raggiunte e delle competenze acquisite rispetto al prima.
La documentazione del percorso formativo e di ciascun esame costituirà un “portfolio” delle abilità e competenze di Fulvio.
Inoltre le prove dovranno avere anche un confronto tra la Famiglia e l’Università.
Il percorso formativo sarà coincidente all’itinerario di ricerca-formazione-azione “il filo di Arianna” e seguirà la programmazione degli incontri prevista dal progetto.
Il progetto che mette in primo piano Fulvio che abbiamo denominato “verso una Vita Autonoma ed Indipendente”: “Corso VAI”, è da considerare con molta attenzione e va documentato con cura in quanto risulta una sorta di “prototipo” all’interno dell’itinerario di formazione-ricerca-azione.
L’aggiornamento permanente dello “studente Fulvio” non è altro che il riferirsi a quei supporti permanentemente necessari nella gradualità e organizzazione relativa alle condizioni e competenze del ragazzo .
Il concetto di “aggiornamento permanente” richiama al fatto che il “vivere in autonomia ed indipendenza” non significa essere fuori dalle relazioni famigliari né fuori da un sistema di ausili e di attenzioni consapevole dei bisogni di Fulvio ma va a significare un sistema di supporti moderni e flessibili.
Un sistema di sostegni che non necessariamente devono essere previsti, progettati e finanziati dalle Istituzioni quando sono meramente e totalmente assistenziali, segreganti e raggruppanti persone con bisogni speciali in strutture ghettizzanti e spersonalizzanti.
Il progetto fa riferimento ad un’organizzazione dell’assistenza dinamica, non ghettizzante ed emarginalizzante, che ritrova anche nei differenti contesti, nel sociale, nel condominio, nel quartiere, nei negozi, servizi,… quelle energie educativo-ambientali che contengono - se sollecitate e fatte evolvere da azioni culturali – quelle grandi risorse di sostegno e di solidarietà civile a cui necessariamente bisogna educare il sociale ed utilizzare nel futuro se vogliamo essere una civiltà.
Il progetto VAI si propone sul piano finanziario con spese equivalenti ad altri progetti meramente assistenziali, ma si distingue nettamente da questi avendo una proposta che si caratterizza quale investimento verso una prospettiva di alta qualità di vita anche pensando al dopo genitori (cfr.: materiali cartacei allegati nell’invio per posta normale: articolo da rivista).
I tempi di realizzazione del progetto devono prevedere una preparazione a questo in modo che sia compreso sia dalla famiglia che dall’operatore che da Fulvio stesso. Pertanto questa relazione va letta a Fulvio dall’operatore-amico che dovrà fare in modo da rendere il ragazzo consapevole sia dei nostri supporti che delle sue responsabilità.
Al ragazzo va spiegato che è come se si iscrivesse ad un Corso dell’Università: un Corso importante proprio perché sperimentale. Fulvio deve capire che il percorso formativo ha un costo come tutti i Corsi dell’Università.
Si raccomanda che le spiegazioni vadano fatte dall’amico il quale sarà lui a sottolineare la fiducia che i suoi genitori stanno riponendo in lui e della passione di cui il tutto necessita: con il risultato, con l’aiuto di tutti, di avere grandi soddisfazioni.


Uno sguardo pragmatico ai contesti, agli ambienti, al percorso formativo, alle abilità.

Come ho sottolineato nell’incontro è fondamentale implicare Fulvio nelle decisioni che porteranno a trovare l’appartamento, ad arredarlo, a gestirlo relativamente sia agli aspetti dei costi (pagare le bollette, il fitto, essere presente nella stipulazione del contratto,… - evitare gli automatismi di una domiciliazione bancaria delle spese in quanto rende “magico” il movimento del denaro) sia per quanto riguarda le pulizie e altre attenzioni relative all’ordine.
Tutto ciò non significa che bisogna abbandonarlo a se stesso, ma significa che bisogna mettere in atto una serie di ausili, di attenzioni, di supporti (che faranno parte del progetto educativo dell’amico). Come si è detto nell’incontro tutti dobbiamo aiutare Fulvio ma con tanta, tantissima discrezione altrimenti gli aiuti saranno vissuti quale assedio, quale imposizione sempre decisa dagli altri. Gli aiuti necessari potranno essere filtrati fornendo dati ed indicazioni economiche o pragmatiche all’amico. Sarà il tutoraggio e la supervisione a ricercare le modalità adatte a Fulvio.
Il periodo di ricerca dell’appartamento, di confronto tra gli appartamenti, di trasformazione di questo, di pulizia, di allestimento,… è un periodo molto importante perché in tale tempo già si metteranno in atto le azioni per acquisire competenze. Tale periodo è il preludio forte sia sul piano emozionale che operativo: è già una prima prova da mettere tra gli esami del Corso VAI.
Tale periodo potrà essere anticipato nel programmare un fine settimana (con l’amico) in Casa VAI a Bologna per pregustare l’organizzazione e l’ambiente per una vita indipendente. Fine settimana in Casa VAI (prendere contatti con la dott.ssa Alice Imola) che troverà maturazione nel percorso di luglio (prendere contatti con Aldo Piatti).
Sia l’esperienza in Casa VAI che il percorso dei quindici giorni di luglio saranno occasione formativa IMPORTANTE per l’operatore-amico in vista del progetto Corso VAI.


Alcune caratteristiche dell’appartamento.

