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Messaggio  Admin Lun Giu 14, 2010 3:00 pm

Il 26 gennaio Licia scrive al Prof. Cuomo circa l’organizzazione del “progetto festa”:

Progetto Carnevale

In relazione agli obiettivi che guidano tutta la ricerca-azione-formazione e cioè apprendimenti, autonomia e socializzazione, ho pensato di organizzare con A. una festa di Carnevale. Il mio progetto prevede 3 incontri di preparazione della festa più un incontro dedicato al party.
Alessandro. inviterà a casa sua la sua migliore amica, M. Le modalità di invito potrebbero essere due: invitarla verbalmente a scuola oppure potremmo andare a trovarla a casa sua un pomeriggio, potremmo portarle un dono e chiederle di aiutarci a preparare la festa. Con lei preparerà le maschere in cartoncino da regalare ai suoi invitati , sceglieranno le musiche da ascoltare e prepareranno gli inviti durante il primo incontro. Nel secondo incontro usciranno ad acquistare festoni tipo lingue di Menelik, palloncini, piatti, bicchieri e carta da parati e prepareranno una caccia al tesoro da svolgere assieme agli invitati il giorno del party.
Durante il terzo incontro, dopo aver fatto la lista di ciò che servirà, andranno a fare la spesa e compreranno quindi panini al latte, pancarrè, patatine e un po’ di frutta. Il giorno della festa, M. e A. si incontreranno un’oretta prima dell’inizio dei festeggiamenti e insieme farciranno i panini, faranno una macedonia con gelato e apparecchieranno la tavola. Ho pensato di coinvolgere 3 bambini tra cui M., una vicina di casa coetanea di Alessandro. e un amichetto tra A. o E. che sono due suoi compagni di scuola. Alessandro. e M. porteranno il primo invito a casa della bambina che abita vicino ad Alessandro. e il secondo invito lo daranno a scuola. La festa si concluderà con un regalo che Alessandro. farà ai suoi invitati: dei sacchetti di tenerelli che compreremo insieme quando andremo a fare la spesa. In questo modo A. sarà protagonista di una festa organizzata interamente da lui in tutte le sue fasi; si misurerà con la preparazione di sandwich,panini e macedonia con gelato in compagnia della sua migliore amica per cui stravede e con cui si diverte sempre tantissimo.
Gli apprendimenti possibili sono innumerevoli: usare i soldi per fare tutti gli acquisti, contare i panini necessari, colorare e tagliare gli inviti e le maschere, tagliare la frutta, migliorare la conoscenza dei colori grazie all’utilizzo dei cibi. Anche l’autonomia verrebbe potenziata, perché non è di poco conto il fatto che Alessandro. memore della preparazione dei panini, potrebbe un giorno autonomamente prepararsene uno nel caso avesse fame o prepararne uno per sua sorella o ancora prepararsi la merenda da portare a scuola. Infine la socializzazione verrebbe in qualche modo migliorata dalla possibilità di sperimentare un nuovo modo di stare con i compagni, un modo non violento, ma giocoso e collaborativo visto che saranno in pochi senza considerare che Alessandro. approfondirebbe l’amicizia con la sua vicina di casa che non vede spessissimo. Tutti gli incontri di preparazione e la festa stessa i svolgeranno a casa di Alessandro, saranno incontri di circa due ore ciascuno.

Il prof. Cuomo risponde a Licia, e fornisce orientamenti circa l’organizzazione della festa:

