X Fragile - Il Filo di Arianna
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ALBERTO 2-PARTE SECONDA-

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Messaggio  Admin Lun Giu 14, 2010 2:10 pm

La dott.ssa Imola e il prof. Cuomo rispondono:

Carissima Silvia,
e per c.c. fam. di Alberto,
con il prof. Cuomo abbiamo letto la tua relazione. E' fondamentale che tu e i genitori di Alberto chiediate un incontro chiarificatore con il Dirigente e gli insegnanti in quanto la situazione che gli insegnanti stanno creando con trappole e rigidità, con l'assenza di un'attenzione contestuale ai comportamenti di Alberto, può produrre gravi rischi emozionali al bambino. Gravi rischi emozionali in quanto non è tanto la didattica che ci preoccupa (in questa tu e la famiglia state supplendo in maniera adeguata), ma i modi relazionali con cui le insegnanti si rapportano al bambino sono estremamente stressanti ed ansiogeni e produttori di ansia. La dimensione di stress e la provocazione di ansia che il comportamento delle insegnanti mette in atto non è assolutamente adeguato ad un bambino con x fragile. Bisogna sottolineare che Alberto ha la x fragile ed gli interventi nella scuola devono essere calibrati tenendo sempre presente la patologia del bambino. Vi è un grave rischio nel comportamento degli insegnanti nei confronti di Alberto in quanto possono produrre aumento dello stress e dell'ansia che possono influire sia sul carattere del bambino, che sul piano psico-fisico determinando condizioni per la nascita di espressioni sia caratteriali che fisiologiche anomale: balbettio, chiusura, ribellioni violente, alopecia, insonnia, non controllo sfinterico,... Bisogna ricordare al Dirigente scolastico e agli insegnanti che loro hanno deciso di collaborare alla ricerca (ricordarsi della lettera inviata dall'Università) e che i loro giudizi circa lo sviluppo scientifico delle ricerche, la loro diffidenza verso la scienza, le loro credenze pregiudiziali, i loro atteggiamenti produttori di stress non devono andare a discapito di un bambino con x fragile. E' urgente un incontro chiarificatore, come rimane urgente che nel prossimo incontro a Roma si parli seriamente di come affrontare le problematiche di "opposizione violenta" all'integrazione di tutti gli insegnanti e tutte le scuole dei bambini e delle persone considerati nella nostra ricerca. Bisognerà iniziare a progettare delle azioni legali rivolte a far rispettare i diritti di bambini e persone con x fragile. Per tali motivi in aprile ci confronteremo con l'avv. Nocera e per questo inoltriamo questa e-mail trasversalmente a tutte le famiglie.
Cordiali saluti
Alice Imola
Nicola Cuomo

La mamma di Alberto scrive al prof. Cuomo e Alice Imola, circa i miglioramenti di Alberto:

Ciao, anche questa settimana Alberto ci ha stupiti! Martedì siamo andati insieme a mia madre alla asl perchè lei aveva da ritirare delle analisi. Mentre io e Alberto eravamo in sala di aspetto ad attendere che mia madre tornasse, Alberto mi ha chiesto: "Posso andare a pranzo da nonna?" io: "Quando torna glielo chiedi e, se ti dice di si, vai pure"Mia madre è tornata, siamo usciti, siamo andati al parcheggio, siamo saliti in macchina e ci siamo diretti verso casa. Ad un certo punto Alberto ha detto: "Nonna posso venire a pranzo da te?" Nessuno glielo ha ricordato, è stata una sua iniziativa. Di solito ero io che gli dicevo: "Alberto, su, chiedi a nonna se puoi andare"Mercoledì abbiamo preparato tutti insieme la crostata e poi l'abbiamo messa in forno. In attesa che cuocesse, ho detto ad Alberto: "Mentre aspettiamo che si cucini, vai a lavarti"Alberto: "l'assaggiamo?" io: "Si, mentre tu ti lavi la crostata cuoce e poi la tiriamo fuori dal forno e l'assaggiamo"Nel frattempo è arrivata mia madre. Quando Alberto l'ha vista (lui si stava lavando in bagno), le ha chiesto: "Nonna lo vuoi un pezzetto di torta?" Praticamente l'ha invitata di sua spontanea volontà, nessuno ne aveva parlato. Prima sarei stata io a dire: "Alberto si invita la nonna a mangiare la torta? Dai chiedile se ne vuole un pezzettino?" Stasera, mentre preparavo la cena, Alberto mi ha richiesto le patatine fritte. Io ho detto di si, allora lui è andato a prenderle nel congelatore, ma il sacchetto, che era già aperto, gli è scivolato e le patatine sono finite sul pavimento. Io mi sono avvicinata rassicurandolo che sono cose che succedono e lui mi ha detto:"Scusa, non l'ho fatto apposta” In passato, non avrebbe detto niente e magari avrebbe abbandonato il sacchetto e le patatine a terra, invece, oggi, le ha anche raccolte ed io l'ho aiutato! Riporto di seguito i voti e il giudizio della sua pagella:
lingua italiana 7
inglese 7
matematica 7
scienze 7
storia e geografia 7
arte e immagine 6
musica 8
scienze motorie 7
lab. Teatrale 7
valutazione intermedia: l'alunno accetta con entusiasmo le attività proposte e svolge i compiti con regolarità. Porta a termine le attività soprattutto se sollecitato dall'adulto. E' ben inserito nel gruppo classe ma è ancora poco collaborativo durante i laboratori di arte e immagine, preferendo quelli di musica e teatro. Nel corso del primo quadrimestre ha raggiunto gli obiettivi fissati. Possiede una buona autonomia personale. Nel complesso la sua preparazione risulta buona. Sono veramente soddisfatta!!!

La mamma di Alberto scrive al prof. Cuomo e alla dott.ssa Imola:


Ciao, riporto le ultime annotazioni dell'insegnante di sostegno di Alberto: "Verifica di tabelline. Alberto ha chiesto di enunciare quella dell'1 davanti a tutti; poi, quella del 5 solo alla maestra, così ho provato a farlo numerare per 5 sulla linea dei numeri. Aiuta l'ape Alice a contare per 5. Colora di rosso i numeri che incontri." (l'esercizio è stato eseguito; dopo è stato fatto anche per la tabellina del 2)
A presto

La mamma di Alberto scrive:

Ciao,
al mattino, quando deve fare colazione Alberto prende tutto l'accorrente, ma qualche giorno fa, si è accorto che la tazza non era al solito posto. Di sua iniziativa è andato alla lavastoviglie, l'ha aperta e ha preso la tazza. Qualche tempo fa, avrebbe aperto la dispensa e, constatato che la tazza non c'era, avrebbe richiuso senza dire niente. Io gli avrei ripetuto di prendere la tazza e lui, magari avrebbe preso qualcosa di simile, ad esempio un bicchiere. Quando il cane abbaia, Alberto apre la porta per farlo uscire; quando gratta alla porta, lui la apre per farlo entrare. In passato la cosa lo lasciava indifferente: eravamo noi a suggerirgli tali mosse. Ieri sera, poi, ci ha fatto vivere uno di quei momenti che, pur vivendoli in diretta, non credi che siano veri! Dopo cena voleva vedere la tv, ma io gli ho proposto di andare in camera a leggere il libro della biblioteca: a lui piace stendersi sul mio letto con il suo cuscino e "riposarsi" (giocare, farsi coccolare..) insieme a me e al fratello! Dopo la lettura ha proposto di fare la ginnastica. Allora abbiamo steso il tappeto e ci siamo sistemati ai quattro angoli: io, Alberto, N. e mio marito. Ho suggerito ad Alberto di dirigere lui per cui ha detto di correre prima piano, poi forte... Dopo poco si è accorto che non avevamo preso i cerchi, per cui è andato in camera sua a prenderli. Di solito, ognuno di noi sceglie un cerchio di plastica colorata e si posiziona al suo interno per fare gli esercizi. Abbiamo introdotto questa cosa perchè altrimenti Alberto non riesce a correre o eseguire gli esercizi sul posto, ma va in qua e in là. Presi i cerchi, gli ho detto che avrei voluto quello rosso, ma lui ha detto di avere sete. Li ha dati a me ed è andato in cucina. Ha preso la bottiglia del succo di frutta e due bicchieri, quindi ha detto: - Venite a bere anche voi? Noi ci siamo alzati e siamo andati in cucina accettando la sua proposta. Ci siamo seduti al tavolo e lui ci ha dato un bicchiere ciascuno, poi ha distribuito i cucchiaini ( a lui piace bere il succo prendendone un pò alla volta con il cucchiaio), ha versato il succo e tutto felice si è seduto. Noi abbiamo proposto un brindisi, per cui abbiamo fatto cin cin con i bicchieri di plastica e abbiamo iniziato a gustarci il succo con il cucchiaio. Alberto ha detto: - Buona colazione a tutti! (In effetti qual momento assomigliava molto alla colazione) Abbiamo bevuto e poi Alberto ha proposto di tornare a fare la ginnastica. Anche questa volta ha guidato lui: corri forte, piano, braccia in alto, braccia incrociate... Ad un certo punto si è messo davanti alla porta della sala e ha detto: - Chiamo io- Ho intuito che stesse simulando il momento in cui, a scuola, vengono messi i bambini in fila per uscire, per cui ho fatto un segnale agli altri e siamo stati al gioco. Ci ha chiamati uno per volta e poi, visto che eravamo in fila indiana, ho suggerito di fare il trenino. Alberto si è unito alla fila e abbiamo fatto il trenino. La cosa si è ripetuta altre due o tre volte, sistemandoci, ogni volta, in ordine diverso. Infine ha proposto di fare i leoni e poi è andato a letto con il fratello. Prima di andare in camera, siamo andati in bagno per fare la pipì e lui ha detto: - Abbiamo fatto la ginnastica, abbiamo fatto il trenino...che bel trenino che abbiamo fatto! Ha fatto il resoconto della serata e di sua iniziativa! Quindi ha illustrato le cose che avrebbe voluto fare il giorno dopo....non finiva più di parlare!
Dentro di me ho pensato:- Ma che cosa c'era in quei bastoncini!-
A presto

Il prof. Cuomo risponde alla mamma di Alberto e a tutte le famiglie e operatori coinvolti nella ricerca:

Gentilissima signora ,
e per c.c. famiglie e operatori coinvolti direttamente nella ricerca,
la sua e-mail ci tratteggia una situazione, un contesto che integra sia l'osservazione, quella che noi sottolineiamo quale rigorosa per comprendere le competenze che man mano i bambini acquisiscono, che i contesti e le atmosfere comunicative, relazionali ed affettive che danno forza e potenza alle attività. Questa sua e-mail la invieremo trasversalmente quale esempio sia alle famiglie che agli operatori, di una osservazione che nella sua linearità ci fa capire gli aspetti tecnici e gli aspetti emozionali. Quello che noi vogliamo sottolineare, facendo circolare la sua e-mail, è sia le competenze che Alberto sta man mano acquisendo in maniera dinamica e attiva in quanto il suo apprendere non è soltanto ritenere ma anche mettere in atto, prospettare e progettare, ma anche e in special modo il fatto che il contesto familiare, la mamma, il papà, il fratello, si accorgono dei cambiamenti e dei miglioramenti di Alberto. ACCORGERSI ANCHE DEI MICRO CAMBIAMENTI DEI BAMBINI E' FONDAMENTALE PERCHE' SE ALBERTO METTE IN ATTO UNA SUA STRATEGIA E QUESTA PASSA INOSSERVATA E/O VIENE RITENUTA BANALE E SECONDARIA, ALBERTO PERDE UNA FORTISSIMA OCCASIONE PER LO SVILUPPO COGNITIVO ED AFFETTIVO. IL SUCCESSO DEL NOSTRO PROGETTO E DELLO SVILUPPO COGNITIVO ED AFFETTIVO DEI RAGAZZI CON X FRAGILE RISIEDE PARTICOLARMENTE NELLE CAPACITA' DELLA FAMIGLIE E DEGLI OPERATORI DI *VEDERE *ANCHE I MICRO PROGRESSI.
Un grande abbraccio ad Alberto
Nicola Cuomo
Alice Imola

