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Messaggio  Admin Gio Giu 02, 2011 11:52 pm

Il 28 novembre il papà di Walter scrive al professor Cuomo:

Gent.mo Prof. Cuomo,
in settimana ho incontrato i responsabili della squadra di calcio dove vorrei portare Walter. Sono rimasto molto soddisfatto dell’incontro, in quanto c’erano tutti i giovani allenatori delle varie categorie, che pur non potendo allenare tutti Walter, erano presenti per dire che tutta la società ha voglia di avere Walter in squadra. Sono d’accordo a dargli piccoli incarichi di responsabilità, di rispettare i suoi tempi e le sue caratteristiche, ma sognano di poterlo far giocare, anche se per pochi minuti, nelle partite di campionato… Mi sembrano ottimi propositi, di più davvero non potevo sperare. Le possibilità erano due, entrare nell’under 14 (12-14 anni) il giovedì dalle 18 alle 20, o il martedì nell’under 12 (10-12 anni). Speravamo nel giovedì, ma Silvio, l’educatore che segue Walter a scuola può solo il martedì e, visto che lui si è reso disponibile a seguire Walter nel calcio e visto che è attualmente la persona che si relaziona meglio con lui, abbiamo optato per il martedì.
Fin qui tutto bene… Però, quando sono tornato dall’incontro con gli allenatori e dicendo a W. che aveva finalmente l’occasione di giocare a calcio (come da sua insistente richiesta), l’entusiasmo di mio figlio è improvvisamente scomparso… Forse la preoccupazione di affrontare una nuova esperienza in un luogo nuovo con persone nuove? Silvio ha finto di scoprire che Walter potrebbe iniziare a giocare ne San Martino, squadra dove “casualmente” si allena lo stesso Silvio, il quale gli ha proposto di andare a giocare insieme il martedì… Ma anche qui, W. non ha espresso felicità.
Martedì alle 18, io e Silvio abbiamo l’incontro con la squadra per raccontare ai ragazzi chi è Walter. Pensavo di fare delle foto al campo sportivo, agli spogliatoi, ai ragazzi che si allenano con Silvio, agli allenatori etc, così da presentare persone e luoghi a Walter attraverso le immagini. Cosa ne dice?
Cordiali saluti.
Gianluigi coralli

Il professor Cuoomo risponde:

Gentilissimo signor Coralli,
Una ottima notizia!
penso che la risposta corale per implicare W. sia un segno molto importante di disponibilità(bisognerà aiutare il gruppo del calcio a intervenire adeguatamente dando dei consigli di comportamento precisi) .
Naturalmente, è possibile che W. teme di non essere all'altezza, di fare delle "figuraccie", e per tale motivo si dimostra restio(nel desiderio non vi sono responsabilità, queste emergono nel momento in cui si viene implicati concretamente).

Penso che se gli allenatori, gli amici del calcio gli fanno capire che lo aspettano, che lo desiderano,... pian piano W. si renderà disponibile.

W. sente la necessità di comprendere che gli altri lo considerano, lo desiderano, che gli telefonano per ricordargli che il pomeriggio lo stanno aspettando,... bisogna che nell'incontro di martedì lei faccia capire che devono dimostrare con espliciti ed inequivocabili atti concreti di desiderare che W. faccia parte del gruppo(regalargli un distintivo, una maglia, una tessera,... in un cerimoniale evidenzierebbe tale desiderio).
Il sottolineare che il suo aiuto è indispensabile per il gruppo, che contano su di lui (non per vincere la partita in campo maper andare in campo serenamente), che il gruppo necessita di un reporter per documentare sia gli allenamenti che le partite,...
W. dovrebbe avere principalmente il compito di documentarista reporter che a volte, per allenarsi anche lui e per meglio capire la situazione in campo, gioca.
Inoltre il telefonare a W. da parte dell'allenatore e/o degli amici del calcio ricordando che lo aspettano certamente potrebbe essere un atto concreto che DIMOSTRA a W. che è desiderato e certamente proporrà un positivo effetto.
Lei nell'incontro di martedì dovrebbe sottolineare che il gruppo deve dimostrare il desiderio di averlo con loro attraverso il telefonargli(a volte non lo fanno per timore di indurre, di forzare ma in questo caso va fatto).