Carissima Licia,
sicuramente è importante lavorare molto sulle giornate precedenti alla festa in quanto queste sono sul desiderio e preparatorie ad una prospettiva piacevole. Pertanto mentre il giorno della festa deve svolgersi in maniera quasi automatica, i giorni precedenti devono svolgersi con una lentezza e con una attenzione a realizzare particolari. Quindi l'addobbare la stanza dove si svolgerà la festa, il preparare i festoni, andare ad acquistare i materiali dovrebbe essere l'itinerario più importante. Per tali motivi risulta fondamentale non acquistare festoni ed addobbi già preparati, ma prepararli (come realizzare festoni e addobbi puoi trovarli in internet per es. cfr. http://www.lascatoladeisegreti.it/festoni.htm). Tutto l'itinerario di preparazione, pensare cosa acquistare, andare a vedere cosa c'è in giro, fare i calcoli di quanti soldi occorrono..., è il fuoco importante del percorso. Un fuoco che prevede anche un misurare la lunghezza dei festoni, il costruire i festoni di molti colori, con forme geometriche differenti con simmetrie differenti (tre rotondi rossi, 3 triangolari verdi, tre quadrati gialli,....). Le giornate preparatorie quindi sono occasioni per tante scoperte. Per quanto riguarda il preparare i panini ecc..., questi vanno preparati prima che arrivino tutti gli invitati in quanto l'essere in pochi va a garantire la non turbolenza. Praticamente quando arrivano gli invitati tutto deve essere pronto e i tempi della festa non devono essere assolutamente lunghi (al contrario dei tempi di preparazione di questa) in quanto in tempi lunghi Alessandro si eccita e determina quelle situazioni non adeguate. Alessandro deve essere affiancato da un adulto e la sua amica in modo che l'adulto faccia un'azione permanente di contenimento. E' opportuno che realizzi e ci invii videoregistrazione sia della preparazione della festa che dello svolgimento
Ciao
Alice Imola
Nicola Cuomo

Il 10 marzo Licia scrive al prof. Cuomo e Alice Imola circa i miglioramenti di Alessandro e il progetto borsa armadio:

I progressi di Alessandro:

Nel corso di questi mesi Alessandro.ha raggiunto traguardi prima impensabili, ritengo opportuno farne un elenco così da rendere la lettura scorrevole e chiara.
• Adesso Alessandro mangia da solo senza aspettare che qualcuno lo imbocchi; la mattina inzuppa i suoi biscotti nel latte col cucchiaio oppure direttamente con le mani e recentemente ha accettato volentieri dei biscotti nuovi che la mamma gli ha comprato.
• Sa indossare la scarpe da solo: prende le scarpe, tira su la linguetta, infila il piede e si aiuta con il dito.
• Poco tempo fa ha addirittura bevuto completamente da solo una medicina diluita nell’acqua; in passato occorrevano ore ed ore per convincerlo a sorseggiare e bisognava imboccarlo e rincorrerlo.
• I progressi nel linguaggio sono innumerevoli: adesso si esprime con molti più vocaboli, dice meglio le parole che già conosceva, formula frasi complete e corrette in cui c’è il soggetto, il verbo e il complemento. Non si limita più a parlare solo per rispondere ad una domanda o per esprimere una richiesta, ma dialoga, ti comunica che c’è il sole, ti fa notare che la strada è piena di buche…
• È più collaborativo. Gioca volentieri con me, propone delle cose da fare.
• I tempi di attenzione si sono notevolmente allungati, adesso rimane a giocare anche per più di un’ora mentre in passato dopo pochi minuti diventava irrequieto.
• È attentissimo all’utilizzo del denaro anche se non conosce il suo valore: quando andiamo a fare la spesa al supermercato o in cartoleria, lui chiede: “Quanto costa?” quando abbiamo finito di elencare le cose che ci servono, dà i soldi alla commessa (tutti quelli che ha perché non sa quanti ne servono) e prende il resto senza controllarlo riponendolo nel suo marsupio e chiudendo prontamente la cerniera.
• Ha migliorato la conoscenza dei colori grazie ai tovaglioli colorati che utilizza per apparecchiare; oggi conosce anche l’arancione, il marrone e il grigio oltre ai classici blu, rosso e verde che conosceva già.
• Ha migliorato la sua conoscenza dei giorni. Adesso conosce bene il martedì e il giovedì perché sono i giorni in cui vado a trovarlo e trovo sempre il modo per uscire anche solo 5 minuti il giovedì e ogni volta dico: “Guarda Alessandro oggi il supermercato è chiuso perché è giovedì”.