La mamma di Alberto comunica al prof. Cuomo e Alice, alcuni risultati delle verifiche svolte da Alberto a scuola:

Ciao,
vi scrivo perchè, in questi giorni, Alberto sta effettuando le verifiche relative alle varie materie.
Qualche giorno fa ha fatto quella di matematica: addizioni, logica, confronto tra numeri. L'insegnante ha valutato la prova con un bellissimo 10!
Oggi ha eseguito quella di italiano. Riporto il giudizio dell'insegnante: "Alberto ha svolto la stessa verifica dei suoi compagni, ma facilitata. La prova consisteva in ascolto e comprensione di un breve testo. Mentre l'insegnante leggeva il testo alla classe, l'alunno seguiva aiutato dai disegni. Dopo la lettura dell'insegnante, Alberto ha letto a sua volta il testo aiutato dall'insegnante di sostegno. Ha poi risposto oralmente alle domande della maestra e, infine, ha svolto l'esercizio. L'insegnante di sostegno leggeva le domande e Alberto colorava V (vero) o F (falso)." Inoltre, per quanto riguarda l'indipendenza, posso dire che domenica pomeriggio ho detto ad Alberto di cambiarsi per andare a fare un giro. Io gli ho proposto di indossare una maglia e lui mi ha detto: - No, quella no. Voglio l'altra - indicando quella che aveva intenzione di mettere. Ieri sera, poi, ho detto ad Alberto che era pronta la cena e lui, di sua iniziativa ha detto: - Vado a chiamare tato. Ci penso io - ed è andato a cercare il fratello in camera. Visto che non lo ha trovato, è tornato dicendo: - Non c'è! Dov'è? - ed è andato a controllare al computer. Era li! Allora gli ha comunicato che la cena era pronta e gli ha detto di venire a mangiare.
A presto

La mamma di Alberto scrive:

Ciao,
allego la relazione sulle competenze di Alberto. In genere, è un bambino molto sveglio che osserva il mondo intorno a se e pieno di volontà di fare da solo. Infatti, quando, senza pensare, mi sostituisco a lui in alcune cose, Alberto mi dice: -Faccio io anche se si tratta di un'azione che non gli riesce ancora bene: si mette lì e prova; se proprio non ce la fa chiede aiuto.
Buon lavoro

BILANCIO DELLE COMPETENZE:

LA PERCEZIONE DI ME STESSO:
Capace, ma timida e bisognosa di conferme attraverso il rapporto con gli altri.

LA PERCEZIONE CHE GLI ALTRI HANNO DI ME:
una persona semplice, ma forte sulla quale si può sempre contare.

COSA SO AD OGGI

SAPER ESSERE: creativa – molto attiva e determinata – fragile – capace di organizzare eventi o attività – capace di coinvolgere le persone

SAPER FARE: insegnante – educatrice – segretaria – madre di due figli – madre di un figlio portatore di handicap – in corso di formazione per la pedagogia speciale – in corso di formazione per animatrice artistica e culturale – in corso di formazione per il teatro

LE PAROLE CHE MI METTONO A MIO AGIO: sei un’amica (amicizia) – mi fido di te (fiducia)

LE PAROLE CHE MI METTONO A DISAGIO: sei forte di carattere (forza) – handicap – sei incapace (incapacità) – no

PAROLE MOTIVANTI: fiducia (puoi farcela) – aiuto (ho bisogno di te) – sfida – novità (nuove esperienze, nuovi progetti) – difficoltà (affrontare situazioni difficili)

PAROLE DEMOTIVANTI: limitazione (mancanza di mezzi ed energie) – ignoranza – incomprensione – disinteresse – sfiducia.