Mi faccia sapere.
Nicola Cuomo


Il 2 dicembre il papà di Walter scrive al prof Cuomo
:

Gent.mo Prof. Cuomo,
alcuni aggiornamenti… Martedì io e Silvio (educatore che segue a scuola Walter), siamo andati a conoscere i ragazzi della squadra di calcio del San Martino. Ho raccontato a loro chi è Walter e i suoi atteggiamenti (positivi e negativi), il fatto che ci vorrà del tempo, etc… I ragazzini mi sono sembrati tutti entusiasti. Le cito due frasi dette da loro: io ho paragonato l’ingresso di Walter in squadra, a una sfida, a una partita da vincere e uno di loro mi ha detto che loro vogliono sempre vincere tutte le partite e anche questa la vinceranno… Un altro, alzando la mano, ha detto che è un diritto di tutti i ragazzi giocare e divertirsi e quindi un diritto anche di Walter…
Ho anche fatto un breve filmato col telefono, dove tutta la squadra ha detto a Walter: “Ciao Walter, ti aspettiamo martedì”. Ho mostrato questo a Walter appena sono tornato… Non ha retto all’emozione e si è buttato a terra ridendo e diventando tutto rosso… Poi ha voluto rivederlo, ma stoppandolo più volte. Gli ho stampato anche le foto fatte ai ragazzi, al campo, agli spogliatoi, agli allenatori e alle docce. Tra le foto c’era anche quella di Silvio negli spogliatoi. Ho detto a W. che ho incontrato Silvio e come già lui gli aveva detto, il martedì è li ad allenarsi. Martedì prossimo, Silvio proverà a portarlo all’allenamento, così da fargli iniziare a prendere confidenza con luogo e persone. Lo aspetteranno con un completo da calcio (maglia e pantaloni) che gli doneranno. Ho detto ai ragazzi che W. ascolta molto quello che gli dicono i suoi coetanei e che pian piano potranno essere loro a coinvolgerlo maggiormente.

Ieri sono andato all’incontro con tutti gli insegnanti. C’era anche Elisa. Sono tutti molto contenti e rispetto allo scorso anno lo trovano più cresciuto e più attento. Sono pochi gli episodi dove fa ancora lo sciocco (si sbava e sputacchia o cerca di accarezzare le compagne). Vuole stare il più possibile in classe, anche se è una sezione molto caotica e questo a volte influisce sull’atteggiamento di W. e sulla sua attenzione. Hanno accennato a molti atteggiamenti positivi di W. Cercano comunque di trattarlo il più possibile come gli altri: fermi e rigidi sulle regole fondamentali e se necessario, anche la nota sul diario (ne ha presa una all’inizio dell’anno e ha funzionato!!!)
Ho chiesto all’insegnante di sostegno di fare una relazione su W. a scuola da girare a voi, così da avere elementi in più. Hanno accettato di relazionare la loro esperienza con W. al convegno di Torino.
Ci vediamo la prossima settimana a Mantova.
Gianluigi coralli

Il prof Cuomo risponde:

Gentilissimo signor Coralli,
ottime notizie!!!

Se i contesti reagiscono come lei dice vedrà che cercheremo di fare passi adeguati ...
Rimango in attesa sempre di novità.
Nicola Cuomo

L’ 8 dicembre il papà di Walter scrive al prof Cuomo

Gent.mo Prof. Cuomo, ieri Walter è andato per la prima volta all’allenamento al San Martino. E’ stato agitato tutto il giorno per la paura di andare, di incontrare persone nuove, del pensare di non essere in grado ad affrontare la situazione e soprattutto, quale situazione. Si è fatto la cacca addosso a scuola e prima di uscire di casa per andare all’allenamento, altra cacca (ma nel wc!)… E’ però andata bene. E’ stato circa 45 min. Si è cambiato e ha osservato dalla panchina i ragazzi che si allenavano, commentando tutti i loro gesti con Silvio. Alcuni di loro hanno provato a coinvolgerlo, ma lui ha rifiutato (è normale all’inizio). Però è tornato a casa contento e ha dato l’appuntamento a Silvio per martedì prossimo. Ora vuole che gli compro le scarpe da calcio (gli avevo imprestato le mie). Al prossimo incontro, che sarà l’ultimo prima della pausa natalizia, i ragazzi della squadra dovrebbero regalargli maglia e pantaloncini.
Ci vediamo a Mantova.
Buona Festa.
Gianluigi coralli

Il Prof Cuomo risponde:

Gentilissimo signor Coralli,
certamente l'esperienza del calcio, come la si sta organizzando, sta andando benissimo!
Il fatto che W. dall'emozione si sia fatto la cacca ci deve allertare sempre ad essere particolarmente attenti alla sensibilità del ragazzo.
Gli Operatori devono tener in strettissimo conto che W. ha una grandissima sensibilità e sguardi, imbronciamenti, sbuffamenti,... distrazioni, non attenzioni a queste sue grandi acutezze nell'ambito della sensibilità, possono portare a eventi che noi pensiamo grossolanamente che siano legati a avvenimenti secondari o di nessun conto invece per W. i particolari, le sfumature relazionali fanno la qualità della relazione.
Questa iper sensibilità da una parte è una qualità dall'altra, se non la si sa calibrare, può produrre disorientamento.
Penso che il filmare le situazioni che lo gratificano e che lui desidera(come queste che sta vivendo ora) nel vederle e rivederle gli possono permettere di imparare a gestire le emozioni.
Pertanto videoregistri gli eventi da lui emozionanti e con lui, riguardateli...
Ci vediamo a Mantova.
Nicola Cuomo

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