Al di là di questi progressi innegabili e visibilissimi, volevo aggiornarvi sulle mie attività.
L’altro giorno sono andata a casa di Alessandro e suo padre gli ha detto che il 26 marzo andranno a Torino perché la Juventus (Alessandro. ne è tifosissimo e conosce a memoria i nomi di molti giocatori) li ha invitati allo stadio. Potranno fare le foto con Del Piero e potranno prendere l’aereo o la macchina. Alessandro ne è stato felicissimo, aveva una luce meravigliosa negli occhi così io ho pensato di sfruttare questa cosa per introdurre un nuovo calendario su cui scrivere questo bellissimo impegno e segnare ogni mattina una croce sulla giornata appena iniziata.
Quando sono arrivata avevo intenzione di cominciare a introdurre i plastici delle stagioni, ma poi ho cambiato programma perché mi sembrava indicato dare peso a questa cosa.
Siamo andati in tavernetta, la sede dei nostri lavoretti, e abbiamo realizzato un cartellone lungo più di un metro su cui ho scritto tutti i giorni a partire dal 1 marzo fino al 31 dello stesso mese. Ogni giorno ha un colore diverso e al giorno 26 ho scritto ed evidenziato PARTITA DELLA JUVE , lui poi ha colorato e fatto dei segni e insieme abbiamo cercato su vari giornali presenti in casa un’immagine della squadra; l’abbiamo ritagliata e incollata al giorno 26. Infine abbiamo attaccato questo grande cartellone su tutta la lunghezza del frigorifero.
Come dicevo, ogni mattina Alessandro segnerà la giornata e ho pensato di farglielo fare in modo divertente e nuovo cosi ho proposto alla mamma di acquistare dei timbri possibilmente di Car’s o di Spiderman( o di numeri e lettere) e dell’inchiostro. Ogni mattina Alessandro intingerà il timbro nell’inchiostro e timbrerà sul giorno appena cominciato. Lì inoltre segneremo i nostri impegni ed eventuali feste o ricorrenze.

Ps. Cosa avete deciso circa la supervisione del 27 marzo? Io vi chiedo la cortesia di farla via skype in quanto meno di 200 euro non spendo mai per salire e visto che ci vedremo in presenza dopo appena 10 giorni, vorrei riuscire a risparmiare. Se proprio non è possibile rimandare questa supervisione almeno concedete a me che di seguirvi via skype perchè il viaggio è davvero lunghissimo e oneroso.

Il progetto armadio per apprendere le convenzioni e le regole.

La quotidianità in casa offre moltissime occasioni ed opportunità per lo sviluppo cognitivo in una dimensione affettivamente forte. Prendo per esempio la comune attività dell’organizzazione di un armadio. L’organizzazione di un armadio può divenire un fare insieme, può essere una occasione in casa per riflettere sull'uso degli spazi, delle funzioni e delle regole convenzionali. L'organizzare un armadio può divenire un riferimento concreto su cui ritrovare esperienze ed analogie implicite con quanto sviluppato nei progetti già presentati nella lettera precedente.
L’organizzazione laboratoriale di un percorso di attività comuni in una casa diviene una occasione per organizzare la propria memoria (non tutti sanno organizzare un armadio, si conosce dove sono gli indumenti, anche se non sempre, ma l'architetto dell'organizzazione è solitamente la mamma).