L’appartamento quindi va inteso come luogo di formazione per un eventuale, se si superano gli esami immessi nel Corso VAI, vivere in autonomia ed indipendenza.
L’appartamento, quindi, è un luogo di formazione, un laboratorio e per questo motivo va attrezzato e deve avere alcune caratteristiche di base:
- posizione facilmente raggiungibile,
- avere una camera in più per eventuali ospiti o conviventi,
- avere il vano bagno in relazione alle abitudini igieniche del ragazzo (doccia/vasca, bidet…)
- avere un collegamento con la rete internet.

L’allacciamento con internet ci serve sia per i periodici collegamenti via SKYPE che per eventuali collegamenti di “videosorveglianza”
I collegamenti via SKYPE necessitano di una inter attività (e quindi Fulvio deve apprendere ad utilizzare il computer) mentre i collegamenti di videosorveglianza sono gestiti da una postazione remota e non necessitano dell’interazione.
Anche l’acquisto di elettrodomestici dovrà avere delle attenzioni sui criteri di funzionalità, sicurezza e semplicità (se vi sono delle preoccupazioni sull’uso degli elettrodomestici, per esempio la cucina, da parte sia della famiglia che dell’operatore, questi vanno espressi: noi siamo in contatto con la Facoltà di Ingegneria di Trento che stanno lavorando sulla “Casa Domotica” e ci potranno dare dei consigli).
Sottolineo che tutti i lavori di allestimento dell’appartamento e della scelta dei mobili, anche se indirizzata in modo molto riservato dalla famiglia, dovrà essere un percorso che fa parte del Corso VAI.

Alcuni degli apprendimenti che entreranno nel percorso formativo ed offriranno una differente dimensione per utilizzare il leggere, lo scrivere, il saper far di conto:
• uso del telefono,
• uso del computer,
• uso dell’orologio con consapevolezza dei tempi,
• uso dell’agenda,
• sapersi orientare e/o sapersi riorganizzare per non perdersi,
• sapersi organizzare in casi imprevisti, saper gestire un’agenda ed avere consapevolezza funzionale della gestione di un calendario,
• saper gestire una paga, una somma di danaro settimanale,
• saper gestire il danaro sapendo il suo valore per le spese quotidiane,
• saper utilizzare la calcolatrice,
• saper utilizzare una mappa appositamente organizzata per essere di facile uso,
• saper prendere i mezzi pubblici,
• essere a conoscenza ed avere piena consapevolezza dei pericoli per la strada, sui mezzi pubblici, in relazione alle persone che potrebbero operare delle truffe o approfittare dell’ingenuità…

I riferimenti sopra tratteggiati fanno parte del percorso formativo ed andranno insegnati e fatti apprendere nel tempo con consapevolezza (non in maniera scolastica, ma attraverso l’emulazione ed i consigli dell’amico).
Inoltre le competenze sopra tratteggiate saranno integrate in modo da far parte di un sistema di conoscenze che proporranno una maturazione complessiva sul piano cognitivo ed affettivo. Un sistema che porterà a sviluppare e a far maturare le capacità già in possesso e quelle che saranno apprese in modo attivo sapendole trasferire in diversi contesti, circostanze ed azioni.
La capacità di transfer sarà coniugata con il principio di scaltrezza che man mano dovrà condurre Fulvio a capire anche possibili tranelli sottostanti alle parvenze.

Strumenti necessari:

• Telefonino,
• computer,
• sistemi di videosorveglianza,
• allacciamento a internet,
• macchina fotografica,
• mini calcolatrice
• geolocalizzatore.

Il geolocalizzatore propone un poter rilevare in qualsiasi momento dove è Fulvio e nel contempo registrare la sua capacità di allargare il territorio in cui si muove sia materialmente che concettualmente e progettualmente. Un altro modo per rilevare lo sviluppo dei potenziali cognitivi ed affettivi di Fulvio.
A tale proposito si sottolinea che bisognerà mettere in grado Fulvio di usare i mezzi di comunicazione dal telefonino al computer.

Nell’inviarvi riferimenti per iniziare a pensare al percorso VAI, vi invito a soffermarvi sull’articolo che riceverete in cartaceo.

Colgo l’occasione per salutarvi.

Bologna, 01/04/2011

Nicola Cuomo

Prof.Nicola Cuomo

Il 19 aprile Yannick scrive:

Cari supervisori,
A parte il progetto dell'appartamento di Fulvio,ho pensato di mettere in alternativa un altro progetto per cambiare aria e evitare la monotonia(che la storia dell'appartamento non diventa un lavoro o una fissa per Fulvio).
Come Fulvio non ha nessun hobby,sto cercando di coinvolgerlo nei miei hobbies.Il progetto è di fare lo sport"correre".
Come Fulvio ha sempre voluto la mia compagnia nel mio tempo libero,farò un dialogo con lui per darci da fare(andare a correre la domenica per esempio).Adesso abbiamo un bel clima e sopratutto arriva l'estate per mantenerci in forma.
-(comprarsi la tutta,le scarpe di ginnastica,le calse ecc..)tutti i necessari per correre.
-Come Fulvio ci tiene al fisico,lo farò capire che "correre"è l'attività necessaria e indispensabile che auita a mantenere un fisico atletico.
Spero con il vostro auito possiamo dare a Fulvio almeno un hobby(correre) che potrà servirlo come un sfogo.
Un saluto a tutti.

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