CIO’ CHE VORREI SENTIRMI DIRE: puoi farcela – ho fiducia in te – mi fido di te – conta pure su di me – mi hai aiutato molto – essere chiamata per nome – sei grande.
CONTESTO: sempre

Il 31 marzo Silvia scrive alla dott.ssa Imola circa la supervisione del 27 marzo:

Ciao,
allego le riflessioni richieste.
Silvia

Riflessioni sulla supervisione di sabato 27 marzo 2010 a Bologna

La prima riflessione che desidero esprimere è sui supervisori Alice e Andrea : chiedo scusa ad Alice per la domanda inaspettata e molto diretta quando dovevo immedesimarmi nel ruolo del genitore , perché ti ammiro come persona schietta e con la risposta pronta ad ogni quesito ; perché desideravo osservare la tua reazione corporea e la risposta verbale da ricordare e usare in un futuro , per ora sono stata fortunata, ma, se questa domanda fosse stata rivolta a me, sarei rimasta bloccata e poi avrei balbettato, farfugliando qualcosa ; grazie per l’esempio che mi hai dato.
Ad Andrea desidero dire grazie per la prontezza e la tranquillità nel rispondere con esempi pratici, chiari e dettagliati , alle domande dei genitori quando eri nel ruolo di educatore .
Ero contenta di partecipare al gioco, di fare il verso e il movimento di un animale perché adoro gli animali e perché uso spesso questo gioco con i bambini , ma quando era il mio turno mi sono bloccata , mi sono sentita a disagio a fare la scimmia (eppure l’ho scelto io questo animale); infatti il verso e il movimento non erano chiari così che nessuno l’ ha riconosciuta.
Non è nella mia personalità di essere cattiva ,ma quando hanno detto di fare il ruolo del genitore cattivo mi sono detta :”E ora cosa racconto? Se mi trovo come loro cosa dico? Vediamo le loro risposte” Desideravo osservare la loro espressione del viso , il tono della voce , la gestualità ,se nel rispondere si bloccavano come reagivano ,perché io avrei avuto la loro stessa reazione : essere a disagio pensare di aver spiegato con chiarezza l’argomento, invece,quando senti il voto che ti hanno dato i tuoi colleghi, ti accorgi che non hai spiegato niente , cerchi di metterti in gioco con le altre domande , ma arrivano altri voti negativi allora si che vai giù di morale e spieghi poco . Quando hai finito , ti siedi da una parte con le braccia incrociate , le guance di colore rosso per affrontare l’emozione di svolgere al meglio l’esercizio , l’espressione del viso delusa e pensierosa e percorri nella mente le tue risposte dicendo che potevi aggiungere questa cosa , fare degli esempi , essere più precisa in questo punto , più chiara ; ma pensi anche , per tirarti su di morale , che ti trovi a dover sintetizzare ciò che volevi spiegare per il poco tempo a disposizione.
Interpretare il ruolo di educatore mi è servito a capire che ancora devo migliorare l’espressione verbale , più precisa nel spiegare gli argomenti facendo degli esempi chiari senza ripetere le stesse cose, senza balbettare e farfugliare così da rendere la conversazione confusa e poco piacevole.

Il 29 aprile la mamma di Alberto scrive ad Alice e al prof. Cuomo:

Ciao,
visto che sono arrivate le belle giornate, pensavo di portare Alberto a fare qualche gita e cogliere l'occasione per conseguire e/o consolidare alcune abilità e competenze. A tal proposito ho provato a buttar giù un progetto per evidenziare gli obiettivi da raggiungere e alcune modalità di azione. Naturalmente tali linee guida dovranno adeguarsi alle iniziative del bambino e alle occasioni inaspettate che si potrebbero presentare.

Buona serata




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