L'armadio, per la sua funzione, può divenire una struttura che è di ausilio all’organizzazione cognitiva, una esperienza organizzativa molto potente che fa appello a delle regole spaziali e funzionali concordate.
Ante, ripiani, cassetti, scansie contengono indumenti di diverso colore, forma e funzione; contengono la mia, la tua, la sua camicia, giacca, maglia ...
Sopra, in alto, sotto, in basso, in fondo, avanti ...
Implicare ALESSANDRO a partecipare, facendosi "aiutare", significa fargli "vivere" un percorso organizzativo, un percorso con delle regole logistiche funzionali, significa farlo partecipare ad una serie di attività che provocano occasioni di conoscenze e scoperte.
"Prendi questo maglione verde, vieni con me che vado a mettere nei cassetti le camice bianche e i tuoi calzettoni rossi, vieni che mi aiuti."
L'armadio, per le sue grandi dimensioni, può risultare uno sfondo che induce all'osservazione di particolari visivi e tattilo-olfattivi .
Il partecipare all'organizzazione dell'armadio significa, successivamente, quando si andrà a scegliere i vestiti o a ritrovare le camicie, i calzini, le mutande ... fare una vera e propria azione di ricerca "sgombrando il campo" dei miei pensieri (selezionando preventivamente) dagli oggetti che non mi servono, che non sto cercando, per raggiungere ciò che sto cercando: è proprio questa attività di selezione, di discriminazione che vogliamo solleciti in ALESSANDRO la capacità di osservazione, di memoria.
"Cerco i miei calzini, la camicia di papà, il maglione di lana della mamma..", non esercito solo la mia capacità percettiva, ma il mio spostare per cercare, e la scelta che sto facendo risulta, prima ancora che sensoriale, affettiva oltre che cognitiva e logica, e il risultato di un progetto che mi ha portato a prevedere.
L'armadio diviene così una struttura architettonica concreta di riferimento per la mia organizzazione cognitiva, un grande archivio dei miei ricordi se, nel rimettere a posto i vestiti con la mamma, mi è stato ricordato di quando li ho indossati, con chi ero e in che occasione.
"... ecco il giacchino che ti ha regalato la nonna, ricordi quando te lo ha portato, in quel paccone con quel gran fiocco, ecco il tuo maglione, guarda come è bello morbido,…”.
Sopra, sotto, dietro, avanti, vicino, lontano, grande, piccolo, pesante, leggero, morbido,... un innumerevole archivio di conoscenze e di ricordi.
L'armadio, la sua struttura, gli abiti, la loro collocazione, forma, funzione, ricordi che propongono, possono divenire una proposta, una occasione per organizzare l'"intelligenza"; l'armadio, la sua struttura può divenire ed assumere la potenza di uno strumento per l’organizzazione dei ricordi, della memoria.

LA BORSA

L'apparente semplice preparare la borsa per andare a ginnastica, richiede e propone opportunità complesse per scoprire, potenziare e riflettere competenze cognitive anche ad alto livello.
"Preparare la borsa", analizzando i processi cognitivi, significa ricordarsi dove bisogna andare, quando e ciò che bisogna fare, significa orientarsi nel tempo e nello spazio; significa prevedere ciò che serve, dove si trova ciascuna cosa che bisogna riporre, valutarne la grandezza per inserirla, nell’apposita sacca; significa rappresentarsi mentalmente le successioni dei movimenti per ciascuna cosa da inserire nella borsa ...
Il percorso cognitivo che propone il semplice preparare la borsa implica processi di coscientizzazione di competenze temporali, spaziali, di utilizzo di categorie, di concetti di grandezza di peso, di modificazione di forme e volumi ...
I processi mentali vanno a confrontare le competenze nello spazio vasto della casa (per cercare dove sono riposti i vari oggetti), nello spazio ridotto della borsa (per organizzare gli oggetti da portare).
Fornire e stimolare la riflessione su attività come organizzare una borsa, propone talmente una qualità di intervento pedagogico che proposte di questo tipo non possono essere molte, la qualità di tale attività va prolungata nel tempo, va calibrata in modo che ci possano essere i tempi per "ritornarci sopra"; tali attività non vanno moltiplicate, ma vanno verificati i risultati di transfer. Va verificato se le competenze, le strategie, messe in atto, per la "preparazione della borsa", vengono riproposte in altre situazioni con le modifiche appropriate, se vengono riutilizzate le strutture in modo anche creativo ed alternativo, se il pensiero che accompagna le azioni si pone come "produttivo".
L'andare in "profondità" in certi progetti significa intervenire su due "registri" paralleli, significa avere una attenzione informativa, didattica ed una formativa, di alta qualità rivolta a far "penetrare" nelle strutture delle esperienze.
Questo secondo "registro" necessita di una attenzione ai particolari, ai contesti, alle situazioni, ai materiali ... significa intervenire con progetto, con strumenti per la verifica e la documentazione, significa utilizzare materiali di alta qualità, significa osservare i problemi da più punti di vista per individuarne i molteplici aspetti ed ipotesi risolutive, significa riconoscere per ritrovare quei parametri, quei percorsi, quelle tattiche, strumenti e strategie in ambiti che appaiono totalmente diversi da quelli vissuti ed agiti.
Significa saper individuare elementi strutturali nei percorsi esperenziali e nei processi cognitivi per poter verificare ed orientare gli interventi in contesti e situazioni diverse.

Alice Imola e il Prof. Cuomo rispondono a Licia, sottolineando l’importanza delle supervisioni:

Carissima Licia,
come ho risposto a tutti nella circolare l'incontro in presenza si deve fare, è obbligatorio, ed in questo incontro bisognerà mettere a fuoco i casi che voi operatori-amici ci dovete segnalare quali problematici. Per comprendere (molto probabilmente sarà presente anche il prof. Cuomo) se i problemi sono per lo più nell'ambito familiare, nell'ambito scolastico, circoscritto al caso (bambino o adulto) o se una non chiara vostra comprensione degli orientamenti e dei protocolli relativi al progetto. Come tu sai negli incontri di persona come negli incontri via skype, come pure nelle e-mail, siete voi operatori che decidete delle urgenze e di quali casi parlare in maniera più ampia rispetto alle problematiche. Di fatti tu hai uno spazio skype doppio rispetto ad altri operatori e puoi decidere se utilizzarlo, come utilizzarlo. Naturalmente trattandosi non di una distribuzione di mele che può essere una equa distribuzione, ma di analisi di problematiche, tu puoi dedicare l'intero tempo ad Alessandro o a Paolo, in relazione a quali sono i riferimenti che pensi tu necessiti, come pure puoi variare la quantità delle e-mail in relazione alle problematiche. Logicamente ci farai più domande e più richieste per i casi che hanno più urgenza e per i settori (casa, scuola e tempo libero) in cui pensi ci sia più forte necessità di confronto.
Sai benissimo che essendo tu come tutti in formazione (non dimentichiamo che il percorso è connotato come ricerca-formazione-azione) devi chiedere anche ripetutamente fin quando non sei convinta profondamente ed hai compreso altrettanto profondamente gli ambiti di cui hai dei dubbi. I genitori stanno pagando la tua formazione (e quella degli altri operatori, ecco perchè tu hai i collegamenti con l'Università). Tu devi essere estremamente convinta ed aver compreso profondamente il percorso perchè devi poter spiegare meticolosamente e chiaramente sia alle famiglie che agli insegnanti i tuoi atti di intervento, i risultati che il bambino o l'adulto con x fragile raggiunge, con quali strumenti, per quali condizioni e modalità relazionali, attraverso quali modalità comunicative, con l'aiuto di quali strumenti mediatori, .... una spiegazione fondamentale. Una tua spiegazione è fondamentale perchè un genitore può anche non comprendere la potenza cognitiva di un percorso tipo mettere a posto una borsa per andare in piscina. Di fatti: hai sottoposto alla famiglia la lista degli obiettivi raggiunti da Alessandro e grazie a quali tuoi percorsi e piste di lavoro il bambino ha potuto superare i problemi che prima aveva? Le famiglie hanno bisogno che gli operatori spieghino in profondità quegli atti e quelle pratiche che hanno prodotto successo perchè altrimenti i cambiamenti possono non essere visti.
* Per esempio è risaputo che i genitori che hanno un bambino piccolo non se ne accorgono che questo cresce perchè la crescita è lenta ed è permanentemente sotto i loro occhi. Solo quando la loro zia che li va a trovare dopo tre mesi (in cui non ha visto il bimbo) esclama "oddio com'è cambiato Pasquale!!!" e fa notare ai genitori tutti i cambiamenti. I genitori di Pasquale, pur avendo cambiato 3 misure di tutine non si erano resi conto dei cambiamenti perchè questi avvenivano lentamente, naturalmente sotto i loro occhi. La distanza invece li ha resi evidenti per la zia.
* Altro esempio un terapista della riabilitazione quando interviene su una persona che zoppica con un ritmo di 300 volte al giorno, quando interviene terapeuticamente dovrà capire se il suo intervento è efficace o no pertanto la sua competenza professionale gli farà notare che la persona il primo mese passa da 300 a 250 zoppicate, il secondo mese da 250 a 150.... e così via. Chi non è del mestiere non si accorge di questa differenza positiva, ma globalmente gli salterebbe all'occhio solo e soltanto il passaggio dal zoppicare al non zoppicare. I due esempi sottolineano che devi essere tu a far notare i micro cambiamenti in positivo e quali sono stati i tuoi interventi e gli orientamenti della ricerca e le prassi suggerite negli incontri che hanno prodotto il cambiamento in positivo altrimenti il tuo intervento può essere considerato INUTILE. Non solo, tu stessa, agli occhi nostri che siamo i supervisori puoi apparire come una persone che assolutamente non crede che l'organizzare secondo un criterio della ricerca un armadio, una borsa, può produrre un cambiamento dell'architettura cognitiva. Di questo sono convinti sia i neuroscienziati - prof. Giorgio Albertini, che gli psicologi clinici - prof. Gianni Biondi.
Se tu non sei convinta di tale efficacia è possibile che abbia una sorta di pudore, vergogna, ad esporre un itinerario che pretende con il semplice partecipare ad organizzare un armadio e/o una borsa di sviluppare e potenziare un'architettura cognitiva. Tale tua vergogna è relativa alle tue convinzioni che è possibile dipendano dal tuo percorso formativo. Se è vero questo, cioè se pensi che il preparare la pizza, fare il progetto macedonia, il progetto calendario, l'armadio e la borsa, non sono riferimenti utili per lo sviluppo cognitivo, lo dichiari in formazione in modo che sia l'area psicologica che quelle neurologica che quella della pedagogia speciali te lo rispieghino. Per quanto riguarda la nostra esperienza, ci sono molti operatori, psicologi, operatori, laureati in psicologia, pedagogia, filosofia...., anche specializzati con Master, i quali hanno una formazione di carattere tesistisco comportamentista e si rifanno a items progressivi con schede che spezzettano quanto apprende in tante unità da impartire in modo riflessiologico. Questa modalità da questi orientamenti trova una comoda approvazione da parte degli operatori e degli insegnanti perchè è indipendente dalla persona, dal bambino e essendo una serie infinita di schede, produce una spensieratezza nell'operatore il quale non pensa sul piano concettuale a come intervenire e con quali obiettivi, ma non fa altro che: entrare in casa e somministrare gli items delle schede. Il nostro tipo di lavoro vuole dei professionisti che si muovono secondo i criteri e le mentalità dei ricercatori e le azioni, le pratiche, che si mettono in atto sono il risultato di un pensiero sperimentale. Non devi dimenticarti che tu stai partecipando ad una ricerca la quale deve indagare su quali sono i percorsi più efficaci. Le nostre ipotesi producono le condizioni su cui riflettere con modalità inter e multidisciplinari. Tu quindi ne devi essere padrona profondamente perchè devi trasmettere la profondità delle azioni sia ai genitori, sia agli insegnanti e quindi ne viene fuori che un armadio ed una borsa, se entrano in un progetto assumono una tale potenza da mutare radicalmente l'organizzazione cognitiva di un bambino con x fragile (cfr. allegato) Le tue riflessioni circa i miglioramenti di A. che ci riportano un itinerario di progresso del bambino sul piano cognitivo (non didattistico-scolastico) va spiegato nella sua profondità e circostanziato alla famiglia perchè questi ne devono assaporare lo spessore multi e interdisciplinare. Pertanto tu devi riportare alla famiglia, sia le motivazioni che ritrovi nell'ambito della Pedagogia Speciale che quelle che Albertini e Biondi ti hanno sottolineato negli incontri inter e multidisciplinari. Non devi dimenticare che il tuo non è un lavoro di due incontri la settimana, lo sottolineo, non è assolutamente un lavoro che tu stai facendo, quello che tu stai facendo è il partecipare ad una ricerca multi e interdisciplinare usufruendo del finanziamento delle famiglie. Pertanto le ore che tu passi con A. devono essere il risultato di una tua riflessione progettazione, pianificazione e quindi tu dovresti entrare in casa portando con te sia il bagaglio delle supervisioni (avvenute sia per e-mail, che skype, che in presenza), sia il bagaglio dei riferimenti neuroscientifici, psicologici e della pedagogia speciale che il prof. Albertini, il prof. Cuomo e il prof. Biondi forniscono negli incontri a Roma. Questo itinerario che sto chiarificando con te, lo invierò a tutte le famiglie e a tutti gli operatori per ricordare a tutti della dimensione che la ricerca-formazione-azione offre, sottolineando che in maniera molto ripetuta il prof. Cuomo ha rimarcato di STUDIARE in quanto il percorso di quest'anno, si auspica, sia la premessa per un vostro futuro ruolo di Supervisori nel momento in cui si allargherà il numero delle famiglie (che in tutta Italia stanno premendo per poter entrare nella ricerca). Pertanto è bene che tu convochi un incontro con la famiglia Taccarelli avendo sotto mano le relazione che ci hai inviato in cui spieghi a loro la potenza dell'intervento. Per quanto riguarda la scuola non stiamo ricevendo alcuna notizia circa cosa stanno mettendo in atto le insegnanti, l'ultimo riferimento risale a novembre. In supervisione hai detto che a scuola non fanno niente, tu non sei l'insegnante del doposcuola ne l'esecutrice degli ordini delle insegnanti (la scuola, le insegnanti devono avere loro energie culturali e professionali per poter collaborare con noi, non solo segnalare difetti, ma anche le loro strategie e possono liberamente e frequentemente scrivere e-mail) e pertanto bisognerà chiarire con la famiglia cosa fare. I progressi di A. che ti ci hai segnalato fanno trasparire come gli interventi lo stiano potenziando cognitivamente, è necessario che qualcuno nell'area della didattica utilizzi, sfrutti tale trasformazione in positivo del bambino. La maggioranza delle famiglie hanno gravi problematiche con gli insegnanti, sia dei ragazzi adulti che di quelli che ruotano intorno all'età di Alessandro. Nel forum sia tu che le famiglie o tu insieme alle famiglie potete analizzare tutto il percorso di ciascun caso sino a dicembre 2009. In aprile metteremo l'evolversi della situazione fino a marzo. Tutti hanno problemi con gli insegnanti e si sta cercando di lavorare il più possibile nel fuori scuola e nel tempo libero. Se questo dato può essere di conforto al di là della ricerca sulla x fragile il 90% delle famiglie ha gravi problemi con gli insegnanti e molti hanno trovato risoluzione contestando le incapacità degli insegnanti con i dirigenti i quali hanno promesso di dirottare i bambini in classi con insegnanti più esperti. Concludendo purtroppo il partecipare ad una ricerca-azione-formazione richiede molto impegno e non può essere un "lavoretto di risulta", deve connotarsi come un'azione formativa centrale.
Ciao
Alice Imola
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